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SOVRANISMO: UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTI

Negli ultimi anni si è diffuso nell’opinione pubblica il neologismo “sovranismo”, spesso associato a concetti come populismo e nazionalismo, ma comunque usato in modo vago e confuso. Di recente, lo studioso Francesco Giubilei, ha affrontato tale tematica suggerendo una biblioteca minima del sovranismo e dei correlati temi del populismo e dell’identitarismo. A questa biblioteca certamente non può mancare “Sovranismo un ‘occasione per l’Europa” di Vincenzo Sofo, Fabrizio Fratus e Lorenzo De Bernardi. La peculiarità e il valore aggiunto di questo libro, che si inserisce nella pubblicistica de Il Talebano e la connessa attività ben presente su web, è di essere un vero manifesto. Esso contribuisce a fare de Il Talebano una vera e propria avanguardia rivoluzionaria conservatrice e possiamo considerare questo testo come uno studio del sovranismo leghista.

Partendo dall’universalmente accettato assunto per cui la Lega è nata dal clevage Nord-Sud, una specifica variante del conflitto centro periferia, questa forza politica rappresenta la prima forma organizzata di populismo italiano. Strettamente correlato a questi due aspetti è il filone delle piccole patrie. Non a caso Lorenzo De Bernardi in una recente presentazione si è soffermato sul concetto di Heimat: termine tedesco legato al concetto di terra natale, è stato presente nello specifico filone delle piccole patrie con forme che vanno oltre il mero populismo autonomista. Appartenente in parte al variegato movimento identitario della generazione nero-verde, esprime un orizzonte di rinnovato patriottismo nel mondo della crisi dello stato-nazione e dei grandi spazi.

In questo contesto il prezioso valore aggiunto de Il Talebano, è stato quello da un lato di raccogliere le istanze valoriali del movimento identitario e della cultura tradizionalista, dall’altro porsi come avanguardia innovativa. Il nome Talebano da un lato assume il ruolo di coerente difensore del mondo tradizionale, conservatore e identitario, dall’altro con questa denominazione si caratterizza per una metodologia provocatoria di rottura degli schemi non solo del politicamente corretto ma anche del pluriverso nero-verde. Una rottura che ha come controparte il concetto di comunitarismo: una nuova sintesi che è il vero contenuto del concetto di sovranismo.

Il sovranismo, come sostiene Sofo, è il mezzo del ristabilimento della politica sull’economicismo apolide e dev’essere non il fine, ma lo strumento per un progetto comunitario che approfondisca la domanda identitaria e fornisca strategie, proposte e ovviamente provocazioni costruttive. Il libro in questione, infatti, tocca diversi temi, spesso ignorati, ponendoli al centro del dibattito, con innovative proposte; nuovi concetti per intepretare il mondo di oggi.

Come sostiene Paolo Becchi, la potenzialità del sovranismo leghista è quello di un sovranismo althusiano. Ed è da notare che Althiusius sposa una visione aristotelica, che è la stessa adottata da Il Talebano, che muovendosi sulle orme di Tonnies è in grado di ridefinire il contenuto di un sovranismo althusiano grazie al concetto di una comunità di destino per una nuova rivoluzione conservatrice. Sotto questo aspetto va letto questo testo, un manifesto che raccoglie valori senza tempo con idee nuove, che rompe vecchi schemi per incitare gli italiani ad uscire dal torpore materialista e a ritornare ai veri valori dell’uomo. Va inoltre segnalato, come questo testo non sia “un’eresia del leghismo”, ma lo sviluppo dell’orizzonte dell’Europa dei popoli da sempre caro a questo ambiente. In vari articoli abbiamo cercato di soffermarci su questo filone identiarista e potremo notare la continuità nell’innovazione del lavoro de Il Talebano.

 

 

 

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