FIGLIATE, CONIGLI!
Dominazione delle nascite, morte dei popoli
[…] Non darò a nessuno alcun farmaco mortale neppure se richiestone, né mai proporrò un tale consiglio: ugualmente non darà alle donne pessari per provocare l’aborto […]
La dimostrazione che il regresso delle nascite attenta in un primo tempo alla potenza dei popoli e in un successivo tempo li conduce alla morte, è inoppugnabile. Anche le varie fasi di questo processo di malattia e di morte sono esattamente prospettate ed hanno un nome che le riassume tutte: urbanesimo e metropolismo. A un dato momento la città cresce meravigliosamente, patologicamente non certo per virtù propria ma per un apporto altrui. Più la città aumenta e si gonfia la metropoli e più diventa infeconda. La progressiva sterilità dei cittadini è in relazione diretta con l’aumento rapidamente mostruoso della città. Berlino che in un secolo è passata da centomila a oltre quattro milioni di abitanti è oggi la città più sterile del mondo. Essa ha il primato del più basso quoziente di natalità non più compensato dalla diminuzioni delle morti. La metropoli cresce, attirando verso di essa la popolazione della campagna, la quale, però, appena inurbata, diventa, al pari della preesistente popolazione, infeconda. Si fa il deserto nei campi: ma quando il deserto estende le sue piaghe, abbandonate e bruciate, la metropoli è presa alla gola. Né il suo commercio, né le sue industrie, né il suo oceano di pietre e di cemento armato possono ristabilire l’equilibrio, ormai irreparabilmente spezzato; è la catastrofe. La città muore, la nazione senza più linfe vitali della giovinezza delle nuove generazioni non può più resistere – composta com’è ormai di gente vile ed invecchiata al popolo più giovane che urga alle frontiere abbandonate. Ciò può ancora accadere e accadrà. E non soltanto fra città e nazioni, ma in un ordine di grandezza infinitamente maggiore.
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Un contributo fisso che variava a seconda dell’età. Esso partiva da 70 lire per le fasce più giovani (25-35 anni), saliva sino a 100 entro e non oltre il cinquantesimo anno di età, per poi abbassarsi nuovamente (dai 66 anni se ne veniva esentati). Tali importi vennero aumentatidue volte: nell’ aprile 1934 e nel marzo 1937
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Un’aliquota aggiuntiva che variava a seconda del reddito del soggetto. L’importo veniva devoluto all’Opera Nazionale Maternità e Infanzia
Il massimo coefficiente di natalità si ebbe nel quadriennio 1881-85, con trentotto nati per ogni mille abitanti. Poi cominciò la discesa lenta, ma continua […]. Nel 1915 il quoziente di natalità è già al 30,5 per mille. Nel 1920 si spinge a 31,8 per mille […]. Ma dopo questa punta comincia il movimento regressivo, che giunge al quoziente del 26,9 per mille nel 1927. Mentre per perdere otto punti ci sono voluti prima della guerra trent’anni, sono bastati sette del dopoguerra a farne perdere quattro
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Francia: 1.8 nati (francesi) per famiglia contro gli 8.1 per famiglia della popolazione francese musulmana. Nel sud della Francia, che per tradizione è una delle regioni ecclesiastiche più popolate al mondo, vi sono più moschee che chiese. Il 30% dei ragazzi di età inferiore ai 30 anni è musulmano. Nelle città più grandi – Nizza, Marsiglia, Parigi – quel numero è cresciuto del 45%. Entro il 2027, un francese su 5 sarà musulmano. In soli 39 anni, la Francia diventerà una repubblica islamica
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Gran Bretagna. Negli ultimi 30 anni, la popolazione islamica in Gran Bretagna è cresciuta di 30 volte, passando da 82000 a 2,5 milioni di individui. La nazione presenta più di 1000 moschee, molte delle quali erano chiese in passato
