BUON NATALE DA RIAD!
Non sono certo trascorsi decenni da quando si imputava all’Arabia Saudita “scarsa apertura”, per usare un eufemismo, verso gli altri credi religiosi.
Coloro che in Europa hanno iniziato a vedere Mohammed Bin Salman, principe ereditario della monarchia Saud, come un riformatore sono stati tacciati, nel migliore delle ipotesi, di usare troppo la fantasia.
Contrariamente a queste premesse, invece, qualcosa è cambiato. I più maliziosi potrebbero pensare che tutto sia dettato dal piano di voler “ripulire” le apparenze, come stiamo vedendo per certi aspetti nel caso QatarGate.
L’Arabia Saudita che per tradizione non ha mai accettato festeggiamenti o eventi celebrativi legati alla cerimonia natalizia (né dal punto di vista religioso, né laico con festoni e simboli), per la prima volta, ha permesso le celebrazioni con una “spinta empatica” mai vista prima. I centri commerciali della capitale sono stati degnamente addobbati ed è stato possibile non solo ammirare gli allestimenti, ma anche acquistare alberi di Natale e tutte quelle “paccottiglie” spesso kitsch che troviamo in ogni negozio d’Europa nel mese di dicembre.
Il mondo della comunicazione si è ovviamente unito a questo rinnovato sentimento di pluralismo religioso e Arab News ha pubblicato un numero speciale con ampi riferimenti alle festività natalizie. In prima pagina compare la frase in inglese “Saudis feel Xmas Spirit like never before” (I sauditi sentono lo spirito natalizio come mai prima d’ora); compaiono inoltre consigli per l’acquisto di prodotti alimentari caratteristici. Il direttore, Faisal Abbas, sempre nella prima pagina, ha intitolato il suo editoriale con l’augurio “Merry Christmas”.

Sarebbe improprio sostenere che questo cambiamento sia avvenuto in modo repentino dato che non è il primo anno in cui è possibile acquistare prodotti natalizi nel paese; indubbiamente però il rilievo dato nel 2022 è uno spartiacque. Le celebrazioni legate alla festa di Halloween sono state più contenute e spesso criticate, ma ciò è un’annosa questione che si verifica anche in Italia dove il dibattito tra la “festa dei morti” e la “festa dei santi” non è certo argomento dibattuto unicamente dai cristiani più conservatori.
L’allegria natalizia, come già ho accennato, è un tassello dell’operato del principe Mohammed Bin Salman che sta patrocinando e compiendo un ampio progetto di riforme. Tutti gli sforzi profusi sembrano tendere alla creazione di un’economia sempre meno dipendente dal petrolio e all’allentamento di misure ostative alla vita sociale delle donne. È quindi ovvio pensare che la posizione assunta da Arab News sia finalizzata a dimostrare che il paese si sta trasformando in una nazione tollerante. È inoltre importante far sì che sia dimenticato il caso Khashoggi che tanto imbarazzo diplomatico ha creato.
I giovani, che compongono la fascia anagrafica maggioritaria del paese, sostengono l’operato del principe, ma le critiche provenienti dall’Occidente per la mancata difesa dei diritti civili non sono cessate. Nel corso del 2022 il regno ha emesso nuove sentenze con relative condanne a morte (alcune fonti sembrano riferirsi a “decine”, ma il numero non è facilmente verificabile).
Per Mohammed Bin Salman l’unico vero ostacolo sarà il “balletto” a cui è costretto: chi lo sostiene lo incita a portare avanti un sempre più concreto pacchetto di riforme sociali, ma i conservatori (appartenenti alle “vecchie” generazioni, numericamente inferiori, ma che ricoprono cariche strategicamente importanti all’interno del regno) guardano con sospetto e criticano l’abbandono della retta via.
Arianne Ghersi
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