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Ma Bruno Vespa è superdotato?

di Andrea Vellante

C’è un fatto che ha sconvolto le vacanze natalizie degli italiani. Chiunque sfogli un giornale o accenda la televisione, si trova davanti al faccione à pois di Bruno Vespa. Non solo per la sua trasmissione, ma soprattutto per l’infinita pubblicità che viene fatta ai suoi libri, con tanto di recensioni e presentazioni fatte dagli stessi politici.

Che cosa ci sarà di tanto interessante/ricercato/originale in un libro di Bruno Vespa, prima o poi qualcuno ce lo spiegherà. D’altronde se vende persino Moccia, non ci stupisce che abbia successo lui.

Ma non ci capacitiamo della produttività di questo giornalista, che sforna libri ogni giorno. Si direbbe una persona dalla penna facile. Soltanto nel 2010 sono usciti ben tre libri a sua firma. E neppure piccoli. Uno di 864 pagine, uno di 420 e uno di 223. In tutto, 1507 pagine in un anno. Che, se si aggiungono quelle scritte nei due anni precedenti, diventano 2573.

Insomma, considerando che un anno ha 365 giorni, se Vespa avesse lavorato tutto l’anno senza un giorno di pausa, nel 2010 avrebbe scritto più di 4 pagine al giorno e negli ultimi tre anni una media di 2,5 pagine al dì. E non stiamo neppure considerando i tempi necessari per la revisione/pubblicazione. Stiamo poi facendo finta che non sia conduttore di un programma di successo come Porta a Porta, che richiede un grosso lavoro.

Insomma, la domanda è: come fa Bruno Vespa ad essere così produttivo? Se lo rivelasse, farebbe un grosso favore al Paese. Se gli italiani lo imitassero, ci sarebbe finalmente il rilancio della nostra economia.

E’ forse vero che scorre nelle sue vene il sangue del Duce? Solo coì si spiegherebbero i suoi superpoteri.

O forse non è lui che scrive i suoi libri, ma li firma e basta? D’altronde fa così anche un altro scrittore di successo… Francesco Totti.

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