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Paesi Bassi. Il 50% dei neonati è musulmano. In soli 15 anni, metà della popolazione sarà musulmana
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Russia. Vi sono 23 milioni di musulmani (un russo su cinque). Entro pochi anni, il 40% dell’esercito russo sarà composto da soldati musulmani
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Belgio. Il 25% della popolazione è musulmano, così come il 50% dei neonati. Il governo belga ha affermato che 1/3 dei bambini europei sarà musulmano entro il 2025
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Germania. Il governo tedesco, il primo a denunciare apertamente questa situazione, ha recentemente dichiarato: «La caduta della popolazione tedesca non può essere arrestata, questo vortice all’ingiù è ormai irreversibile, diventeremo una nazione musulmana entro l’anno 2050». Al momento sono presenti 52 milioni di musulmani in Europa: il governo tedesco ha dichiarato che questo numero è destinato a raddoppiare nei prossimi 20 anni, arrivando a 104 milioni. Nel 1970, negli Stati Uniti d’America c’erano 100000 musulmani, che nel 2008 ammontavano a 9 milioni. Alla natalità di persone di fede islamica, deve sommarsi la prolifica natalità dei popoli meticci latino-americani presenti in gran numero sul suolo europeo
Quello che noi stiamo accettando, nella più completa indifferenza, direi nella sfera ormai della più completa normalità e senza il benché minimo moto di reazione, è il più grande falso ai danni dell’uomo che l’uomo abbia mai concepito e che egli sta passivamente subendo, un falso con cui l’umanità sta ingannando se stessa! Un assurdo incredibile! È un falso giuridico, morale, scientifico, sociale, culturale, creato da lucide menti criminali e realizzato con anni ed anni di lavoro paziente, certosino, insinuante; con l’impiego di capitali ingenti forniti da grandi fondazioni americane. Vediamo di approfondire questo aspetto inquietante della tragedia. Nel 1789, Thomas R. Malthus (1766-1834) pubblicò in forma anonima il suo Saggio sul principio di popolazione . Nel 1803 il libro uscì in versione definitiva e con la sua firma. Malthus venne nominato professore di Economia Politica ad Haileybury nel 1805. Egli identifica la causa principale della miseria nel fatto che la popolazione tende ad aumentare più rapidamente dei mezzi di sussistenza. In particolare, mentre la popolazione aumenta in progressione geometrica, i mezzi di sussistenza tendono a farlo in progressione aritmetica. L’incremento demografico può tuttavia essere ritardato da freni repressivi come guerre, epidemie, carestie o da freni preventivi come la restrizione morale. Quest’ultima, alla quale Malthus esorta tutti gli uomini e soprattutto i poveri (che umanista e filantropo, una persona dalla sensibilità sconfinata!), consiste in una limitazione volontaria delle nascite attraverso l’astensione dal matrimonio. Egli propone quindi di adottare ogni misura atta a scoraggiare la natalità e di abolire la “legge sui poveri”, poiché la carità è un incentivo all’incremento di popolazione. L’economista mette in luce il crescente divario tra la crescita demografica e quella delle risorse per la sussistenza: la popolazione cresce secondo una proporzione geometrica (1-2-4-8, ecc.), per cui ogni singolo aumento è principio di moltiplicazione degli aumenti successivi. Al contrario, le risorse per la sussistenza aumentano solamente in proporzione aritmetica (1-2-3-4, ecc.): ne segue che l’aumento delle risorse non riesce a tenere il passo con la crescita della popolazione; vi saranno sempre più esseri umani e, proporzionalmente, sempre meno risorse sufficienti a sfamarli. Come soluzione, Malthus propone un rigoroso controllo delle nascite, ossia un «ritegno morale» consistente nell’astenersi dal matrimonio e dalle pratiche sessuali (ma magari tra omologhi di sesso no, quelle