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FENOMENOLOGIA DELLA ‘NDRANGHETA

Con quel pizzico di Hegel che non guasta mai

Sun Tzu diceva, parafrasandolo, che se conosci il tuo nemico, hai già fatto metà del lavoro.

Partendo dal presupposto che la ‘Ndrangheta, come del resto qualsiasi tipo di organizzazione criminale, sia da considerarsi come “nemico”, con questo articolo voglio provare a spiegarvi che cos’è la ‘Ndrangheta, cercando di fugare ogni dubbio e senza precipitare eccessivamente nel tecnico.

Andando con ordine, partiamo dal nome. “‘Ndrangheta” è il risultato della fusione di due parole, non di origine dialettale, bensì greca: andrós e agathós, per un totale, di (più o meno) uomo forte, coraggioso.

La struttura di questa organizzazione criminale è tanto complessa quanto funzionante. Alla base, tenendo conto che la maggior parte delle affiliazioni avvengono per diritto di sangue (nasci da ‘Ndranghetista, diventi ‘Ndranghetista), vi è la famiglia, che da origine a una “‘Ndrina”, l’ưnitá atomica della ‘Ndrangheta, comandata dal “capobastone”, o capofamiglia se preferite. Se in un area geografica ristretta insistono più ‘Ndrine, viene creato il “Locale” ovvero una struttura di coordinamento sovra-famigliare che si occupa di gestisera la convivenza delle ‘Ndrine.

Ogni anno, i Locali e le ‘Ndrine più importanti sparsi per tutto il mondo devono presenziare con una rappresentanza al “Crimine”, l'”assemblea plenaria” della ‘Ndrangheta, presso il santuario della Madonna di Polsi, in Calabria. Qui, eletto il capocrimine xdi anno in anno, i boss presenti devono pagare un a tassa in segno di sottomissione alla “Famiglia di Polsi” e rendere conto del loro operato.

Per quanto riguarda l’affiliazione, non è cosa facile entrare a far parte dell’Onorata Società (e, comunque, levatevelo dalla testa, NdR). Come già accennato, o si è, per così dire, figli d’arte, oppure, dopo esser stati presentati al capobastone bisogna sostenere un iter di prove che si concluderà con una solenne cerimonia di giuramento, con rituali vecchi di secoli che la moderna ‘Ndrangheta non osa abbandonare, per non perdere l’alone di mistero e di ignoto che la circonda e, quindi, l’attrattività verso i giovani.

Il principale effetto di questa strutturazione, è in primis la versatilità :la ‘Ndrangheta, snella e in continuo aggiornamento, ha ‘Ndrine sparse in tutto il mondo, che però non perdono mai contatti con la “Capitale”, proprio come le Province dell’Antico Impero Romano, per rendere l’idea. In secundis, l’ơrganizzazione famigliare riduce al minimo il numero dei collaboratori di giustizia che, nella maggior parte dei casi, si troverebbero a dover denunciare il padre, il fratello, il figlio o il cognato e chi più ne ha più ne metta.

Tutto ciò sembra pura fantascienza, eppure la ‘Ndrangheta, è passata da una gola dell’Aspromonte, a gestire la maggior parte del traffico di droga dal Sud America all’Europa (tanto per citare la scoperta più recente) ricoprendo una posizione di superiorità anche nei confronti dei Narcos sud americani, senza che nessuno se ne accorgesse, senza che nessuno sapesse, senza che nessuno se ne interessasse. È ora di dire basta.

Carlo Caporali

1 Comment on FENOMENOLOGIA DELLA ‘NDRANGHETA

  1. Lungi dal fare apologia della ‘ndrangheta, penso che il danno più grande alla società (e all’umanità) sia operato dall’attività di stampo mafioso che gestisce l’immigrazione clandestina. Ovvio che se qualche ‘ndrina avesse anch’essa a che fare con quel tipo di business, non sarebbe esentata neanche l’onorata società calabrese dalla responsabilità nel crimine contro l’umanità che è il genocidio dei popoli europei tramite sostituzione etnica e meticciamento (di cui comunque i maggiori fautori sono i politici asserviti al pensiero unico globalista).

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