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Nel nostro bel Paese dell’eugenetica nazista

In questo blog ricco di letture leggere, oggi un argomento un po’ più impegnativo. Con eugenetica si intende la selezione che i nazisti pretendevano di fare onde selezionare una “razza ariana biologicamente pura”: si trattava sostanzialmente di non fare contaminare il biondo e aitante (?) popolo tedesco da ebrei, zingari, handicappati, omosessuali et cetera. Ci hanno insegnato che viviamo in una nazione e in un momento storico in cui cose di questo tipo sono solo lontani ricordi..ma è davvero così?

Serve una premessa di tipo legislativo: non sarà interessantissima ma è necessaria. La legge 194 del 1978 disciplina l’aborto in Italia; riassumendone il contenuto osserviamo che prima dei tre mesi di gravidanza per abortire serve, salvo casi d’urgenza, un documento attestante gravidanza e richiesta firmato dal medico; dopo i tre mesi è necessario un vero e proprio certificato che provi rischi di salute per la donna.

Queste le prime considerazioni sul contenuto della legge: dopo una pausa di riflessione di una settimana la donna incinta da meno di 90 giorni può abortire liberamente in virtù di sue (v. nota 1) condizioni familiari, economiche et alia, oltre che a “previsioni di anomalie o malformazioni del concepito”. Sostanzialmente stiamo ammettendo che in base a condizioni autocertificate oppure di “non normalità” del bambino una persona può disporre della vita di un’altra. Ma mica sarà mica davvero così no?! I giudici sicuramente avranno posto dei freni..eh già.

Secondo la Cassazione “non esiste equivalenza tra il diritto non solo alla vita ma anche alla salute proprio di chi è già persona, come la madre, e la salvaguardia dell’embrione, che persona deve ancora diventare” (nota 2). La stessa Corte il 2 ottobre scorso ha ammesso un risarcimento al bambino nato down un risarcimento per mancanza di diagnosi in tal senso. Cioè: siccome sei nato con la sindrome di Down e noi non avendola diagnostica non abbiamo permesso a tua madre di abortire le diamo dei soldi in quanto tuo tutore legale. Ancora più in sintesi: sei handicappato, il fatto che tu sia nato quando dovevi morire costerà all’ASL un milione di euro (sic! Nota 3).

Per quanto riguarda la Corte Costituzionale essa ha sempre sostanzialmente aggirato la valutazione di legittimità con la Costituzione della L 194, da ultimo il 20 giugno scorso ammettendo però che la decisione sull’aborto spetta solo ed esclusivamente alla donna, anche se minorenne (una ragazza di sedici anni aveva abortito senza consultare i genitori).

Al di là di personali considerazioni sull’aborto in generale (quasi 235 mila casi di aborti “legali” nel 2007, secondo il Ministero della Salute) pesa evidenziare il fatto che su 100 diagnosi prenatali di sindrome di Down la madre, come spiegato assolutamente svincolata da qualsivoglia condizionamento, specie legale, decide solo 5 volte di far nascere il proprio figlio (nota 4). I nazisti deportavano nei campi di concentramento i portatori di handicap: noi ne permettiamo l’omicidio prima che nascano. La marcia del progresso è instancabile.

 

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