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Una nuova grande crisi è in arrivo

Magari poi non se ne fa niente, ma noi ve l'abbiamo detto

Prepariamoci, il peggio arriverà tra un anno o poco più: ci raccontano di una ripresina, di accenni al miglioramento, la verità è ben altra e la “ghigliottina” sui nostri conti correnti è in arrivo. Ancora qualche mese e poi il gioco si farà duro per tutto coloro che non sanno.

Una nuova grande crisi è in arrivo, i dati sono eloquenti: volatilità dei mercati ai minimi, le borse volano e le obbligazioni pure, tassi di interesse bassissimi. La stessa calma dei mercati nel 2007. Per questo  l’economista Jacques Attali ha spiegato durante un intervista sul periodico Francese L’Express che è molto probabile che l’anno prossimo scoppi la peggiore crisi finanziaria di sempre con conseguenze tragiche su tutto il continente Europeo.

I motivi che portano molti economisti ad annunciare l’imminente catastrofe si basa sulla situazione dei mercati finanziari sviluppati dalle politiche espansionistiche delle banche centrali, non giustificabili dall’andamento dell’economia reale. Il continuare a immettere denaro serve a sostenere i sistemi bancari e i mercati e non a rilanciare l’economia reale, produttiva e partecipativa. Il continuo operare in relazione ai mercati finanziari ha prodotto nuovamente titoli tossici che sono aumentati anche in rapporto al periodo precedente alla crisi del 2008. Come tutti gli economisti e gli studiosi della situazione economica in Europa sanno, tutte le banche nel continente non se la passano certamente bene: molti sostengono addirittura che molte banche falliranno a breve. Se poi si tiene conto che il debito pubblico è in costante aumento in molti paesi, allora si comprende bene che la situazione è tutt’altro che migliorata.

I soldi, cioè la moneta che oggi è solo virtuale sui nostri conti correnti delle tante banche in crisi, non corrispondo a un valore reale (ore di lavoro) o tangibile (oro/cartamoneta): le stesse banche si trovano quindi con un patrimonio che una sfortunata contingenza di cause può azzerare in pochissimo tempo, quindi, per salvare parzialmente i correntisti e in toto le banche, è probabile che intervenga lo Stato Centrale con una qualche leggina ad hoc.

Come fare quindi? I risparmiatori, ecco i salvatori del prossimo collasso della finanza. Un po’ come è successo a Cipro, in cui i fallimenti delle banche vennero “ripagati” da chi aveva titoli obbligazionari delle banche, da azionisti tramite una intervento sui depositi dei diversi clienti con conti sopra i 100.000 euro, il nome tecnico di questo intervento già approvato è BAIL-IN.

La situazione è drammatica e le politiche economiche imposte dall’Europa ai vari governi sulla spinta della Germania non sono non hanno rilanciato l’economia ma sembra proprio che la stiano affossando definitivamente. Un recente articolo del Times ha ben spiegato che il sistema Europeo basato sull’Euro ha meno di un anno di vita, o i paesi come Italia, Francia, Spagna si sbarazzeranno della Germania o tutto, in queste nazioni, collasserà. Se questa ipotesi fosse vera allora servirebbe veramente fare una scelta, non investire nei mercati finanziari ma in altri settori dove l’economia è reale, concreta e non speculativa. Questa scelta, oltre ad essere un bene per l’investitore lo sarebbe anche per la società.

Ciò che noi chiamiamo Default…

Fabrizio Fratus

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