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Perchè Berlusconi vuole affondare Bossi

Nel recentissimo post intitolato complotto di Berlusconi per far fuori la Lega?” abbiamo espresso le nostre perplessità sulla natura degli attacchi subiti in questi ultimi tempi dalla Lega, indubbiamente nel mirino dei mass media. Senza entrare nel merito della veridicità delle notizie (non avendo la competenza per farlo) ma analizzando il dato politico, cioè che promotore dell’utilizzo politico delle vicende sembra essere proprio il Pdl.

Non è da escludere che i colpi ricevuti dalla Lega Nord arrivino da fuoco amico. A questo punto viene naturale domandarsi: come mai Berlusconi vuole indebolire il partito di Bossi? Per rispondere alla domanda, è utile considerare innanzitutto l’oggetto degli attacchi.

Il primo riguarda l’ipotesi di lotte intestine interne al movimento padano per il post-senatùr. Il tema delle faide intra-partito fino ad ora è stato quasi monopolizzato dal Pdl, permettendo alla Lega di contraddistinguersi dagli alleati contrapponendo la semplicità e la trasparenza del suo movimento alle tresche occulte in seno al Popolo delle Libertà. Ora, insinuando zizzanie tra i lumbard, si sembra voler trascinare la Lega sullo stesso piano degli alleati.

Il secondo, ben più grave, è quello della collusione tra mafia e politica. Da un lato abbiamo un partito, quello di Berlusconi, che quotidianamente è coinvolto in cronache giudiziarie di questo tipo riguardanti non solo il premier e i suoi stretti collaboratori, ma anche molti dirigenti locali del partito. Dall’altro lato abbiamo un partito che invece della lotta alla mafia ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia… grazie alla mancanza di legami territoriali con il Sud e, attualmente, anche grazie allo straordinario operato del ministro Maroni. Facendo passare il messaggio che la Lega è immischiata negli affari di mafia tanto quanto il Pdl, le si toglierebbe un valore aggiunto.

Si potrebbe concludere che si tratta di una mossa volta a ristabilire gli equilibri dell’alleanza. E’ un dato di fatto che la Lega al Nord abbia ormai raggiunto (e in alcune parti superato) i pidiellini. Sta prendendo quota a Milano ed è in forte crescita a livello nazionale. Tradotto, ha un “potere contrattuale” sempre maggiore. Il Pdl vuole tornare ad essere il primo partito di maggioranza e dunque punta ad una diversa ripartizione dei voti del centrodestra tra i due alleati.

Ma resta comunque qualcosa che non quadra. La Lega,  se venisse privata del ruolo di paladino anti-mafia, probabilmente perderebbe qualche voto. Ma è tutto da vedere che quei voti restino nella coalizione, traghettando nel Pdl. In parole povere, se si smette di votare uno perchè si ipotizza essere un delinquente, a maggior ragione non si vota uno che delinquente lo è con magior certezza.

La sensazione è che l’obiettivo non sia di mantenere il comando su un alleato, ma di colpire un avversario. Non è da escludere che con questa decisione c’entri l’evolversi della situazione politica nazionale: il Pdl ha subito una pesante scissione che ha sancito la sua fine. E’ solo questione di tempo, ma l’esito è scontato… anche perchè Berlusconi è al termine della sua carriera. Nel frattempo di è costituita una nuova coalizione che ha tutta l’aria di non essere un semplice fuoco di paglia. La Lega è fuori da questi giochi, vuole solo trattare con chi è in grado di contribuire al suo progetto. Fino ad ora questo è stato Berlusconi, ma è ovvio che non si possa puntare a lungo su un cavallo destinato al macello. Bisogna iniziare a pensare al futuro, al dopo-Berlusconi. Il Pdl ha capito tutto ciò e si prepara, tentando di indebolire il più possibile la Lega, sapendo che – se ciò non avvenisse – una volta “in pensione” Silvio, non ci sarebbe speranza alcuna per il Pdl.

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