Qual e’ veramente l'”Asse del male”?
Enzo Pennetta analizza l’ennesimo contrasto tra i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo
La denuncia di un’ong americana e la risposta del G77
Utilizzando un’espressione coniata da G.W. Bush nel 2002, l’Ong “Women Environment and Development Organization”, ha definito l’iniziativa del Vaticano di contrastare le politiche abortiste nel terzo mondo durante i lavori della Conferenza di Rio sullo sviluppo sostenibile appena conclusa, come un “Asse del male contro le donne”.
La vicenda è stata sottolineata su La Stampa e ripresa dal sito dell’Uaar (Unione degli atei e agnostici razionalisti). Come già accaduto in passato si è registrata una spaccatura tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, nel 2000 ad esempio, in occasione della conferenza Beijing + 5, il gruppo di paesi in via di sviluppo denominato G77 aveva fortemente protestato contro il neocolonialismo camuffato da iniziative sociali, con particolare riferimento alle politiche legate alla cosiddetta “salute riproduttiva”.
Alcuni paesi in via di sviluppo, riunitisi nell’organizzazione denominata G77, percepiscono infatti la “salute riproduttiva” (limitazione delle nascite) come un mezzo per veicolare controlli malthusiani della popolazione che si ripercuotono negativamente sugli stessi paesi poveri.
Stavolta sembra che i paesi del G77 abbiano giocato d’anticipo per bloccare una nuova risoluzione sui diritti riproduttivi, la conduzione di questa manovra sembra che sia stata opera del delegato del Vaticano.
L’azione dell’osservatore del Vaticano, Philip J. Bené, è consistita dunque in una più che legittima azione di coordinamento di una realtà di ben 77 paesi che, come abbiamo visto, è almeno dal 2000 che esprime la sua opposizione alle ricette malthusiane giocate sulla pelle della propria popolazione.
Evidentemente qualcuno ritiene che quest’impegno non sia legittimo, che i paesi non abbiano realmente il diritto all’autodeterminazione, e che non sia lecito per loro unirsi per contrastare le politiche neoimperialiste di chi afferma che bisogna barattare i figli con la riduzione della CO2.
La Women Environment and Development Organization, che ha denunciato l’azione di Vaticano e G77, è una Ong con sede a New York. Essa, definendo “Asse del male” quest’iniziativa si arroga il diritto di stabilire cosa vogliano le donne dei paesi in via di sviluppo, assumendo di fatto una posizione di arbitraria ingerenza nelle questioni di paesi sovrani dei quali contrasta l’azione dei legittimi rappresentanti.
A questo punto si rende necessario mettere le cose al giusto posto.
Il G77, che oggi riunisce i rappresentanti di ben 131 paesi del mondo, ha legittimamente il diritto di unirsi in una risoluzione contro qualsiasi politica debba essere applicata nei paesi aderenti.
Le ong, sigla che identifica le organizzazioni non governative, non rappresentano legittimamente nessuno, e quindi neanche i diritti delle donne.
Se qualcosa le Ong rappresentano, questa deve essere identificata negli interessi economici di chi eroga loro i finanziamenti. E questo sarebbe un punto cruciale da approfondire.
Enzo Pennetta
Tratto da “la voce d’Italia”
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