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TURCHIA: CARDINE GEOPOLITICO MONDIALE?

Fin dalle prime tappe del conflitto Russia-Ucraina, la Turchia ha saputo porsi come valida mediatrice affinché le esportazioni di grano di Kiev potessero riprendere fattivamente.

A fine maggio la Turchia ha visto contendersi la presidenza tra due candidati dal capitale politico opposto e, seppur con percentuali ridotte rispetto al passato e dopo un impegnativo ballottaggio, Erdoğan ha ottenuto rinnovata la fiducia da parte della popolazione.

Le relazioni tra Turchia ed Egitto

Ad inizio luglio un ulteriore tassello ha composto il puzzle dei rapporti diplomatici turchi: dopo circa un decennio è avvenuto il disgelo diplomatico tra Ankara e Il Cairo.

Secondo la stampa egiziana, che dà particolare rilievo agli ultimi sviluppi politici, l’annuncio consentirà ai due ambasciatori – Salih Mutlu Sen quello turco e Asmr al-Hamami quello egiziano – di lavorare per la preparazione di un vertice tra il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi e quello turco Recep Tayyip Erdogan. Il vertice, secondo il quotidiano al-Ahram, si terrà nell’arco di poche settimane, molto probabilmente ad Ankara, e sarà seguito da una visita di Erdogan in Egitto.

Sul tavolo del vertice ci saranno soprattutto questioni di cooperazione economica, ma non mancheranno confronti sulle diverse crisi regionali. Al-Hamami e Mutlu Sen hanno svolto il ruolo di incaricati d’affari ad Ankara e al Cairo negli ultimi mesi, mesi durante i quali sono state avviate consultazioni diplomatiche e di sicurezza tra Egitto e Turchia. La rappresentanza diplomatica tra i due Paesi è stata interrotta 10 anni fa, dopo che Ankara si era opposta ai cambiamenti politici avvenuti in Egitto.

Nel 2013 l’allora capo dell’esercito Abdel Fattah al-Sisi aveva preso il potere estromettendo con un golpe l’allora presidente Mohamed Morsi, appoggiato dai Fratelli Musulmani, cosa che aveva creato tensioni con la Turchia portando le relazioni ad un livello quasi inesistente. A peggiorare i rapporti tra i due paesi aveva contribuito la guerra in Libia, dove la Turchia appoggiava il governo di Tripoli e l’Egitto le forze guidate da Khalifa Haftar.

Allora i due paesi avevano rotto le relazioni diplomatiche, fino al 2021, quando la Turchia aveva cercato di migliorare i rapporti non solo con l’Egitto ma anche con gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita e Israele, e a tale proposito il governo turco aveva chiesto alle tv egiziane legate all’opposizione di essere meno critiche verso il governo egiziano.

Ankara ha anche deciso di porre fine alla messa in onda di programmi televisivi e talk show politici trasmessi da emittenti legate ai fratelli musulmani che hanno trovato un rifugio sicuro in Turchia negli ultimi anni: un cambio di rotta che fa tremare i dissidenti egiziani che negli anni sono fuggiti dall’operato del governo di Al Sisi.

Nato ed Unione Europea

Grandi e sensibili cambiamenti sono visibili anche a margine del vertice Nato. Mentre Biden sottolineava quanto previsto dallo statuto, ovvero che non possono aderire stati coinvolti in un conflitto (in riferimento all’Ucraina), la Turchia ha rimosso il veto all’inclusione della Svezia e ciò rende possibile l’accesso di Helsinki dato che l’annessione deve essere votata all’unanimità.

Negli ultimi mesi la Svezia ha compiuto gesti significativi verso le posizioni di Ankara: una nuova legge antiterrorismo più vicina alla visione del governo turco del reato di “partecipazione a un gruppo terroristico” che ha permesso la condanna ad un membro del PKK in Svezia a quattro anni e mezzo di carcere.

È emerso dai principali organi di stampa che la Turchia sarebbe candidata a far parte dei paesi dell’Unione Europea e che quanto avvenuto sia un primo passo confacente all’annessione.

A mio avviso quanto questa “ipotesi” sia veritiera è difficilmente valutabile e autorevoli osservatori internazionali si sono espressi in maniera contrapposta: da una parte troviamo una diffidenza storica/ideologica da parte di molti paesi del vecchio continente, dall’altra è impossibile negare il ruolo svolto nell’ambito diplomatico dallo stato anatolico.

Permangono le ormai storiche tensioni con Cipro e la Grecia che, ovviamente, complicano lo scenario.

L’unica considerazione certa è data dal fatto che la Turchia ha saputo implementare il proprio capitale strategico-diplomatico e, ogni qualvolta i media hanno incautamente dichiarato la “fine” del paese ottomano, le “previsioni” sono state prontamente smentite.

Arianne Ghersi

Note:

1) https://www.africarivista.it/egitto-il-riavvicinamento-con-la-turchia-apre-nuove-prospettive/218979/

2) https://www.notiziegeopolitiche.net/egitto-avviati-colloqui-diplomatici-dopo-dieci-anni-con-la-turchia/

3) https://www.agi.it/estero/news/2022-04-07/svolta-relazioni-diplomatiche-egitto-turchia-16280008/

4)

1 Comment on TURCHIA: CARDINE GEOPOLITICO MONDIALE?

  1. corrado marvasi // 28 Luglio 2023 a 16:39 // Rispondi

    Ottimo articolo

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