Ultime notizie

Albertini esce allo scoperto… ora che succede?

di Vincenzo Sofo

Da tempo l’avevamo dato per certo. Ora è ufficiale, perchè a dichiararlo è stato lui stesso: Albertini è disponibile a candidarsi per il terzo polo. Iniziano i problemi per il centrodestra.

Un eventuale successo del terzo polo a Milano equivarrebbe ad una benedizione, un attestato che sancisce la nascita di una forza politica longeva. Una sconfitta del Pdl a Milano darebbe il via alla decomposizione del partito di Berlusconi. Per la Lega, Milano è molto più di un punto strategico: è il simbolo della sua battaglia, la sua capitale. Il Pd non è messo tanto meglio: la vittoria di Pisapia metterebbe automaticamente nelle mani di Vendola il timone del centrosinistra.

Il Pdl è il primo partito di Milano, ma è in declino di consensi. Incalzato, tra le altre cose, dalla crescita esponenziale degli alleati leghisti. La faccia (e il potere) di Albertini garantirebbero invece ai centristi di andare ben oltre i consensi attuali di Fli e Udc. Stessa fortuna non ha il centrodestra, in quanto la Moratti paga in termini di popolarità i primi anni del suo mandato… ultimamente si è messa sulla retta via, ma deve recuperare la stima dei milanesi. Il Pd, come dimostrano i dati delle elezioni passate, a Milano ha poche speranze di conquistare Palazzo Marino in solitario. Tantomeno può sperare Pisapia, dotato di poco appeal e soprattutto inviso all’ala moderata del centrosinistra.

Il problema ha un nome: BALLOTTAGGIO. In tal caso, sarebbe un casino. E, paradossalmene, a farne le spese rischierebbe di essere proprio chi invece ha più probabilità di vincere al primo turno… la Moratti.

L’accordo tra Pd e terzo polo aumenterebbe di non poco la probabilità che Lega e Pdl finiscano all’opposizione. E’ essenziale per i pidiellini tentare un accordo con i finiani. Ma La Russa sarebbe d’accordo? O l’astio nei riguardi degli ex An è troppo forte per dare priorità alle necessità di governo? La Lega invece dovrebbe dovrebbe sopportare dei compagni di viaggio un pò indisciplinati, ma saprebbe cavarsela… Salvini è stato chiaro: se sono d’accordo con il programma, ben vengano.

E se berlusconiani e finiani non riuscissero a fare la pace? Beh, il Pdl non potrebbe che sperare nella forza propulsiva della Lega, nel fatto che la sua crescita sia talmente forte da più che compensare la perdita di consensi del Pdl… ed evitare il ballottaggio. La Lega resterebbe fregata, stretta nella morsa di una situazione a lei estranea. Potrebbe pensare di correre da sola, ma vorrebbe dire tentare una scalata gloriosa che però difficilmente darebbe i risultati sperati.

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: