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UN TALEBANO AL MUNICIPIO 1: ANDREA CAMPIGLIO

ANDREA CAMPIGLIO

MUNICIPIO 1 ( CENTRO STORICO )

Normalmente le presentazioni elettorali sono una cosa di rara banalità e noiosità, per cui mi impegnerò a evitare lungaggini e banalità retoriche: mi chiamo Andrea Campiglio, sono nato e cresciuto a Milano, laureato in Lettere Classiche e, dopo un anno da insegnante di Liceo, dottorando di ricerca in Filologia Biblica presso l’Università di Salisburgo.

Una delle tematiche che mi ha sempre affascinato è il legame tra religione e politica, tema che ho più volte trattato in passato sul Talebano, e che mi ha spinto a espandere i miei interessi anche al mondo ebraico e islamico, oltre che cristiano, preferendo alla teoria dello “Scontro di Civiltà” quella dell’incontro e confronto tra realtà identitarie, in un’alleanza contro il nichilismo e il laicismo estremo.

Faccio militanza politica da quando avevo 18 anni e quest’anno ho deciso di accettare la proposta di candidarmi al Municipio 1 perché è giunto il momento di “diventare grande”, cioè di provare a rappresentare nelle istituzioni la Comunità di cui faccio parte.

La mia idea di Milano è di una città vivibile, legata alle sue radici e che, senza scopiazzare con complessi di inferiorità le metropoli delle altre nazioni, trovi nella sua stessa identità la forza per affrontare le sfide che le si pongono davanti.

Voglio una città in cui il dogma del progresso e della competizione siano superati da una prospettiva comunitaria e solidale, sul modello proposto da Chesterton.  

Sostengo la difesa delle piccole attività tradizionali stritolate da grandi catene e multinazionali e vorrei una migliore organizzazione e valorizzazione del patrimonio artistico milanese, ancora oggi poco conosciuto agli stessi abitanti della città.

Da ultimo, un tema purtroppo trascurato dalla politica, vorrei un Municipio che si impegnasse ad aiutare le famiglie con disabili, semplificando la burocrazia e offrendo assistenza, in modo da alleviare le situazioni di disagio.

In sintesi, la Milano che amo è la città capitale dell’Impero Romano, la Milano dei Borromeo e della Controriforma, la Milano Viscontea e Asburgica. Non quella della fashion week e degli influencer.

In questa campagna elettorale dove tanti candidati parlano di una città più europea e internazionale, la mia sfida sarà portare un po’ di fiero spirito meneghino, convinto che per affrontare le sfide del futuro sia necessario avere radici profonde.

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