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COMUNITA’. NON COMUNISMO

Spunti di riflessione sul comunitarismo

Un libro certamente importante per la riflessione sul comunitarismo è senza dubbio “Elogio al comunitarismo” di Costanzo Preve ed. Controcorrente 2006. Il testo riprende alcuni concetti dei communitarians nord-americani, variegata galassia filosofico-politica di cui il filisofo torinese condivide la critica al contrattualismo liberale e il ritorno alla politica di Aristotele. Il testo di Costanzo Preve e il pensiero communitarians sono certamente interessanti per chi si occupa di una teoria-filosofica opposta al liberalismo postmoderno, ma riguardo il testo di Preve a nostro avviso vanno fatte alcune osservazioni critiche. All’ inzio del suo saggio infatti troviamo una totale critica ai concetti di comunità riconducibili al mondo di destra e in particolare a quello leghista. Concetti liquidati come patologie del comunitarismo, il cui autentico significato greco sarebbe stato ripreso dall’ idealismo, da Marx e da altri della medesima scuola. Noi ci limiteremo a controbattere , sulla base di saggi come “Storia della cultura di destra”, “Storia del pensiero conservatore” , “Riiferimenti culturali alla Lega di Salvini “ di Francesco Giubilei o “La Nuova destra in Europa” di Matteo Luca Andriola ( solo per citarne alcuni ) che la concezione comunitarista ascrivibile al mondo identitario è leggermente più complessa della rappresentazione che ne ha fatto Preve. Aggiungiamo poi che gli stessi termini “destra” o “leghismo” sono forse insufficienti per comprendere l’istanza identitaria . Va detto che lo stesso termine identitarismo, al pari del concetto di sovranismo è un termine polisemico più che altro frutto di un opposizione al mondialismo. In questo breve articolo faremo qualche riflessione sulla scorta dei testi citati .Sociologicamente la domanda di identità nasce dalla constatazione che il mercato, in una società incentrata sulla ideologia dell’individualismo, è foriera di gravi squilibri in quanto calpesta il senso del Sacro, il concetto di bene superiore e persino le leggi naturali , il tutto nel nome di un progressismo evoluzionista scientificamente infondato. Questo processo, in corso da secoli in Europa, ha prodotto una complessa diagnosi e varie proposte di terapia . Terapie che la pubblicistica dominante etichetta nel migliore dei casi come “fasciste”. Lo stesso Preve ne era conscio e ricostruisce un pensiero marxista rifondandolo su basi idealistiche e classiche, avvicinandosi di molto ad una complessa riflessione conservatrice, riscoprendo Hegel e Gentile, ed implicitamente il mondo premoderno greco. Questo aspetto lo avvicina a Massimo Fini sostenitore delle piccole patrie ed autore di imperdibili saggi tra i quali “La ragione aveva torto” del 1985. Gli scritti di Massimo Fini e Alain de Benoist, in particolare “Identità e comunità” ,sono fondamentali per comprendere l’attuale movimento identitario. Una recente sintesi, in una prospettiva politica attuale, la troviamo ancora nel saggio “Sovranismo un’ occasione per l’ Europa” di Vincenzo Sofo, Fabrizio Fratus e Lorenzo De Bernardi, ed. Historica. Un libro che rappresenta un attacco frontale a un’epoca che ha abbandonato i valori fondamentali e soprattutto un invito a cercare di recuperarli in un’ottica moderna ed in un percorso sovranista che ruota attorno alla comunità ed ai suoi principi: il legame religioso, patriottico e famigliare, legami visti come risorse e non coercizioni. Questo punto che differenzia la proposta del Talebano dai pur importanti contributi sul comunitarismo citati è ontologicamente centrale; non sempre ben focalizzato dalla letteratura in questione. Certamente, gli spunti e le provocazioni del nostro sodalizio sono un valore aggiunto, che come sappiamo uniscono fecondamente metapolitica e azione politica, quest’ultima non sempre centrale per certi illustri pensatori.

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