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SOVRASTRUTTURE E SOCIETÀ DEI CONSUMI

Spesso ci si imbatte in pubblicità e in star di Hollywood che ci istigano a consumare merce. Nemmeno più la classe politica oggi è garante dei diritti sociali del lavoro. Contrariamente sono assoggettati all’alienazione economica moderna. Un alienazione che va contro gli stati nazionali per imporre una “glebalizzazione” per dirla alla Fusaro e dittatura del dollaro. L’unico imperativo è apparire e soddisfare i propri istinti primordiali, ma non come uomini o donne con una volontà, bensì come consumatori. Il tassativo è l’io oltre qualunque divinità o spiritualità. La domanda è che morale ci resta? La morale come sostenne Friedrich Nietzsche non è universale ma varia a seconda della classe dominante. Possiamo dire che oggi esiste una morale dei ceti dominanti del capitale liquido finanziario, che ci impone l’imborghesimento a tutti i costi. Un Uomo esteta che non si pone il problema di una sua inevitabile implosione a forza di massimizzare il godimento.  Nemmeno più la gusta misura della Grecia antica e la metafisica aristotelica come principio di immutabilità della natura creata viene rispettata nella nostra epoca post industriale. Quotidianamente sovviene ai nostri occhi fatti di cronaca dove persone con evidenti problemi psichiatrici sostengono di non avere una identità sessuale predefinita. Il pensiero unico politicamente corretto è dato dalla struttura del capitale che ha trovato in tutte le fedi religiose un nemico. Oggi siamo dinanzi a un indifferenza nei confronti di essa in quanto non abbiamo più accaniti anticlericali o conservatori del cristianesimo come fede europea. La fede che nel medioevo era visto come motore di crescita e principio fondante per arricchire lo spirito oggi è visto come intralcio per il nostro individualismo.

Lo stato e la fede hanno perso il loro ruolo rispetto all’educazione dei propri cittadini, pensiamo che misure come il servizio militare oggi sono viste come oppressive e totalitarie sulla vita dei singoli cittadini. Lo stato non può essere più il buon leviatano che si fa carico della spesa pubblica che oggi è vista come nemica del monoteismo del mercato. Ormai non vi deve essere più un eticità e una suddivisione delle sfere come quella privata e pubblica.

Le famiglie sono le prime succubi del sistema non in grado di dare un adeguata educazione al figlio. Tutto parte dalla percezione di essa un ragazzo moderno non ha lo stesso senso di famiglia. Il politicamente corretto si è imposto di distruggere anche questa terminologia in quanto risulta di intralcio per il vincolo non consumistico tra genitori e figli.

Leonardo Goglia

 

 

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