LE INTERVISTE TALEBANE: FABRIZIO FRATUS
…Da chimico un giorno avevo il potere Di sposar gli elementi e farli reagire Ma gli uomini mai mi riuscì di capire Perché si combinassero attraverso l’amore, Affidando ad un gioco la gioia e il dolore…
De Andrè è sempre da brividi, come da brividi appare lo scenario politico postmoderno caratterizzano dal tramonto delle Grandi Ideologie.
L’estinzione dei Partiti di massa hanno causato non pochi stravolgimenti e tanti danni. Uno di questi è la società individualista. La società che stiamo vivendo con i suoi modelli artificiali ed inopportuni! Essa non è affatto progresso ma degenerazione supportata da una errata teoria evoluzionista. Ci si dichiara, comunemente, liberi. Sarà vero? Ne siamo convinti? Come la mettiamo con le tante dipendenze indotte?
L’attuale situazione che si presenta è caratterizzata da due macrostrutture: una che potremmo definire Post-Democrazia e l’altra il Populismo. In questo contesto si colloca un vuoto importante quello della assenza di Partiti dove riconoscersi. A sopperire questo vuoto, per effetto dell’ondata sovranista degli ultimi anni, sembrano proliferare i think thank, veri e propri incubatori di pensiero, luoghi di elaborazione metapolitica che cercano di elaborare un progetto di società e un identità di popolo.
Il recente convegno su “Europa dei popoli all’epoca del Grande Reset” lo ha dimostrato: filosofia leghista, identità dei popoli napolitani e comunitarismo seduti allo stesso tavolo per un confronto ben equilibrato, orientato ad un progetto comune: narrare i Popoli, uno ad uno nelle proprie specialità ed eccellenze e non riassumerli snaturandone l’essenza.
In tutto questo fermento di opportunità, interesante sullo scenario nazionale lavoro messo in campo dal sociologo Fabrizio Fratus leader de “Il Talebano”.
Fabrizio Fratus, sociologo, ha contribuito allo sviluppo di un dibattito scientifico e letterario sul neodarwinismo e la pornografia sviluppando diversi concetti antimodernisti e a favore dell’ideologia comunitarista basata sull’idea di un ritorno ad una vita sociale di tipo organicista in opposizione al modello dominante dell’individualismo. Fratus con il suo eccellente lavoro contribuisce a sviluppare un nuovo paradigma di vita comunitaria, narrando l’esigenza alla decrescita felice, all’economia dell’autoconsumo partendo dal pensiero aristotelico in cui la famiglia è il centro della comunità. Si oppone fortemente al consumismo e al modello capitalista di tipo anglosassone. Fabrizio Fratus è tra i fautori del ritorno al valore della famiglia naturale e alla vita comunitaria meta fisiologica alla fine, odierna, del ciclo economico denominato post-industriale. Fabrizio Fratus sostiene, a ragione, che “Sia la visione antidarwinista come quella sulla pornografia, sono interpretazione per cui l’uomo viene condotto a una vita di tipo individualistica ed egoistica assolutamente da rigettare!”
Forse la “comunità” premoderna descritta da Tonnies si è dissolta ma appare viva la voglia di comunità.
La società individualista non è un progresso ma una degenerazione supportata dalla falsa teoria evoluzionista. La società libera non è tale e lo dimostra la porno dipendenza .
Fabrizio, Come possiamo riassumere il tuo percorso intellettuale e quali sono gli ispiratori?