possono essere un remedium concupiscientiae). In questa maniera, dopo aver sostenuto il crescente divario in atto tra la crescita demografica e quella delle risorse per la sussistenza, si fa portavoce di un liberalismo radicale e sfrenato, secondo cui ogni singolo individuo è e deve essere libero e privo di assistenza sociale e solidarietà, in modo tale che a prevalere siano i più forti, a soccombere i più deboli. È bene ricordare che fu amico di Hume e di Rousseau: forse questo la dice lunga sul retroterra culturale in cui nasce la sua folle teoria. In sostanza, le risorse umane sono scarse e la popolazione per sopravvivere si deve autolimitare, pena l’estinzione. All’illuminato scienziato, che tanto crede nella dea scienza, non passa assolutamente per la testa che il radioso progresso a cui l’umanità va incontro possa dare una mano in parte a risolvere i problemi. È inutile dire che le sue teorie hanno subìto una vasta diffusione ed eco soprattutto in quegli ambienti liberal che come al solito predicano bene e razzolano male: da una parte vogliono produrre per loro soli una ricchezza sempre maggiore e crescente e dall’altra per produrla fanno lavorare i salariati 14 ore al giorno e preferiscono servirsi soprattutto dei bambini. Nel 1925 Raymond Fosdick, membro della Pilgrims Society, presidente della Fondazione Rockefeller e sottosegretario generale della Società delle Nazioni, si pone il problema demografico e nel 1934 fonda, con i finanziamenti della Fondazione Rockefeller, il Memorial and the General Education Board. Nello stesso periodo Herbert George Wells, anche lui affiliato alla prestigiosa Pilgrims Society ma anche membro della elitaria, rosicruciana e magica società Golden Dawn, dichiarava: “La comunità mondiale che noi (?) desideriamo, la comunità mondiale organizzata che conduce ed assicura il proprio progresso, esige quale condizione principale un controllo deliberato della popolazione”. Guardate le coincidenze: Malthus illuminista ed illuminato mette giù la sua teoria; Fosdick, sicuramente un signor nessuno che per la sua bravura e capacità è presidente della Fondazione più ricca d’America, parla di controllo delle nascite; Wells un progressista esoterico che bazzica ambienti esclusivissimi parla di controllo deliberato, il che significa, pilotato e pianificato, della crescita della popolazione. Come vedete, i personaggi citati non hanno tra loro alcun punto di contatto! Poi si dice che non esista un piano prestabilito di aggressione al genere umano chiaramente luciferino!!! Solo idioti, illusi o collusi, possono non credere a ciò. Ma non finisce qui. La Seconda Guerra Mondiale dà, secondo le teorie sopra esposte, una grossa mano al piano di riduzione del surplus di popolazione. Ma le attività continuano a fervere ed il Piano di Controllo della Popolazione e l’optimun di densità della popolazione umana nel mondo continuano ad essere motivo di fondo in certi ambienti molto avanzati. La cosa comunque è ancora sul piano strettamente privatistico e non c’è nessun riconoscimento ufficiale pubblico: l’opposizione al piano, soprattutto in Occidente, da parte della Chiesa Cattolica, era stata formidabile. La Chiesa faceva il Katéchon ed era rispettata! Nel novembre del 1952, John D. Rockefeller III fondava il Population Council insieme a Lewis Strauss, consigliere di vari presidenti americani, ammiraglio della flotta americana durante la Seconda Guerra Mondiale, associato fino al 1947 della Kuhn & Loeb e presidente della Commissione per l’Energia Nucleare americana. Il Population Council fu uno dei centri propulsori mondiali per le campagne birth control (controllo delle nascite) pro aborto e pro contraccettivi. Il Council ricevette donazioni sostanziose dalle grandi Fondazioni americane: solo dalla Ford ottenne 220 milioni di dollari tra il 1952 ed il 1970. Quando nel 