GUERRA ISRAELO-PALESTINESE: ARRIVA IL GRUPPO WAGNER?
04/03/2023, Insideover: “La Wagner recluta combattenti tra i palestinesi per combattere in Ucraina”. A rivelare la possibile strategia di reclutamento della Wagner nei campi profughi palestinesi, è stato un funzionario della sicurezza libanese. Quest’ultimo ha fornito a Majdi Halabi, giornalista di The Media Line, indicazioni su come emissari della società di Evgeny Prigozhin già da mesi hanno iniziato ad arruolare combattenti tra i campi presenti in Libano. In primo luogo, promettendo uno stipendio di 350 dollari al mese. Buona parte dei palestinesi reclutati apparterrebbe a formazioni come Al Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen, oppure al Fronte Popolare di Liberazione della Palestina. Formazioni laiche nel panorama palestinese. Un elemento quest’ultimo che potrebbe spiegarsi sia con un maggior radicamento dei gruppi in questione nei campi profughi in Libano e in Siria e sia, tra le altre cose, con una possibile maggior resistenza di gruppi islamisti all’idea di combattere in Ucraina. Molti di loro proverrebbero da Ain al-Hilweh, il più grande campo profughi palestinese in Libano situato a poca distanza dal centro di Sidone. Altri però sarebbero originari anche dei campi presenti in Siria. Oltre al reclutamento di palestinesi, in Libano si sta osservando da vicino anche un possibile ruolo diretto e attivo di Hezbollah al fianco della Russia. Il movimento sciita del resto ha ottimi rapporti con Mosca maturati dagli anni della guerra in Siria, lì dove entrambe le parti sono state (e lo sono attualmente) impegnate nel sostegno al governo del presidente Bashar Al Assad. (1)
28/06/2023, Il Fatto Quotidiano: “L’avanzata dei mercenari della Wagner a Israele”. In Israele, pur di tornare al potere, il governo di Netanyahu ha dovuto concedere al suo alleato fanatico suprematista, Itamar Ben-Gvir, la costituzione di una Guardia Nazionale composta da suoi fidi che non promette niente di buono. In questi giorni la militarizzazione incentivata dei coloni nei territori occupati sta dando luogo a incursioni violente nei villaggi palestinesi che gli stessi vertici delle forze armate israeliane definiscono “atti di terrorismo”. E che godono però della copertura dell’estrema destra, la quale a sua volta accusa di tradimento l’establishment militare. Anche in Israele, dunque, più che il pericolo di una guerra civile, si affaccia lo spettro di una frattura incontrollabile negli apparati di sicurezza. (2)
12/10/2023, La Repubblica: “Il sospetto della Nato: I russi della Wagner hanno approvato l’attacco di Hamas”. Il dubbio degli alleati: anche i mercenari di Putin a Beirut per pianificare la strage. Il leader del Cremlino vuole distogliere dall’Ucraina attenzione e risorse. Un intreccio pericoloso che ha unito Hamas, l’Iran e la Russia. Non attraverso un coinvolgimento diretto di Mosca. Bensì con la partecipazione di uomini che fanno capo alla Wagner, la famigerata compagnia di mercenari legata a doppio filo al Cremlino. (3)
12/10/2023, Il Tempo.it: “Israele, la mano della Russia dietro l’attacco di Hamas? Il ruolo della Wagner”. Hamas, Iran e Russia dietro l’attacco a Israele. Un sospetto che aleggia per le stanze Nato di Bruxelles. Durante la riunione dei ministri della Difesa, infatti, si è fatta sempre più insistente l’ipotesi di un coinvolgimento di Mosca nell’offensiva dell’organizzazione terroristica palestinese ai danni di Tel Aviv. Ma non una partecipazione diretta da parte del Cremlino, piuttosto attraverso la rediviva Wagner, la famigerata compagnia di mercenari ormai parte integrante dell’apparato russo dopo la morte di Evgenij Prigozhin. Come riportato da La Repubblica, i ministri della Difesa della Nato – convocati formalmente per discutere gli sviluppi della guerra in Ucraina – hanno discusso a Bruxelles anche il dossier sul conflitto in Medio-Oriente. E tra le analisi esposte, i rapporti dei servizi occidentali hanno dato un nuovo inquietante sguardo sugli attacchi di Hamas. Secondo i report degli 007 alleati, i raid ai danni dei coloni israeliani sarebbero stati preparati durante alcune riunioni svolte a Beirut, in Libano. E durante questi summit oltre ai mercenari di Hezbollah, sarebbero stati presenti anche alcuni mercenari filorussi legati proprio alla Wagner. Il motivo è presto spiegato: Vladimir Putin vorrebbe distogliere dall’Ucraina attenzione e risorse e per farlo, deve aprire un nuovo fronte nel mediterraneo. Mandare quindi la Wagner a sostenere gli amici iraniani, i terroristi libanesi e