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LA SCOMPARSA DELL’ IDENTITA’ SECONDO ALAIN DE BENOIST

Alain De Benoist è uno scrittore, filosofo e giornalista francese. Fondatore del movimento culturale “Nouvelle Droite” è autore del testo “La scomparsa dell’ identità come orientarsi in un mondo senza valori” uscito per la casa editrice conservatrice Giubilei Regnani. Trattasi di una aggiornata riflessione metapolitica  attorno alle questioni identitarie. Non è la prima volta che De Benoist, che abbiamo avuto già il piacere di intervistare, affronta l’argomento dallo slancio identitario con testi come “Identità e Comunità”, “Le sfide della Postmodernità” o “L’eclisse del Sacro” scritto a quattro mani con Thomas Molnar. 

Indubbio ricordare quanto questo tema sia  stato trattato da pensatori italiani del pregio di Marcello Veneziani in “Dio, Patria, Famiglia dopo il declino” e “Nostalgia degli Dei” nonché in “Come difendere la nostra Identità”, mio ultimo libro dato alle stampe nell’Aprile del 2022 oltre, poi, al tanto lavoro di ricerca a cui ho dedicato e mi dedico in questi anni con il think tank “Il Talebano” dov ela ricerca alla riscoperta con vocazione al Domani è palpabile. 

La questione identitaria, come trattata dal think tank “Il Talebano”, sorge nel passaggio di un processo di superamento dello Stato Nazionale verso una società civile globale, la cui antropologia è definibile come postumana. Quanto detto è presto spiegato: il sogno prometeico di una falsa soteriologia basata sulla economia, tecnica, nonché una visione fortemente individualista , ha portato gradualmente l’uomo a svincolarsi da quel legame viscerale al senso di appartenenza alle tradizionali, alle sue origini. Le stesse hanno iniziato ad avere una declinazione quasi ridicola raccontate come retrograde. L’apoteosi ha generato un totale scollamento dell’individuo dalla sua natura di Homo Religiosos. Ciò ha fatto emergere un inquietante nichilismo distruttivo che, se letto in profondità, rivela quanto centrali siano i Valori di Dio, Patria e Famiglia e quanto deleterio il continuo attacco a tali Valori. 

Un illusione, artificiosa ed artificiale, prova a colmare il vuoto creato: il Progresso. Mi piace ripetere spesso quanto la Vita vada vissuta da Innovatori che camminano nel Solco della Tradizione: con ciò voglio sottolineare quanto la tesi sostenuta in questo scritto non vuole osannare il Passato a scapito del Futuro. Il Tempo, forse l’unico metodo applicato in piena declinazione democratica, scorre costante e, pertanto, indietro non si torna ma la rincorsa ad un Progressismo lacerante ed insostenibile provoca solo danni molto seri. Giovanni Orsina, non a caso, sostiene che finita l’euforia degli effimeri anni  ‘80 e ‘90 del XX secolo, la Globalizzazione ha mostrato via via il suo lato più problematico donando fortuna a quei movimenti che, a vario titolo, hanno urlato la paternità di “lotte al sistema” e si sono erti ad interpreti  del malessere delle masse. 

E’ pur vero che, indubbiamente, dal movimentismo nazional-popolare non si può prescindere ma è ugualmente importante sviluppare una sinergia tra partiti politici e think thank che nel rispetto dei diversi ruoli coniugano responsabilità amministrative con istanze identitarie. 

Ricordo vivamente quanto il sentimento identitario non vada incorniciato come astratta filosofia o, peggio, come una cultura di intrattenimento salottiero: esso rappresenta una risposta alle domande esistenziali e, più specificatamente, la definizione antropologica su cui si costruisce la società . 

La valorizzazione del sentimento identitario è uno degli strumenti, forse tra i più importanti, per arginare il Pensiero Unico che addomestica le Masse alla “fine della Storia”. In questo quadro crediamo che la riflessione di Alain De Benoist sull’Identità, debba diventare  centrale come  retroterra di una, più avveduta, azione istituzionale. In caso contrario le derive post-democratiche del Pensiero Unico alimenteranno sempre più sentimenti di scontento e frustrazione ed assenza di  idee. Con quale risultato? Rafforzare il  Nuovo Ordine Mondiale. Per  Noi “Talebani” essere militanti identitari è istintivo oltre che un dovere morale: non si tratta solo di fare cultura storica ma, come ben afferma  Alain De Benoist, si tratta di scegliere se essere Eredi del nostro Passato o finire nella postmodernità liquida.

Paolo Guidone 

1 Comment on LA SCOMPARSA DELL’ IDENTITA’ SECONDO ALAIN DE BENOIST

  1. Giovanni Orsina dice assurdità, negli anni ’90 l’euforia e l’effimero erano già conclusi da un pezzo

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