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L’infinita farsa fascisti-antifa: Milano tra accoltellamenti e strumentalizzazioni

Torna la tensione fascisti-antifascisti a Milano, dopo i fatti degli ultimi giorni. A riaccendere il focolare è stato l’accoltellamento di un giovane 35enne, appartenente (o militante o frequentante… chi lo sa) ai centri sociali. L’aggressione è stata attribuita a dei ragazzi con le teste rasate, appartenenti (o militanti o frequentanti… chi lo sa) all’area neofascista. Fatto sta, che l’episodio in questione ha scatenato la reazione dei centri sociali che il giorno dopo non solo hanno manifestato, ma anche assalito la sede dell’associazione “Lealtà e Azione” alla quale è stata attribuita la responsabilità.

Come i lettori del nostro blog sapranno, Il Talebano non è mai stato tenero con l’ambiente di destra e ha sempre espresso giudizi molto critici nei confronti del neofascismo in particolare… sulle posizioni e i metodi politici adottati. Ma, in questo caso, la mente non può che tornare ad un fatto simile accaduto sempre a Milano anni or sono: l’uccisione di Davide Cesari (Dax). Anche in quel caso, dato che egli frequentava i centri sociali e gli assassini si consideravano “fascisti”, il fatto venne marchiato come assassinio di matrice politica… peccato che poi si scoprì c’entrassero questioni di affari di droga. Ma nel frattempo il mito era creato e lì è rimasto. E poco importa scoprire quali siano state le reali motivazioni, perchè ormai è un simbolo politico e non può esser modificato.

Il problema è che, come sempre, queste vicende vengono strumentalizzate a prescindere per tirare acqua al mulino della politica. Ecco dunque che un accoltellamento di cui non si sa ancora niente è diventato in automatico un’aggressione ad un militante di sinistra da parte di militanti di destra, ovviamente per motivi politici. E’ accaduto durante una manifestazione? No. E’ accaduto in un centro sociale? No. E’ accaduto in una sede di neofascisti? No. La stazione centrale è la sede degli skin head? No. Qualcuno dei coinvolti aveva bandiere politiche? No. Essere rasati a zero vuol dire per forza essere skin head? Frequentare i centri sociali vuol dire essere militanti di sinistra? No (anche io ogni tanto li frequento). Avere simpatie politiche o fare politica vuol dire che ogni azione che si compie in ogni momento della giornata è un’azione politica? No. Ci sono state rivendicazioni? No.

E’ dunque evidente che al momento non vi sono elementi per accusare Lealtà e Azione di questa azione. Resta invece la facilità con cui la sinistra radicale è capace di muovere le sue truppe alla violenza e alla ritorsione appena trova un minimo appiglio (senza curarsi neppure vi verificarne il fondamento). Il che si è visto con l’aggressione alla sede, ma anche con l’aggressione avvenuta domenica ai danni di un pullman di ragazzi del Movimento Giovani Padani che andavano a Genova alla manifestazione della Lega Nord…. episodio che ovviamente non è stato ripreso da alcun mezzo di informazione.

E’ ora che i giovani (di destra e di sinistra) la smettano di fare i pecoroni al seguito di qualche vecchio rimbambito mosso da rancore e fallimento personale: oggi non è tempo di divisioni e di riproposizione di assurdi e anacronistici scontri tra fascisti e antifascisti. Oggi è tempo di unione generazionale, di soliderietà verso chi viene strangolato dal sistema turbo-capitalista, di battaglia all’establishment politico-finanziario.

Piena condanna dunque ad ogni azione che aumenti violenza inutile e divisioni tra i giovani, perchè non fa altro che giovare al sistema che ci vuole manovrare ed anestetizzare. Attenzione a strumentalizzazioni e a biechi manovratori.

Vincenzo Sofo

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