Ho iniziato da giovane a leggere libri “maledetti” che narravano un mondo differente da quello che normalmente percepiamo. Ho amato i classici filosofi da Socrate ad Aristotele, Soren Kierkegaard e Georg Simmel come Ferdinand Tonnies e Friedrich Nietzsche. Ho amato autori come Massimo Fini e Pino Rauti. Ben presto, ho compreso che la cultura è una delle armi per manipolare la massa. Tra la fine del ‘700 e ‘800 si è imposto un sistema di pensiero che precedentemente aveva poco credito e, da subito, ha creato false verità e mistificato la Storia. La Rivoluzione Industriale, come quella francese e il positivismo di Augusto Comte, hanno cancellato e devastato il mondo tradizionale. Dopo avere imposto un nuovo modello sociale, culturale e di vita si è prodotta una storia falsa dove il passato è raccontato come un mondo infelice e pieno di paure. Completamente falso! Se si leggono le fonti primarie si scopre un mondo completamente differente da quello che i Media, la scuola ad esempio, raccontano. Il medioevo è un esempio per tutti. Lo Ius Primae Noctis non ha riscontro alcuno nelle fonti, non è mai esistito! In egual modo l’idea, assurda, per cui il mondo cristiano pensava a una terra piatta (https://iltalebano.com/2016/07/19/la-storia-che-nel-medioevo-pensassero-che-la-terra-fosse-piatta-e-tutta-una-bufala/)… Per non parlare, poi, della famosa cintura di castità! Tutte stupidate inventate da una cultura che vuole farci credere che questo è il migliore mondo possibile. L’accumulo di conoscenze porta allo sviluppo della tecnologia è fuori di dubbio. E’ opportuno, però, capire se la tecnica migliori realmente la vita. Ad oggi, si riscontrano un continuo aumento di patologie riguardanti la psiche: esponenziale è la crescita del mal di vivere delle persone.
Parlaci del recente libro “Europa sociale e sovrana”
È un testo importante scritto dai ragazzi del Talebano, è l’espressione dell’Europa che immaginiamo: sovrana, sociale e mediterranea. Si spiega l’importanza della moneta unica Euro che può essere migliorata, ma certamente, non abbandonata. Un concetto deve essere chiaro: la sovranità non può essere basata sulla sola moneta. La sovranità deve avere valore in un contesto nazionale: io posso decidere di utilizzare della carta comune come moneta in casa mia. Non valere la stessa regola in un mercato comune: se devo acquistare dei prodotti al supermercato avrò necessità di una moneta che abbia un buon valore e che sia riconosciuta. Al contrario dovrei produrre tutto da me ma l’autarchia non è certamente una soluzione. La Storia è maestra di vita: non abbiamo materie prime, tali, da competere sui mercati internazionali e saremmo destinati ad impoverirci velocemente. Benito Mussolini scelse l’Autarchia ma come imposizione della Francia e dell’Inghilterra.
Quello della Moneta è uno dei lunghi contributi presenti nel testo ma non l’unico: si affrontano diversi problemi sia di questione filosofica che di etica. Profonda è la presentazione del pensiero di Gianfranco Miglio: pochi sanno che era, su molte questioni, vicino al pensiero tradizionale e le conclusioni risultano interessanti.
Quale è il rapporto e le problematiche tra il think tank e le forze politiche sovraniste e identitarie?
È di pubblico dominio il nostro contributo al pensiero della Lega sino almeno al 2017. Ne hanno parlato i giornali come gli stessi rappresentanti del partito: il Documento di Idee presentato al congresso di Padova, basta leggerlo, ha dettato la linea a Matteo Salvini; nell’ottobre del 2015 annunciavamo il governo giallo verde elencando 7 punti. La Lega ha, poi, cambiato rotta. Due i motivi: il primo è (per realismo politico) la visione di Giancarlo Giorgetti (uomo serio che mantiene la parola data e ha una visione) proiettata verso una alleanza con il PPE per governare senza la UE contro. Il secondo motivo è quello di avere privilegiato non la preparazione ma la fedeltà al capo. Oggi possiamo mettere a confronto la squadra di Matteo Salvini con quella di Giorgia Meloni: non c’è partita, FdI ha persone preparate sia a livello culturale che politico. Come gruppo del Talebano abbiamo rapporti molto forti con FdI e con altri movimenti in Italia e all’Estero. Molti consiglieri comunali e regionali, come è risaputo, sono usciti dalla Lega e si sono, giustamente, raggruppati attorno a Vincenzo Sofo che oggi è un giovane preparato e assolutamente coerente con le idee espresse dal nostro gruppo. La Verità, con il tempo viene a galla e il nostro laboratorio Culturale mantiene uno specifico pensiero riprodotto nella politica nazionale. La rete è molto ampia e ramificata. Siamo solo all’inizio!
Paolo Guidone
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