Pagliarini tenta la truffa ai danni della Lega: ecco la finta lista leghista che fa comodo alla sinistra
Le elezioni sono, purtroppo, anche questo: gente che esce dal letargo per cercare di approfittare dell’unico strumento apparentemente democratico a disposizione dei cittadini per cavare qualche ragno dal buco. O meglio, per cavare qualche soldo dal buco. O magari qualche poltroncina. Almeno qualche seggiola.
Il trionfo dei politicanti dell’ultima ora. Ai quali, talvolta, si aggiungono i trombati di molte ore prima. Il procedimento, di solito, è il seguente: personaggi finiti nel dimenticatoio tentano la strada della loro popolarità proponendosi ai partiti (spesso quelli dell’opposizione, ma talvolta anche di maggioranza) per mettere in atto dei giochetti utili a danneggiare i partiti avversari.
Nel trabocchetto anche stavolta è finita la Lega Nord, uno dei bersagli più colpiti da tali pratiche. E stavolta il “truffatore” è una delle sue creature… Giulio Cesare direbbe Quoque tu, fili mi! Stiamo parlando di Giancarlo Pagliarini, arzillo sessantottenne noto alle cronache per un suo passato da Ministro al Bilancio (in pratica un “ex Tremonti”) in quota leghista nel primo governo Berlusconi del lontano ma non troppo 1994.
Pagliarini ha lasciato la Lega Nord nel 2007 per tentare l’ingresso in Parlamento alle ultime elezioni. Per farlo scelse di candidarsi ne La Destra, partito di Storace, dove però rifiutò di iscriversi preferendo figurare come indipendente per non macchiare la sua reputazione con l’assistenzialismo romanaccio storaciano. Scelta che scatenò le ire di Storace e della allora candidata premier Santanchè, che però a malincuore accettarono.
Lo strano accordo tuttavia risultò inutile a causa del fallimento del progetto de La Destra (da noi pronosticato) che restò fuori dal Parlamento. A quel punto Pagliarini abbandonò la barca affondante e si ritirò in letargo. Il progetto fu abbandonato dagli stessi Storace e Santanchè, che decisero di tramutare rapidamente il loro odio nei confronti di Berlusconi in amore e riciclarsi. Entrambi ora sono nel Pdl, fedelissimi del Cavaliere.
Ora Pagliarini ci riprova. E si candida a prossimo sindaco di Milano con una lista che già dal nome e dal simbolo (che trovate alla fine del post) fa capire le intenzioni: LEGA PADANA LOMBARDIA. Ovviamente l’obiettivo è confondere l’elettorato leghista presentando una lista tarocca e del tutto simile a quella originale. In questo modo, grazie soprattutto all’aiuto degli anziani che vedendo i due simboli simili si confonderebbero, si riuscirebbe a togliere al partito di Bossi quel gruzzoletto di voti necessari per vendersi al miglior offerente e ricavare qualche posticino… o, male che vada, qualche migliaio di euro da mettere in tasca e arrotondare la pensione.
Siamo certi che, in questa nuova avventura, Pagliarini abbia tutto il favore della sinistra e del cosiddetto terzo polo, che già pregustano un suo impiego in un eventuale ballottaggio. Bravo Paglia, ottimo esempio di buona politica.
La coerenza fatta persona. Questo signore se lo ricordano bene soprattutto coloro che militando senza prebende da ex-ministro/ex-parlamentare, dovevano anche subire le accuse di estremismo da uno che ha finito la propria carriera politica con Storace e Puschiavo. Basta paglia-cciate.
Guarda che il simbolo della lista di Pagliarini non è una novità e non è neanche stato inventato da lui:
http://www.varesenews.it/elezioni2002/comunali/gerenzano/index.html