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Street Art Hermès

di Barbara Leva

La casa di produzione Hermès, resa celebre dai carré, ha lanciato una nuova creazione: un foulard con stampe realizzate da street artists. Ne ho visto uno, niente di che. Carino. Il disegno non è un disegno, ma il nome del logo riprodotto infinite volte, secondo una grafica molto underground; quella che si associa da subito ai primi graffiti, colorati, bombati – sorpassati. Quelli che le amministrazioni comunali normalmente cancellano perché ritenuti scrittacce imbrattanti, non percependone il valore di opera d’arte contemporanea che rivendicano gli artisti. E che Hermès sembra condividere.

Bene quindi che l’arte contemporanea sia ritenuta tale, dopo tante battaglie a colpi di bombolette spray. Però io capisco un Cattelan, esempio ben conosciuto da tutti, che provoca ma con l’intento di guadagnare, anche. Ma non capisco gli street artist, che fanno del loro motto la rivolta contro il potere economico, contro la globalizzazione, contro…. e poi stampano le loro scritte su pezzi di stoffa dal prezzo accessibile solo alle riccastre che tanto contestano. Forse “più sono di sinistra più vivono in centro” non è solo una battuta di terz’ordine.

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