IL LAVORO: DALLE PRIME COMUNITA’ ALL’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE – PARTE PRIMA
Il “Lavoro” consiste nel dispendio di energia per portare a termine un azione. Inizialmente ciò si rifletteva nel mondo agricolo per consentire all’uomo di coltivare il cibo necessario all’suo sostentamento. Divenne necessario stabilirsi in villaggi e coltivare con metodo, per cui appare evidente di come l’essere umano naturalmente tendesse ad organizzarsi distribuendosi dei ruoli e delle mansioni. Pensiamo ai (1)Sumeri che tramite l’invenzione del mattone iniziarono a costruire delle abitazioni dove ripararsi dalle avversità esterne. L’essere umano senza delle gerarchie e dei ruoli ben definiti non sarebbe sopravvissuto al lungo, per via delle condizioni atmosferiche e di pericolosi predatori presenti in natura. Il lavoro è perciò quell’azione che svolta su una macchina nell’era industriale o in un campo nella fase storica antecedente, garantisse non più di sopravvivere giornalmente ma di vivere più comodamente. L’uomo in quanto animale sociale è vincolato dalla comunità e dalle sue sovrastrutture. Nell’epoca preindustriale e precedente alla Rivoluzione francese(2), si viveva per svolgere dei compiti ben definiti dal proprio status dove il denaro se presente era inteso come mezzo di scambio. La Rivoluzione francese è stato il repentino evento che ha stravolto il mondo. Venne abolita la servitù della gleba e i privilegi fiscali ed economici dei nobili in favore del terzo stato: La Borghesia. Questa classe sociale rimase per molto allo scuro vivendo del proprio lavoro e subendo i torti dei signori. Questa è la narrazione che viene fornita ma del resto la storia è dettata dalla morale originata da questo evento storico. Edmund Burke(3), notò come il cicerone Inglese; scrisse dei pamphlet di preoccupazione riguardanti la società che si sarebbe originata dalla Rivoluzione francese. Burke non era contrario al progresso e all’acquisizione di maggiori diritti sociali ma bensì guardava con preoccupazione gli effetti di un repentino cambiamento che in poco tempo stravolse la società. La Rivoluzione francese ha condizionato il nostro stile di vita, basti pensare alle opportunità presenti oggi come il poter cambiare il proprio status sociale deriva da quell’evento originato il 14 Luglio 1789. In tutto ciò la rivoluzione ha portato alla definizione di un nuovo approccio dove il denaro come disse Marx(4) divenne il fine. Le classi sociali prima vivevano con vincoli di fiducia da parte del sovrano sulla coltivazione e la suddivisione della terra. Marx capì che la società industriale il proletariato si ritrovò alienato a causa delle plusvalenze subite da parte della borghesia che deteneva gli strumenti di produzione. Il pensiero Marxiano,(5) si tramutò ben presto nel Marxismo(6) e nel tentare di trasformare la società con parametri favorevoli alla classe operaia. Gli esclusi erano coloro che negli anni a seguire diverranno il quarto stato, un tempo contadini e poi proletariato urbano. Nelle zone periferiche della Francia quali la Vandea e la Bretagna gli abitanti si schierarono contrariamente alla rivoluzione Francese sostenendo il re contro le fazione Giacobine rivoluzionarie. Ultimo fanalino di coda del vecchio mondo fu la Russia che abolì la servitù della gleba nel 1861 e mise fine alla società dei nobili. La comunità in questo momento storico si ritrovò in un processo industriale urbano dove secondo il filosofo di Treviri il proletariato avrebbe rovesciato i padroni.
Leonardo Goglia
Note:
1: Sumeri assieme agli Egizi una delle civiltà urbane più antiche, inventori del mattone.
2: Rivoluzione Francese: periodo di sconvolgimento politico sociale estremo.
3: Edmund Burke: Politico Inglese esponente dei Whig padre del pensiero conservatore.
4: Marx: Filosofo e sociologo Tedesco.
5: Marxiano: espressione che identifica chi segue gli idiomi di Karl Marx.
6: Marxismo: Terminologia per definire l’ideologia politica derivante dagli scritti di Marx.
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