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Umberto Veronesi e il vizio dell’eugenetica

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Riportiamo un ottimo commento del prof. Enzo Pennetta all’ennesima intervista al prof. Umberto Veronesi, dimostrante l’invenzione e la manipolazione di dati da parte della nomenklatura scientifica, che sfrutta la fama di cui dispone per accedere ai canali mediatici e disinformare le masse, piegandole la scienza ad infimi scopi ideologici.

Debunking Umberto Veronesi

Di Enzo Pennetta

In una breve intervista di Mario Pappagallo sul Corriere della Sera il prof. Veronesi parla dell’infertilità maschile. Un condensato di pensiero politically correct che usa la scienza per preparare un futuro da incubo. Più che un’intervista quella di Mario Pappagallo a Umberto Veronesi pubblicata sul Corriere della Sera con il titolo “Umberto Veronesi: Il futuro tende alla parità anche ormonale dei generi” è il proseguimento di una collaborazione evidenziata dal libro firmato a quattro mani dagli stessi e intitolato Verso la scelta vegetariana – Il tumore si previene anche a tavola, edito da Giunti nel 2011 e corredato da ben 200 ricette di cucina. Una filosofia di vita, come sottolinea Mario Pappagallo nel video diffuso dall’editore. Adesso si parla di infertilità maschile in un’intervista che però appare anch’essa qualcosa di più di un servizio su un problema medico, un’intervista che vale la pena analizzare in tutte le sue parti.

Una delle cause, per Veronesi, è socio-evoluzionistica. Che cosa accade?
«Se un uomo deve alzarsi al mattino per cacciare la preda che fornirà cibo a sé e ai suoi, se deve uccidere, appostarsi, inseguire, il cervello comunica i suoi bisogni aggressivi all’ipofisi, che stimola altre ghiandole tra cui le gonadi: da qui la produzione di molti ormoni maschili, che a loro volta creano spermatozoi. Se invece lo stesso uomo trascorre la giornata in ufficio, arriva a casa, culla il figlio e aiuta nei lavori domestici, la sua ipofisi riceve meno stimoli e giorno dopo giorno i testicoli si “addormentano”».

Non poteva mancare un riferimento all’evoluzione, peccato però che nell’esempio riportato l’evoluzione non c’entri proprio nulla, il meccanismo descritto al massimo potrebbe essere fisiologico, come l’atrofia muscolare in caso di immobilità forzata. Il termine “evoluzione” è qui usato a sproposito, forse per via della sua forza mediatica.

Quindi, mascolinità e femminilità verso la parità. Con quali conseguenze?
«Si sta attenuando la polarità che è all’origine del fenomeno dell’attrazione in natura: i poli opposti si attraggono, quelli uguali si respingono. Inoltre fino a 2000 anni fa l’umanità era dominata dall’angoscia dell’estinzione. L’ossessione per la discendenza si percepisce bene leggendo la Bibbia: la sterilità era il peggiore dei mali e qualsiasi cosa era giustificata pur di procreare, dal tradimento fino all’incesto. Oggi invece la nostra ansia è la sovrappopolazione e la spinta sociale è alla limitazione delle nascite. E i fenomeni demografici influenzano la biologia. C’è un legame profondo fra mente, assetto ormonale e sessualità».

Secondo il prof. Veronesi oltre all’appiattimento dei ruoli c’è un altro fattore che incide negativamente sull’attrazione maschio-femmina e quindi sulla riproduzione: la sovrappopolazione. Si tratta di un’affermazione della quale sarebbe interessante conoscere le basi scientifiche. A parte alcune cerchie ristrette nelle nostre città non si ha una particolare ansia per la sovrappopolazione, può questo incidere sulla fertilità? O forse non sono le condizioni economiche e lavorative svantaggiose a scoraggiare le coppie a fare figli? E infine, se il problema è la sovrappopolazione, la sterilità è un rimedio, perché preoccuparsi di curarla?

Influenze sociali e culturali, va bene. Ma cause biologiche non vi sono? L’ambiente non incide?
«Il delicato meccanismo di produzione di spermatozoi può venire alterato anche da altre interferenze di tipo ormonale. Obesità e sovrappeso, per esempio, sono fattori negativi perché le cellule del grasso favoriscono la produzione di estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili. I quali possono essere anche contenuti in alcuni cibi come la carne, perché utilizzati per accelerare lo sviluppo e l’aumento di peso negli animali d’allevamento ».

