LA COMMEDIA E’ FINITA: ORA POSSONO MOSTRARE IL LORO VERO VOLTO
Zaia e Centinaio inaugurano la nuova stagione leghista ( e non solo ). Praticamente la brutta copia del PD targato Schlein
Il tramonto delle ideologie del ‘secolo breve’, rimaste confinate ormai solo all’ambito di una stantia reciproca damnatio moralis più che in quello di una valutazione delle – pur spesso lodevoli – intuizioni ha prodotto inevitabilmente i suoi frutti.
Primo tra essi l’ondivago opportunismo dei mestieranti della politica italiana del Terzo millennio alla perenne ricerca di un consenso momentaneo e fine a sé stesso.
Emblematico il caso quasi da manuale della Lega ma non solo.
La prima vittima dei disvalori imperanti sono stati la coerenza e il rispetto di promesse e impegni senza distinzione di schieramento.
Come dimenticare il “col Partito di Bibbiano non voglio avere niente a che fare” di Giggino Di Maio finito (vanamente) proprio a cercare accordi proprio col PD pur di non perdere i propri privilegi.
Esiste però un sistema quasi infallibile per accorgersi quando un politico rimangia i suoi impegni e le sue promesse: basta osservare come chi prima lo avversava inizia a ricoprirlo di lodi.
Proprio questo è il nodo centrale della deriva cialtronesca della politica italiana: andare alla ricerca di consensi a discapito della propria identità.
In questa spiegazione possiamo ritrovare le recenti prese di posizione di esponenti leghisti di primo piano oltre che dello stesso Salvini passato da avversario di Euro e UE a loro fedele alleato.
Il leader leghista, pochi mesi or sono autore del miracoloso rinvigorimento del partito sull’onda di un sovranismo che sembrava inarrestabile, ha rinunciato a tutto quanto per sostenere il Governo Draghi e le sue politiche antinazionali.
Tuttavia, aperta la strada, qualcuno dei suoi generali è riuscito a fare anche di peggio.
Ecco così Luca Zaia definire: «Il centro regionale per il cambio del sesso? Una scelta di civiltà»
Per la quale delibera, come riporta Il Gazzettino, manca solo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. Ma il suo contenuto, “approvato con voti unanimi e palesi”, è già molto chiaro.
Del resto anche il Corriere riconosce come la Lega stia cambiando rotta sul tema dei “diritti” LGBT – che ovviamente non sono reali diritti della persona ma fanno parte dell’agenda di Davos che mira a rendere l’omosessualità e il gender come dei culti da imporre alla società e alle nuove generazioni.
In realtà, non è corretto semplicemente sostenere che la Lega stia cambiando rotta.
Esiste una scuola di pensiero che racconta come il Carroccio stia semplicemente mostrando il suo vero volto su questa questione e che nel suo interno ci siano non pochi ammiratori della lobby gay che sono rimasti in sonno, per così dire, dal momento che negli anni passati la Lega recitava la parte del partito cattolico con tanto di richiami alla Madonna dal palco dei comizi da parte di Salvini.
Adesso che quel ruolo è finito e la commedia è terminata e si mostra il vero volto di questo partito che non si dimostra altro che un PD colorato di verde.
Insieme a Zaia a darcene dimostrazione ha provveduto Il Vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio su La Sette a proporre l’idea che l’Italia avrebbe bisogno di favorire l’immigrazione adducendo come giustificazione una mancanza di forza lavoro e il fatto che sarebbero gli italiani debosciati a non voler lavorare.
Invece l’Italia ha disperato bisogno di politici che mettano al primo posto gli interessi nazionali e che diano risposte ai milioni di italiani che attendono di ricevere un posto di lavoro pagato dignitosamente, così come non hanno bisogno di sedicenti economisti che vogliono portare avanti un programma di sostituzione etnica.
Oltre al sovranismo il Carroccio per incrementare i suoi consensi indossava due veli per ingannare l’elettorato e far credere di avere una qualche diversità dal centrosinistra.
Erano quelli della lotta all’immigrazione e della posizione critica sul mondo LGBT.
Ora quei due veli sono definitivamente caduti.
Gianluca Castro
Ero consapevole del fatto che il nuovo segretario del pd, giorgia meloni, di concerto coi mafiosi di forza italia e i pulcinelli della lega, avrebbe fatto esattamente tutto ciò che fa il pd.
Un mio amico mi disse che avrebbe fatto anche peggio. Caspita aveva ragione
Fratelli d’Italia, partito di finta destra e finto patriottico, è maturo per passare dal 30% al 5%.