quelli palestinesi, sarebbe – secondo le ricostruzioni – la mossa ideale. E in questo quadro, sempre secondo gli analisti, il Cremlino potrebbe sfruttare il caos mediorientale per riprendere l’offensiva nel fronte del nord ucraino, quello percorso all’inizio del conflitto durante la tentata presa di Kiev. E che questa ipotesi preoccupi e non poco i ministri Nato, lo testimonia la volontà del consesso di chiedere il parere e l’intervento della Turchia. Il presidente Erdogan, anche se è noto che sia filopalestinese, si è già detto disponibile a mediare tra le parti e dopo le mediazioni tra Russia e Ucraina potrebbe rivelarsi molto utile. Ma nel frattempo i ministri Nato si sono anche chiesti se dare o no sostegno a Israele e, soprattutto di che tipo. Gli Stati Uniti lo stanno già dando. Washington si è già infatti detta pronta ad aiutare il governo Netanyahu ed è probabile che si servirà di alcune strutture dell’Alleanza nel Mediterraneo come quelle di Napoli, Sigonella e Comiso per missioni di raccolta di informazioni e di dati di intelligence. Appoggio che dovrebbe arrivare anche dagli alleati europei. I vertici dell’Unione Europea – Ursula von der Leyen, Charles Michel e Roberta Metsola – hanno speso parole di sostegno a Israele e le dichiarazioni del segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, sembrano confermarlo. “Continuiamo a sostenere l’Ucraina affinché l’Ucraina prevalga” ha detto Stoltenberg. E sul doppio sostegno Israele-Ucraina dice: “Noi alleati della Nato abbiamo la forza per affrontare diverse sfide allo stesso tempo. Non possiamo permetterci il lusso di scegliere solo una sfida”. Gli alleati della Nato, assicura, “hanno la capacità di affrontare la situazione in Medio Oriente” e alcuni di loro hanno già “hanno fornito supporto di intelligence di tutti i tipi per Israele”. (4)
15/10/2023, Israele.net (fonte: Israel HaYom): “I gruppi Wagner al servizio dell’Iran contro Israele”. Si consideri Hezbollah, il gruppo Wagner dell’Iran. Agendo senza alcun vincolo internazionale, oggi controlla il paese in cui ha sede, il Libano. Opera liberamente anche in Siria, un paese guidato da un dittatore che si è mantenuto al potere assassinando in massa la propria popolazione e che ha un continuo bisogno di mastini che lo sostengano. Nel suo caso, il gruppo Wagner iraniano: Hezbollah. Il che ci porta al gruppo Wagner palestinese: Hamas. Anch’esso sponsorizzato dall’Iran, il gruppo Hamas ha usurpato il potere nella striscia di Gaza facendo ricorso a metodi intollerabili e raccapriccianti per scalzare e trucidare molti membri delle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese. Oggi l’Autorità Palestinese di Abu Mazen non può letteralmente mettere piede a Gaza, che è totalmente controllata dal gruppo Wagner palestinese. Come il suo equivalente russo, il gruppo Hamas non risponde e non obbedisce a nessuno, certamente non all’Autorità Palestinese. Tant’è vero che questo gruppo Wagner palestinese si è imposto anche in alcune città al di fuori della striscia di Gaza che ufficialmente dovrebbero essere sotto giurisdizione dell’Autorità Palestinese. A dirla tutta, nonostante la feroce rivalità politica, esiste una relazione simbiotica tra Autorità Palestinese e Hamas. L’Autorità Palestinese guidata da Abu Mazen si dedica all’indottrinamento della popolazione all’odio contro Israele ed ebrei e Hamas ne raccoglie i frutti praticando violenza e terrorismo. È strano – o forse no – che nessun paese, nessuna organizzazione internazionale, neanche l’Onu, nessuno di coloro che proclamano l’obiettivo di arrivare a una soluzione pacifica tra Israele e palestinesi avanzi mai una richiesta, o imponga alcuna sanzione, affinché questo gruppo Wagner palestinese ceda il controllo che esercita sulla striscia di Gaza e sulle altre città dell’Autorità Palestinese in cui agisce. Lungi da me l’intenzione, scrivendo questo articolo, di farmi sostenitore e men che meno portavoce dell’Autorità Palestinese. Mi limito a sottolineare che, data l’incontrollata libertà di cui godono questi eserciti pirata che agiscono in modo criminale contro tutte le leggi di guerra riconosciute a livello internazionale, ciò porterà inevitabilmente all’usurpazione del potere da parte di forze oscure, aprendo la strada ad altre forze deleterie che seguiranno l’esempio fuorilegge dei gruppi Wagner, Hezbollah e Hamas, rendendo il mondo un posto molto più pericoloso. (5)
Le notizie sommariamente riportate dimostrano una contraddizione fondamentale: la Wagner è una milizia privata od un gruppo terroristico?
