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Negazionismo, repressione e minacce in Zona 6

di Andrea Carbone

In occasione del 10 febbraio il Consiglio di Zona 6 organizza una mostra sulle foibe. Tutto normale, se non fosse che i contenuti della stessa fossero palesemente giustificazionisti, cancellando persino ogni riferimento agli autori di tali crimini (i comunisti jugoslavi). Il consigliere leghista denuncia inoltre il fatto che la maggioranza avesse deciso di organizzare la mostra senza che venisse sottoposta alla Commissione Cultura e che fosse inopportuno affidare la fornitura del materiale  per la mostra ad un’associzione per il conto della quale apparivano sul web articoli negazionisti. Ma la maggioranza non si cura dell’osservazione. La mostra si fa.

Il 10 febbraio alcuni militanti di Forza Nuova decidono – per protesta – di fare irruzione nella mostra ed imbrattare il materiale “incriminato”. Sofo dichiara che quanto accaduto è il risultato dell’atteggiamento della maggioranza, il cui tentativo di falsare un fatto storico così doloroso non poteva che suscitare reazioni, come lo sdegno delle associazioni degli esuli in seguito alle parole giustificazioniste del Sindaco Pisapia, che nel 2004 in Parlamento votò NO all’istituzione della Giornata del Ricordo. In seguito a tutti questi eventi, Sofo e alcuni ragazzi dei Giovani Padani di Milano decidono di protestare pacificamente in Consiglio di Zona, sedendo tra il pubblico travestiti da fantasmi.

Ma all’arrivo, i ragazzi dell’MGP trovano la sede del consiglio di zona 6 presidiata da due pattuglie dei vigili, cui poi si aggiungeranno alcune camionette di carabinieri, in virtù della presenza sul luogo di una quarantina di facinorosi contestatori di sinistra, chiamati alle armi dalla maggioranza. Allertati della democratica manifestazione di sensibilizzazione nei confronti dell’approccio negazionista rispetto alle vicende delle Foibe della maggioranza del cdz queste persone, incappucciate e armate di caschi, rivolgono insulti indecenti ai giovani venuti a manifestare pacificamente e, soprattutto, legalmente. Uno di questi individui giunge anche a minacciare personalmente due giovani leghisti, facendo loro presente di conoscere dove abitassero.

Una volta subita una perquisizione, che ha avuto il solo esito di confermare l’indole pacifica dell’azione, i ragazzi del movimento sono ammessi all’interno della sala ove il consiglio di zona sta avendo luogo. Qui trovano decine di persone assiepate dentro all’aula che non mancano, nonostante un’età che indurrebbe ad altro consiglio, di gridare all’indirizzo di consiglieri e presenti, palesando la propria vocazione sinistrorsa e antidemocratica. I lavori dell’organo sono sistematicamente interrotti e resi difficoltosi da questi cittadini di dubbia moralità e nulla compostezza.

Durante l’intervento del consigliere Sofo (Lega Nord) alcuni ragazzi si mascherano da fantasmi e mostrano cartelli riferiti alla censura storica operata da organizzatori ed avallatori della mostra. A ciò segue l’imbarazzato silenzio di pubblico e membri della maggioranza, cui davanti all’evidenza della verità non sovviene più l’aiuto di una retorica sofista e mistificatrice. L’uscita dalla sede comunale sarà resa difficoltosa dall’aumentato numero di contestatori dei centri sociali pervenuti. Questi continuano con insulti, di aumentata violenza, e giungono a minacciare di morte i “fascisti” presenti. Nell’allontanarsi dalla sede del consiglio non mancheranno sputi, offese ulteriori e danneggiamenti ai mezzi propri dei partecipanti all’iniziativa.

Da segnalare l’ottima condotta delle forze di pubblica sicurezza, le cui facoltà d’azione sono pero’ apparse limitate davanti alla violenza dei membri dei centri sociali radunatisi unicamente in virtù della ricerca dello scontro. Che tale fosse il loro fine è stato evidente dal mascheramento dei loro volti, dalla presenza di armi bianche improprie, dal fisico avvicinamento continuo alle agognate vittime e da ultimo da un’aggressività verbale evidentemente solo preludio di una di altro tipo.

La maggioranza, per diffamare e screditare la pacifica protesta dei ragazzi dell’MGP, diffonderà sul web notizie dall’evidente falsità, arrivando persino a raccontare che si trattò di un’irruzione dei forzanovisti (cosa ovviamente facilmente smentibile da tutti i presenti).

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