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IL FANTASTICO MONDO DEI PRIVILEGIATI. SCONNESSI DALLA REALTA’ E SEMPRE PERDONATI

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace 07/11/2017 - Milano (MI) Cronaca Garage Italia, Lapo Elkann inaugura la nuova sede a Milano con Cracco Nella foto: Lapo Elkann all'Inaugurazione di Garage Italia in Piazzale Accursio

…S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche! Se non hanno più pane, che mangino brioche!…

Frase emblematica attribuita alla regina Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, in realtà, cronache non di parte la fanno risalire a qualche decennio prima. Discutere sulla paternità della “massima” a noi poco importa: più importante è il suo contenuto antropologicamente discutibile ma, quanto mai, vero!

Dante affermava che “Ognuno dal cor suo, l’altrui misura” poiché ognuno di noi impara a vedere l’Universo con la propria sensibilità, i propri bisogni, le proprie paure. Oggi si parla di Multiverso, di Realtà Aumentata, di universi binari: credo che tali dimensioni fanno parte del costrutto esistenziale proprio di ognuno. Sono dimensioni facili da ritrovare senza ausilio di tecnologie artificiali ma solo con l’ausilio degli organi di senso.

Da qui, la Grande Redenzione: dopo il Covid-19, la Guerra in Ucraina, la Fine della Storia, uno spiraglio di luce si intravede tra i nuvoloni neri e arrabbiati del Grande Reset: Lapo Elkan, l’uomo dalle mille parodie, riceve il Perdono ad una sua marachella. Il marchio, Italia Independent, creatura voluta da Lapo il visionario, sull’orlo di un crack finanziario da Big Crash viene salvata come nelle migliori delle favole. “…E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita. Che fantastica storia è la vita…” bellissima canzone di Antonello Venditti: peccato che la realtà degli uomini comuni non è sempre cosi’ ad effetto la Vita. Italia Independent rimane in vita grazie a un accordo transattivo milionario: euro 23.980.000 euro di debiti scompaiono come se nulla fosse. Lo stesso Cristiano Ronaldo, CR7 per i tifosi, quello che non aveva risparmiato le sue stoccate alla Juventus si dimostra pieno di misericordia nei confronti dell’amico Lapo. Nella lettera recapitata al tribunale di Ivrea vengono spiegate le motivazione di questo tracollo finanziario riconducendo le difficoltà alle due ondate di Covid-19 che hanno schiacciato il lancio del business proprio nella sua fase di startup. In termini di ricaduta sociale, l’ennesima goliardia di Lapo già famoso per altre vicende, è pesata sulle spalle di amministratori, consulenti vari e rivenditori di occhiali che hanno subito una perdita di 7,2 milioni di euro. I numeri sono freddi ma gli uomini che si trovano a dover digerire la vicenda un po’ meno: il mancato introito di società da cifre blu ricade poi a cascata sulla pelle degli uomini e chi ne subisce le conseguenze sono un po’ tutti, in particolare, quelli che vivono di sacrifici una quotidianità fatta di lavoro e sacrifico. Una domanda vorrei farla a questa nuova generazione di imprenditori sempre più lontani dalla visione illuminata di Adriano Olivetti e sempre più narrazione applicata del degradante tramonto di tante personalità che rimandano alla vestaglia, quella delle grandi occasioni, l’ultimo ruolo: “Perche ostinarsi ad interpretare il suolo del Condottiero illuminato quando con più dignità si potrebbero fare meno danni?”

Dove è finita la diligenza del buon padre di famiglia come ci insegnava Alfredo Rocco, Ministro di Grazia e Giustizia in un tempo ormai lontano?

Una narrazione dominante porterebbe l’attenzione al sistema liberal-capitalista i cui valori ben declinano il monito della “fine della Storia”, definizione strumentale alla successiva cancel culture, realizzando l’apice di uno sviluppo dell’Umanità che, vincendo sulle due grandi opzioni alternative (Terza via e Comunismo storico novecentesco), sarebbe l’apice di un mondo che si sarebbe evoluto verso il meglio. Almeno questo è quello che una certa parte di Orientatori sociali sostiene. Questa narrazione, legata ad uno sconfinamento del concetto di Occidente, presenta, in maniera sempre più marcata, delle evidenti storture. Esse sono visibili da un lato nella crescente contrapposizione geopolitica in corso, dall’altro in una dialettica interna all’Occidente con il cleavage: Popolo vs Elite.

Volendo declinare il concetto su una prospettiva di più ampia portata, notiamo che la nascita, l’affermazione del Capitalismo è espressione di un’anomala regressione delle caste. Ritroviamo questa narrazione in autori del calibro di Renè Guenon, Ananda Coomaraswamy, Julius Evola, avallati poi da studiosi come Georges Dumezil e Karl Polany, Louis Dumont .

Il caso Elkann, emblematico e di narrazione perfetta per il modus vivendi dell’attuale Occidente, rispecchia casi di studio affrontati da numerosi autori: pensiamo ad Alexander Dughin o Costanzo Preve bene inquadrano la casistica. C’è stata una fase storica in cui il Condottiero, l’Uomo al Comando era lo specchio di Valori sani e di una vita fatta di sobria discrezione. Attualmente, lo stile di successo ostenta fallimenti, inciuci, gusti grossolani dove si vuole dare una immagine geniale a tutti i costi. Tutto ciò è il tipico specchio di una società in crisi che si ostina a vivere delle dinamiche insostenibili e logoranti nel nome del consumo sfrenato. Siamo passati da una romana sensibilità dove la ricerca dell’Immortalità ha donato tracce imperiture nei Secoli, all’Effimera ricerca dell’incerto e del non indispensabile.

Sempre più si necessita un ritorno a dimensioni più normali che non ostentino un bipolarismo sociale scollato dalla realtà: non quel reale fatto di Sesso, Droga e Rock and Roll ma un ritorno a quote dove l’Uomo e la Comunità ritornino il centro di una narrazione Immortale.

Paolo Guidone

 

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