Al Parlamento inglese è stata presentata una legge che intende riconoscere come fattispecie delittuosa il sostegno all’organizzazione. “La Wagner è un’organizzazione violenta e distruttiva che ha agito come strumento militare all’estero per conto della Russia di Vladimir Putin”, ha dichiarato il Daily Mail citando il ministro degli Interni, Suella Braverman. “Mentre il regime di Putin decide cosa fare del mostro che ha creato, le continue attività destabilizzanti del Gruppo Wagner continuano a servire gli scopi politici del Cremlino”, ha aggiunto. Il Ministro degli Interni britannico ha il potere di “mettere al bando” un’organizzazione che ritiene coinvolta in atti di terrorismo. Questa “proscrizione”, già applicata all’Isis, ovvero all’autoproclamato Stato Islamico e all’organizzazione jihadista Al-Qaeda, riconosce come reato penale il sostegno all’organizzazione. La legge renderebbe illegale sostenere l’organizzazione, per esempio dando spazio a riunioni volte a promuovere i suoi obiettivi, esprimere supporto per le sue attività o mostrarne i loghi e i simboli, e renderebbe possibile sequestrarne le risorse. “Il gruppo Wagner è stato coinvolto in barbari saccheggi, torture e omicidi”, ha dichiarato il ministro Braverman al Daily Mail. (6)
Sia gli Stati Uniti che la Gran Bretagna schierano da anni, sui fronti più caldi del pianeta, centinaia di compagnie militari private come la Wagner formate da ex-militari e mercenari ed utilizzate, senza troppe remore, dal Pentagono dal Dipartimento della Difesa Usa, dalle maggiori agenzie di intelligence statunitensi così come dal Mod, il ministero della Difesa britannico affiancandole ai reparti regolari ma con compiti più specialisti. E, anzi, il costo di reclutamento di questi gruppi paramilitari la cui proprietà è quasi sempre celata in paradisi fiscali, è una voce molto importante e seria nei budget delle istituzioni dei due paesi. Sono ben 17 le compagnie militari private britanniche utilizzate spesso da Londra sui teatri di guerra più critici. E fra queste spiccano, per importanza, nomi come Aegis Defence Services e ArmorGroup.
Contemporaneamente i 331 deputati dell’Assemblea francese hanno votato all’unanimità una risoluzione per chiedere all’Unione Europea che il gruppo Wagner sia inserito nella sua lista di organizzazioni terroristiche. Anche la Francia utilizza ampiamente compagnie militari private e, peraltro, Parigi ha una grande e celebre tradizione in fatto di mercenari che, per efferatezza, non sono stati secondi a nessuno. Previste anche sanzioni finanziarie nei confronti del gruppo, che avrebbe quindi difficoltà a raccogliere fondi, prevede il Times. La risoluzione votata dal Parlamento francese ha invece lo scopo di “rafforzare” gli strumenti giuridici contro il gruppo Wagner. Aggiungerlo alla lista della Ue colpirebbe tutti gli stakeholder, le banche, che rendono possibile la sua attività”, sostiene Benjamin Haddad, deputato appartenente al partito del presidente Emmanuel Macron e uno degli autori del testo. La risoluzione non è vincolante ma invia “un messaggio politico e simbolico”, ha affermato Haddad. (7)
Numerose e di tipologie diverse sono le compagnie militari private, un report (non suffragato da fonti attendibili) stima che ogni paese “benestante” ne abbia “almeno” una. È pericolosissimo accumunare questa variegata realtà al terrorismo internazionale: chi combatte per denaro non ha la stessa intenzionalità nel raggiungere l’obiettivo di chi si spende in nome di un credo o di un’ideologia. Sarebbe fondamentale che questo semplice, banale, ovvio spunto di riflessione fosse interiorizzato per non confondere categorie, interessi ed unificare il “fronte dei nemici” perché ciò porterebbe ad una commistione difficilmente gestibile da eserciti regolari e forze di sicurezza legittimate ufficialmente dagli stati.
Arianne Ghersi
Note:
1) https://it.insideover.com/guerra/la-wagner-recluta-combattenti-tra-i-palestinesi.html
2)https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/06/28/lavanzata-dei-mercenari-dalla-wagner-a-israele/7210556/
3)https://www.repubblica.it/esteri/2023/10/12/news/gruppo_wagner_israele_attacco_hamas-417574250/
4)https://www.iltempo.it/esteri/2023/10/12/news/hamas-wagner-russia-attacco-israele-servizi-segreti-guerra-putin-ucraina-37174774
5)https://www.israele.net/i-gruppi-wagner-al-servizio-delliran-contro-israele
6)https://it.euronews.com/2023/09/06/londra-anche-il-gruppo-wagner-nella-lista-delle-organizzazioni-terroristiche
7)https://www.secoloditalia.it/2023/05/terrorismo-londra-sta-per-inserire-anche-il-gruppo-wagner-nella-black-list-accanto-a-isis-e-al-qaeda/
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