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L’ultima chance: Berlusconi propone a Fini di fare il Premier

di Vincenzo Sofo e Fabrizio Fratus

Berlusconi, ormai consapevole di trovarsi all’angolo, tenta un ultimo disperato tentativo di salvataggio. E si aggrappa all’unico alleato finora fedele, Umberto Bossi. Quest’ultimo appare molto sereno e fiducioso che alla fine si giungerà ad un accordo con Futuro e Libertà, così da far riprendere la marcia al governo.

Bossi sa bene che andare alle elezioni non converrebbe a nessuno: perchè il Pdl rischierebbe di ridurre il numero delle loro poltrone, ma Fli Udc e Pd rischierebbero di non aumentarle a sufficienza. E la Lega risulterebbe danneggiata perchè ci sarebbe l’interruzione del processo federalista. Ecco dunque Bossi agire come mediatore tra i due contendenti, con la benedizione di Berlusconi e l’assenso di Fini. La forza del movimento leghista è dalla parte del senatur… il suo è l’unico partito in costante crescita di consensi e quindi diventa un punto di riferimento per qualsiasi governo.

Sul tavolo spunta una nuova proposta. Il fatto che si tratti di una condizione che il premier è disposto ad accettare, lascia intendere quanto ormai sia sull’orlo del precipizio. Infatti le trattative per ricucire lo strappo con i finiani pare (da indiscrezioni provenienti da Roma) che si stiano improntando sull’eventualità di istituire un nuovo governo con Berlusconi presidente della Repubblica e Fini presidente del Consiglio dei Ministri. Così entrambi vedrebbero realizzate le proprie ambizioni, con buona pace del paese che finalmente cesserebbe di avere un governo paralizzato.

Questa generosissima concessione da parte del Pdl è giustificata dai sondaggi in possesso dello Berlusconi, che – pur stimando il Pdl attorno al 29% – giudica la Lega al 13% e il Fli all’8%. Ecco perchè Fini si sente in una posizione di potere contrattuale che gli permette di tirarla alle lunghe per ottenere più concessioni possibili. Sempre facendo i conti con Bossi…

Cosa ci guadagna la Lega? Pur avendo detto che la Lega è forse il partito con maggior peso politico, la soluzione da noi professata sembrerebbe tagliare fuori i padani: Berlusconi al Quirinale, Fini premier… e Bossi? L’accordo gioverebbe anche la Lega Nord, nel senso che vedrebbe garantita la costituzione del Senato delle Regioni e l’accelerazione definitiva per l’attuazione del federalismo. Il che merita una considerazione: mentre gli altri partiti si scannano per la gestione del potere, il movimento di Bossi si batte per la realizzazione di un progetto di società. A prescindere dai giudizi sulla bontà o meno delle idee leghiste, sicuramente un’ottimo esempi in tempi in cui la classe politica sembra pensare a tutto fuorchè al Paese.

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