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Il dito medio di Cattelan: strumento del potere

di Barbara Leva

Novità in piazza Affari. Davanti alla sede della borsa milanese si erge maestoso e pieno di contenuto il dito medio alto undici metri scolpito da Maurizio Cattelan, provocatore del contemporaneo autoproclamatosi artista in virtù della sua capacità di creare forme ben comprensibili a chiunque.
Se l’arte infatti ha sempre avuto bisogno di uno sforzo intellettivo per essere compresa e interpretata, la sua produzione si inserisce nel contesto e da tutti viene recepita, il suo messaggio da tutti condiviso. Nel momento in cui alla dialettica si sostituisce l’insulto, in ogni sfera della vita sociale, l’artista ritiene necessario utilizzare lo stesso linguaggio della massa perché questa possa capirlo.
Ben lontani dall’epoca in cui arte era prodotto di élite solo successivamente raggiungibile dai più, ma anzi pienamente partecipi della congiuntura in cui chiunque deve potere accedere e capire tutto, ecco che un dito medio diventa arte, definizione sopportata dalle fattezze, vicine alla statuaria romana, dal fatto che il gesto è antico e quindi mitologico.
Ma saranno i posteri a decidere il suo status, perciò poniamo che si tratti di un’opera d’arte.
L’artista, donatolo alla municipalità, rivendica di doverne gestire la collocazione, alcuni esponenti della giunta milanese vogliono trasferire l’opera al museo di arte contemporanea e altri ancora preferirebbero lasciarlo dove si trova; quale la collocazione più idonea?
Senza entrare nel merito delle competenze dell’artista rispetto al prodotto finito e consegnato, ritengo che la collocazione di un prodotto contemporaneo all’interno di un museo dedicatogli non possa contemplarsi in questo caso. Perché, se accostare il dito a un monumento antico è azzardato e anacronistico, sicuramente ben realizza il significato del luogo in cui si trova: il dito della borsa stessa, rivolto verso lo spettatore, a ricordargli che l’Arte può solo essere mezzo del potere. Potere che si adegua al linguaggio contemporaneo, potere che finalmente ammette qual è il suo fine ultimo, fine finalmente comprensibile dal cittadino qualunque.
Per esplicare celebrando la politica economica dei partiti dell’amore, quale monumento migliore di L.O.V.E.?

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