Adesso viene indicato tra le cause della presunta parità ormonale il sovrappeso, e anche in questo caso viene da domandare quali siano gli studi e le statistiche sul sovrappeso degli uomini occidentali, non le donne perché come affermato il grasso aumenta gli ormoni femminili. Sembrerebbe che secondo il prof. gli uomini stiano tutti ingrassando e le donne stiano tutte dimagrendo spingendo i primi a produrre estrogeni e le seconde a diminuirli. Ma dove vive? Non è tutto, l’accoppiata Veronesi-Pappagallo non poteva non tirare in ballo la criminalizzata alimentazione a base di carne, anche se stavolta la colpa della carne è nel trattamento a base di estrogeni che alcuni allevatori usano per accelerare lo sviluppo del bestiame. E qual la proposta non è ovviamente nel divieto di usare estrogeni negli allevamenti ma nell’evitare di mangiare carne…

Che fare dunque? Si può evitare il sovrappeso, ridurre il consumo di carne, ma sarebbe antistorico tornare ai modelli di vita di oltre un secolo fa, quando i ruoli di maschio e femmina erano ben distinti e la polarità era fortissima.
«Un ritorno al passato è improponibile. L’omologazione dei generi è un fenomeno positivo per l’umanità perché l’entrata in scena della donna con ruoli sempre più strategici non può che portare ad un mondo migliore, più giusto e più pacifico. Sta alla scienza il compito di contribuire alla risoluzione del problema dell’infertilità, come sta avvenendo grazie agli studi sulla fecondazione assistita, oggi sempre più necessità sociale. Ma la scienza non va ostacolata per ragioni ideologiche o di principio».

Ecco finalmente dove voleva andare a parere il discorso!

Tutta una serie di considerazioni campate in aria, a cui si aggiungerebbe un presunto mondo migliore più “giusto e pacifico” grazie all’omologazione dei generi (anche questo è stabilito da qualche studio scientifico? Ha visto Veronesi l’effetto dell’omologazione dei generi sulle donne soldato ad Abu Graib?), tutte queste illazioni si scopre che sono finalizzate a promuovere la fecondazione assistita. La linea portata avanti da Veronesi è la solita ideologia eugenetica che ha bisogno di mascherarsi dietro pretesti di ogni tipo per poter affermare i suoi metodi. E nessun ostacolo deve essere posto per ragioni ideologiche o di principio, come se l’eugenetica non fosse essa stessa un’ideologia, ma a questo serve la strumentalizzazione della scienza, a far passare un’ideologia per necessità naturale e/o scientifica.

La fecondazione assistita è quindi una tappa fondamentale per poter selezionare gli embrioni e operare la più completa e piena attuazione di un programma eugenetico, è questo il non dichiarato delle politiche di fecondazione assistita.

E quindi ecco il finale:

Un consiglio alle istituzioni, ai politici?
«Direi un dovere. Quello di lasciare ai nostri giovani, che sempre di più avranno il problema della sterilità, leggi che li aiutino a procreare. Altrimenti si corre il drammatico rischio di un futuro senza bambini».

Giunge infine la richiesta di leggi che favoriscano la fecondazione assistita (con inevitabile possibilità di selezionare gli embrioni), la minaccia incombente è quella di un mondo senza bambini… ma il problema non era la sovrappopolazione?

Ed ecco infine intravedersi ben nascosto dietro i discorsi progressisti il razzismo, quello negato ostinatamente ma profondamente radicato nella visione darwinista del mondo, quello che portava le classi dominanti a temere la fertilità di quelle povere e a temere la degenerazione genetica attuando ad es. politiche di selezione verso gli immigrati italiani, irlandesi ed ebrei negli USA.

Viene dichiarato che il problema del mondo è la sovrappopolazione contro la quale si fanno intense campagne di controllo delle nascite nei paesi del Terzo Mondo, ma contraddittoriamente viene detto che il problema è un mondo senza bambini.

Questo è il programma: ridurre le nascite degli indesiderati africani e incrementare quelle degli occidentali. Possibilmente geneticamente perfetti.

1 Comment on Umberto Veronesi e il vizio dell’eugenetica

  1. Grazie di cuore di questo contro commento! I nostri parenti vari, un po’ tiepidi , hanno elogiato questo articolo come equilibrato e basato su criteri scientifici!

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