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BOSSI, IL SALVATORE DELLA PATRIA

Di Fabrizio Fratus

Come annunciato domenica, FINI, ha mandato in minoranza il governo in più occasioni; lo aveva detto. O si procede con un governo che rilanci l’azione di sviluppo del paese o ci sentiremo liberi di votare come vorremo senza tradire il mandato elettorale. In questi giorni è probabile, visto che annunciato, che i referenti del FLI nel Governo Berlusconi daranno le dimissioni.

Il Governo è in crisi. In forte crisi. Fini ha lanciato la scialuppa di salvataggio ma ha chiesto, in cambio, che vi sia un nuovo Governo con l’entrata dell’UDC.

In questi giorni tutti vogliono incontrare Gianfranco Fini per trovare un accordo, Umberto Bossi è convinto che si possa trovare una soluzione che eviti le elezioni.

Bossi è consapevole del fatto che le elezioni non farebbero bene a nessuno, e se i sondaggi danno una Lega in ascesa gli stessi fanno credere ad un PDL ridimensionato. In sostanza la Lega si rende conto che nuove elezioni potrebbero allontanare il paese dal federalismo.

Bossi cercherà di trovare una soluzione per fare “reggere”il governo e portare a casa il federalismo fiscale. Deve trovare la quadra e capire quanto costerà, in termini politici, il sostegno del FLI; molto importante sarà comprendere che FINI vuole un cambio di direzione e soprattutto vuole lo spazio per crearsi un partito solido per potersi presentare a breve come presidente del consiglio. Richieste legittime e politicamente corrette.

Il leader del Carroccio, nel suo ruolo di mediatore tra Silvio Berlusconi e il presidente della Camera, porterà sul piatto della trattativa due proposte da parte del premier:

sì alla riforma della legge elettorale, sì ad un rimpasto di governo.

Sembra, però, che sull’entrata dell’UDC nel governo la Lega non ci stia proprio. Infatti, ieri sera, si sono incontrati Fini, Casini e Rutelli per discutere sull’eventualità di una proposta (che oggi arriverà) di un Berlusconi bis senza centristi.

Intanto continua l’emorragia dal PDL, è di qualche giorno fa l’annuncio da parte di Italo Bocchino e Alberto Arrighi del passaggio di moltissimi circoli della Libertà, quelli lanciati da Ministro Brambilla, nelle fila del FLI.

E’sicuro che se il governo dovesse cadere senza un accordo alcuni senatori (a Roma si dice che sarebbero in 5) del PDL passerebbero al gruppo misto o direttamente al FLI in modo da non andare ad elezioni anticipate.

Il tempo scorre e ormai i tempi sono maturi, le decisioni saranno prese in queste ore; un governo Berlusconi bis; un governo tecnico per cambiare la legge elettorale o elezioni anticipate…

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