COP 27 E DINTORNI: L’ INCONTRO TRA MELONI E AL-SISI
Il periodo pandemico ha sicuramente inciso su due capisaldi dell’economia egiziana: turismo e comparto tessile; la guerra in Ucraina ha aggravato la precaria situazione dato che Il Cairo ha sempre contato sulle importazioni di grano proveniente da Kiev.
Fortunatamente la centralità di questo stato è ampiamente riconosciuta e il Consiglio dei Paesi del Golfo ha stanziato negli ultimi mesi ingenti aiuti economici a sostegno della terra dei faraoni.
Per l’Egitto essere sede della Cop 27 (Conference Of the Parties, Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) è sicuramente occasione per ridare slancio al paese a livello internazionale e, al di là degli interventi pubblici, dà la possibilità di stringere o rinsaldare legami con nazioni di spicco.
In particolare per l’Italia, nota alle cronache per aver “bussato alle porte” di molti paesi alla ricerca di nuovi accordi energetici, l’Egitto gioca un ruolo decisivo: il lavoro in loco dell’Eni (giacimenti di Zohr e Nohr) è sicuramente un esempio. È interessante notare come le autorità egiziane dichiarino di essere autonome dal punto di vista energetico, ciò risulta degno di nota se si calcola che la popolazione si aggira su più di 100 milioni di abitanti. L’Unione Europea, a luglio, ha firmato un accordo per l’approvvigionamento di gas con Israele ed Egitto attraverso gli impianti LNG egiziani (città: Edu e Damietta).
Nel corso dell’incontro tra Al-Sisi e Meloni, durato all’incirca un’ora, è stato di prioritario interesse per quest’ultima trattare gli argomenti inerenti l’approvvigionamento energetico, la crisi climatica, le fonti rinnovabili, l’immigrazione, ma è stato anche ricordata l’attenzione prestata alle vicende Regeni/Zaki. In questa occasione la premier ha potuto incontrare il prossimo ambasciatore egiziano diretto a Roma, Bassam Radi. Il suo profilo è sicuramente di “prim’ordine”: è stato console generale ad Istanbul, vice ambasciatore in Giappone, membro del Comitato di sicurezza per l’antiterrorismo (2015) e direttore degli Affari delle Nazioni Unite, in Italia ha ricoperto la carica di primo segretario d’ambasciata.
Un’ombra nera, però, si staglia nei piani di sviluppo dell’Egitto: la Turchia; è sicuramente sotto gli occhi del mondo l’incompatibilità dei due paese e dei due presidenti. Un ruolo fondamentale in questa diatriba sicuramente è giocato dalle posizioni assunte dalle due nazioni nella crisi libica, ma non bisogna neanche sottovalutare la variabile economica dato che è da tempo in corso una “lotta” sulla “proprietà” dell’area vicina alle coste di Cipro (si tratta di un luogo denso di trivellazioni e, assicurarsi la gestione esclusiva del sito, garantirebbe un apporto economico di spicco).
Un tema spesso sottovalutato, che esula sicuramente dall’interesse dei grandi accordi e vertici internazionali, concerne i cosiddetti “minori non accompagnati”: secondo i dati consultabili nell’osservatorio della piattaforma “Con i bambini, Impresa Sociale – Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”[1], i minori egiziani sarebbero quelli numericamente maggiori in Italia, secondi solo agli ucraini (i dati sono variati da marzo a seguito del conflitto).
Il “problema migratorio” è all’apice della cronaca delle ultime settimane e si sta trasformando in un terreno di scontro per i partiti politici, ma viene spesso dimenticata la reale portata delle conseguenze. Al di là della mera “conta numerica” e relative percentuali dei reati compiuti da cittadini stranieri (non solo furti, ma anche aggressioni sessuali), un ulteriore allarme è stato più volte segnalato da numerosissime associazioni: spesso si perde traccia dei minori. Cercando di monitorare i numeri forniti, ci si rende conto che l’impresa in sé è impossibile dato che non solo si perdono le tracce di chi è stato “registrato”, ma esiste un sottobosco fitto ed imperscrutabile gestito da associazioni malavitose di vario tipo che puntano a questi immigrati per scopi assai poco leciti come traffico di organi e pedofilia.
Alla luce del fatto che i minori non accompagnati egiziani sembrano essere quelli numericamente preponderanti urge che il “problema” venga affrontato congiuntamente dai due paesi.
Arianne Ghersi
[1]https://www.conibambini.org/osservatorio/torna-a-crescere-il-numero-di-minori-stranieri-non-accompagnati-in-italia/
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