1956 fu posta in vendita la pillola anticoncezionale orale, inventata da Gregory Pincus, la Fondazione Rockefeller fece grandi pressioni sulla Pontificia Commissione affinché approvasse il farmaco. E la stessa Fondazione è sempre la punta di diamante in questa battaglia contro la vita: tra il 1963 ed il 1970 investiva nell’impresa quasi sedici milioni di dollari ed il dottor J. Knowles, suo presidente, il 14 marzo 1973 poteva dichiarare, davanti al Consiglio Nazionale del Centro di Sviluppo del Planning Familial: “È ruolo del settore privato come di quello pubblico accelerare lo sviluppo degli aborti legali negli Stati Uniti portandoli da 1, 2 milioni a 1,8 milioni l’anno”
Purtroppo l’informazione inesatta e tendenziosa rimane per gli abortisti il metodo migliore di propaganda
- Pornografia a tutti i livelli, soft e hard, volta a indurre l’uomo a considerare il sesso solo un aspetto godereccio, estromettendo la funzionalità prima e naturale del sesso che è la procreazione
- Gli anticoncezionali, che riconduco anch’essi il sesso a puro mezzo di piacere materiale
- Omosessualità, cruda sessualità per natura avversa alla procreazione
- Droga ed alcolismo, che lobotomizzano gli uomini privandoli della volontà necessaria per comprendere gli scopi per il quale l’uomo è stato creato
- Disordine di genere, a cominciare dagli uomini ammutoliti ed eunucheizzati e dalle donne virilizzate. Tale miscela esplosiva è all’origine della sovversione gerarchica e della negazione delle specificità fisiche, psichiche e anatomiche tra maschio e femmina. Ciò costituisce la base della destrutturazione familiare. Per assecondare la disfatta familiare, disfatta necessaria per impedire la continuità equilibrata della specie, lo “Stato” ha legalizzato il divorzio. Si facilitano inoltre le adozioni interetniche a scapito delle adozioni omogenee, si osanna il meticciato – chiunque ponga delle riflessioni contro il mescolamento viene esposto alla gogna mediatica come ‘razzista’ – che opera la sopraffazione di un’etnia nei confronti di un’altra (infatti il meticciato elimina l’etnia caucasica dal pigmento chiaro rispetto all’etnia dal pigmento scuro).
È evidente, in conclusione, che le cause testé menzionate andrebbero approfondite, ma scopo della presente relazione è fornire una panoramica generale, ancorché non superficiale, della più grande carneficina legalizzata: l’aborto. Se si vuole dare un senso alle nostre inclinazioni naturali verso la giustizia morale e sociale, prima di ogni cosa bisogna abrogare la legge sull’aborto e simultaneamente rieducare maschi e femmine a riacquistare la dignità di uomo e di donna, nel pieno rispetto della Natura, inequivocabilmente e consapevolmente conosciuta dai nostri antenati. Diversamente, le nostre lotte si dissiperanno in futuro monocromatico, privo di civiltà.
Emilio Giuliana
riuscirò a commentare questo articolissimo solo dopo averlo letto e metabolizzato almeno mille volte……tanta, troppa….”carne al fuoco”
l’importante è che lo legga e lo commenti MARCO PINTI.
Beppe Beppe……soprassiedo sull’arroganza del tuo “intervento”. Ti faccio solo notare che qui, viene chiesto un commento all’articolo. Hops… una svista piuttosto grave, a meno che tu non abbia da dire nulla in proposito…..
non capisco se la mia precedente risposta è stata “epurata” o cosa….la mia considerazione è fatta a Beppe, si perchè non mi sembra un atteggiamento corretto. Questa sua “aria” di so tuttoio, un’aria furbetta,…. risulta poco poco indisponente. Ma non è per caso che ti manca l’umiltà per ammettere di no aver capito un caspita nell’esposizione dell’articolo? Mi sorge il dubbio perchè il tuo “sguardo” sembra rivolto verso ciò che ho postato io, più che su l’articolo
Ciao, AP. La moderazione dei passa attraverso il sottoscritto, che è spesso impegnato in campagne militariste e azioni di protesta varie.