Occultamento di colore
di Barbara Leva
Un ragazzo italiano di 21 anni è stato condannato a 4 mesi di reclusione. Motivo: aveva imbrattato i vagoni della metropolitana. Il vicesindaco De Corato e l’Atm esultano per la giusta pena. Sostengono infatti che troppi sono i soldi spesi per la pulizia degli atti vandalici, e che quindi chi spoca paga.
La situazione dunque è questa: vagoni e muri bianchi (anzi, grigio sporco) sono proposti alla vista di milanesi e forestieri, che quindi hanno coniato il termine “grigio milano”, una sfumatura più tenue dell’ottocentesco “nero fumo di londra”. Questo colore che incita alla tristezza, che già non manca nella città alienata dal lavoro e dalla fretta costante, viene talvolta occultato da tocchi di colore che non hanno altro effetto che rallegrare gli animi e rivitalizzare gli spiriti.
Ma al contempo questa modernità libera e allegra irrita le istituzioni, che vorrebbero mantenere un certo livello di insoddisfazione per frenare l’iniziativa creativa del singolo, colpevole di porsi come un faro verso la speranza e la gioia di vivere. E siccome l’istituzione ha sempre la meglio, ecco che si chiamano a rapporto avvocati e giudici e si penalizza l’arte in favore della monotonia. La quale può essere sì interrotta da tocchi di colore e immagini festanti, ma solo quando si tratta di immagini pubblicitarie, fornite da qualche sponsor pagante.
Perché infatti investire su artisti che possano far rivivere pezzi grigi di città, magari stipendiati e scelti tramite concorsi dentro e fuori le accademie, invece che spendere cifre astronomiche per contrastare l’iniziativa del colore, la quale comunque e per fortuna si riaffaccia con violenza sulla scena urbana? Perché effettivamente la sintesi della contemporaneità è una sola: la vista può essere rallegrata solo da strumenti che incentivano al consumo, e non da immagini che possano aiutare lo sviluppo critico delle coscienze. Immagini che vengono esposte al pubblico con una strategia di attacco massiccio solo se accompagnate da investimenti notevoli. Riassumibile nella massima: una classe dirigente, pubblica quanto privata, in costante arricchimento, e un popolo di capre compratrici.
Rispondi