Se li vedi per strada, sputagli in faccia!
E’ di qualche giorno fa la notizia di un avvenimento aggiacciante in quel di Bergamo. In realtà sarebbe più giusto parlare di non-notizia, in quanto è stata ignorata da gran parte della stampa e dei mass media… a riportarla sono stati il quotidiano on line La Voce d’Italia e altri siti/blog minori. Eppure la notizia è di una gravità inaudita.
Veniamo ai fatti, cioè all’apparizione per le strade di Bergamo di manifesti (come quello che vedete nell’immagine) che recitavano: “SE LI VEDI PER STRADA… SPUTAGLI IN FACCIA! FUORI I FASCISTI DAI QUARTIERI”. Il tutto corredato dalle foto di una dozzina di ragazzi considerati appartenenti al movimento di Forza Nuova. Considerati, perchè di fatto alcuni di essi non sembrano essere conosciuti all’interno dell’ambiente.
Autori dell’infame iniziativa sono i centri sociali e la sinistra radicale che, a quanto pare, dagli anni ’70 in poi non ha più perso il vigliacco vizio delle liste di proscrizione. Per chi non se ne fosse reso ancora conto, il meccanismo è piuttosto elaborato: l’individuazione degli obiettivi da eliminare parte dal pedinamento della vittima che viene fotografata e segnalata. Uno dei maestri della schedatura è Saverio Ferrari, al quale negli anni ’70 gli inquirenti trovarono un faraonico archivio contenente migliaia di anticomunisti milanesi: studenti, militanti, poliziotti, imprenditori, ecc.
Ovviamente moltissimi di coloro che furono schedati da Saverio Ferrari furono poi vittime di pestaggi, violenze e omicidi. Tra questi spicca Sergio Ramelli, oggi 54enne. Anche se in realtà non ha 54 anni, perchè quand’era ancora 17enne fu assassinato a colpi di chiave inglese (gli spaccarono il cranio) sotto casa da una squadra di Avanguardia Operaia, che lo individuò e giustiziò proprio grazie alla segnalazione di Saverio Ferrari. Unica colpa quella di avere un’idea diversa. L’opera di Saverio Ferrari fu talmente di qualità che, invece del carcere a vita, gli fruttò il mestiere di giornalista (collabora, tra l’altro, con Repubblica) e di direttore dell’Osservatorio Democratico: sito nel quale si trovano tutti gli aggiornamenti sull’ambiente della destra e sulle persone che lo frequentano… il lupo perde il pelo ma non il vizio… e continua a schedare.
Negli anni ’70 a causa di queste pratiche furono uccisi moltissimi giovani. Ora sembra che la sinistra radicale voglia ritornare ai bei tempi, per sfogare il malessere dovuto al fatto che non ha più idee e ha perso di credibilità nella società. Quale modo migliore per catturare l’attenzione, seminare il terrore? Allora via con il metodo che a parole ripudiano, definendolo fascista.
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