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BANCA BRICS: IL NUOVO ORDINE FINANZIARIO MONDIALE

L’insoddisfazione verso l’operato del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale è ormai a tal punto palpabile da ipotizzare un vero e proprio “stravolgimento” dell’ordine mondiale.

La “sicurezza” rappresentata dal dollaro non è più percepita come tale e alcuni osservatori internazionali hanno valutato negativamente gli approcci manifestati in molti contesti internazionali: uno degli ultimi esempi è l’atteggiamento tenuto verso la Tunisia dove il presidente Kais Saied, concessosi dichiarazioni discusse e per taluni discutibili in materia di migrazioni, ha rischiato di compromettere il “rapporto di fiducia” che intercorre tra lo stato nord africano e le principali istituzioni monetarie internazionali.

La Nuova Banca di Sviluppo (New Development Bank BRICS – NDB BRICS), è un’istituzione finanziaria nata dagli accordi interstatali raggiunti durante il sesto summit dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) tenutosi in Brasile, a Fortaleza il 15 luglio 2014, dove erano rappresentate le cinque principali economie mondiali emergenti.

I BRICS hanno sicuramente indicizzato il senso di insoddisfazione appena menzionato tanto da gettare basi solide affinché venga coniata una nuova valuta.

L’intima consapevolezza che gli Stati Uniti e le loro nazioni alleate, quali Gran Bretagna, Canada e Australia, siano afflitti da instabilità e siano ormai prossimi ad una grave crisi finanziaria, li rende estremamente pericolosi per la stabilità e la pace mondiale. Le guerre civili, i conflitti e le attuali tensioni tra le varie nazioni rappresentano irrefutabili dimostrazioni di tale pericolo. Nel contempo, l’Occidente sta acquisendo una maggiore consapevolezza in merito alla sovrastima della sua potenza militare rispetto alla realtà. Il resto del mondo, di conseguenza, si sta prodigando nell’isolare tali Paesi occidentali, al fine di renderli innocui o almeno meno pericolosi.

Inesorabilmente, sempre più Paesi africani, latinoamericani e asiatici stanno abbandonando l’utilizzo esclusivo del dollaro americano quale moneta per gli scambi commerciali internazionali, optando invece per pagamenti in Rubli e Yuan. Tali manovre hanno l’obiettivo di intaccare la credibilità del dollaro USA, che dal 1972 è sostanzialmente una moneta virtuale, dal momento che il suo valore non è più supportato da corrispettivi di riserve auree. Il dollaro, divenuto una sorta di cartamoneta, è prodotto in quantità in base alle esigenze, e la sua affidabilità è basata prevalentemente sulla sua reputazione globale. Una volta venuto meno il monopolio valutario nel commercio internazionale, il valore del dollaro decade rapidamente, rendendolo, inesorabilmente, carta straccia.

In questo momento, gli Stati appartenenti al collettivo BRICS si apprestano ad infliggere un attacco finanziario dal carattere ancor più temibile e distruttivo. Nella prossima convocazione, prevista in Sud Africa durante il mese di agosto, verrà presentata l’idea di una nuova valuta globale. Tale valuta unica, emessa congiuntamente dai BRICS, verrà garantita da una riserva aurea e da altri prodotti di estrema rilevanza, quali le terre rare, le cui maggiori riserve sono concentrate in territorio russo, cinese e africano. Questi minerali rappresentano elementi essenziali per l’industria tecnologica e per la quarta rivoluzione industriale. L’annuncio di questa iniziativa è stato formulato dal vicepresidente della Duma di Stato, Alexander Babakov, al margini del Business Forum dedicato al partenariato strategico russo-indiano per lo sviluppo e la crescita.

A fine 2020 la Banca ha ottenuto l’autorizzazione dal consiglio di amministrazione a tenere colloqui ufficiali finalizzati all’individuazione ed eventuale inserimento di nuovi stati membri nell’orbita di questa realtà finanziaria.

L’Egitto ha richiesto ed ufficialmente ottenuto il conferimento di status di membro della NDB il 20 febbraio 2023, sebbene l’effettiva notifica sia datata 22 marzo. La richiesta del Cairo è in realtà risalente al dicembre 2021, nello stesso anno hanno fatto domanda anche Emirati Arabi Uniti (UAE), Uruguay e Bangladesh

Hanno nel frattempo chiesto di aderire formalmente ai Brics anche Arabia Saudita, Iran, Algeria, Argentina e almeno una decina di altri Paesi – tra i quali Turchia, Messico, Nigeria e Indonesia – sarebbero interessati a farne parte.

Arianne Ghersi

1 Comment on BANCA BRICS: IL NUOVO ORDINE FINANZIARIO MONDIALE

  1. corrado marvasi // 2 Giugno 2023 a 23:20 // Rispondi

    Molto interessante ed al solito scritto benissimo. Complimenti!

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