CASAMONICA, CASA TUA
Solo un po' di sfarzo

Senza invocare leggi speciali, il buon gusto o il bon ton di una famiglia che ordinava ad una banda musicale di suonare “il Padrino” e ornamentava la chiesa di gigantografie del caro defunto, mi domando perché l’indignazione debba arrivare ad onoranze funebri espletate.
Insomma, ciò che più dovrebbe fare inorridire è il cursus honorum, il curriculum di un delinquente a piede libero. I quarant’anni di regno di una famiglia che non hai mai risposto alle leggi della Repubblica né alla gogna mediatica, se non dopo la carrozza nera con i cavalli scomodati da Napoli che accompagnavano la bara.
Il nostro Paese agisce da pillola del giorno dopo, sempre quando è troppo tardi le istituzioni si mobilitano. Ora si sospende la licenza da elicotterista al pilota che, sormontando la piazza, gettava petali di rose, e non ci si domanda come il comune e la questura potessero ignorare che un elicottero spiccasse il volo su Roma. Fosse accaduto a New York, immaginiamo i caccia dopo 5 minuti.
Tra rimpalli di responsabilità e incredulità di tutti gli attori chiamati in causa, anche il parroco ha fatto qualche pecca d’ingenuità: “Rifarei il funerale, non mi sono reso conto di cosa stesse accadendo fuori.” Un po’ surreale crederlo, così come surreale sarebbe credere che: “Non sapevo chi fosse, il nome l’ho letto alla celebrazione.”; Spicca l’ipocrisia di una Chiesa molto attenta ai migranti e ad omaggiare i boss della mafia e meno nella sua missione di traghettatrice delle anime renitenti verso il Paradiso celeste.
Basterebbe vivere in un Paese normale per non vedere fenomeni di questo tipo accadere. Ma tra le mille Patrie che nello Stivale ci sono, c’è quella opulenta della viltà, correa di avere costruito sulle macerie di un passato cupo, un futuro nero.
Andrea Lorusso
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