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SIRIA: UN NUOVO NARCOSTATO?

Il traffico internazionale di stupefacenti

All’inizio del mese di luglio del 2020 la Guardia di Finanza ha sequestrato a Salerno 840 milioni di pillole riportanti la scritta “Captagon”; la sostanza stupefacente era stata nascosta all’interno di cilindri di carta destinati a note fabbriche tedesche. Il Captagon è conosciuto come “la droga del jihad”: tracce ne sono state ritrovate nel sangue di attentatori, l’effetto principale per cui viene somministrato è il fatto che sia uno stimolante e che sappia soffocare la paura umana che compare quando ci si avvicina alla morte in modo violento.
La Siria è considerata da tempo un’officina con importanti strutture clandestine (vicine al regime) capace di sintetizzare grandi quantità di stupefacenti. Si ipotizza che la produzione e lo smercio di tali sostanze siano diretta responsabilità del fratello minore del presidente, ossia Maher Al Assad, comandante della quarta Divisione corazzata. Secondo le indagini svolte dal New York Times, lo smercio di sostanze stupefacenti sarebbe la prima voce delle esportazioni siriane.
Il caso di Salerno non è certo isolato: nel 2017 le autorità italiane intercettarono al porto di Genova, che detiene lo scettro di miglior scalo per i rifornimenti in Libia (il porto del Pireo – Grecia – è preferito per le merci indirizzate dalla Siria verso l’Oriente), un carico di 37 milioni di pastiglie. Si trattava di tramadolo, un oppiaceo potentissimo. Le ricostruzioni hanno potuto confermare come il carico (la cui società intestataria ha sede a Dubai) partisse da Sri Lanka ed India e la destinazione finale fosse la Cirenaica (nello specifico Tobruk).

La Siria e la Lega Araba

Dodici anni dopo l’esclusione della Siria dalla Lega Araba, il governo di Damasco del presidente Bashar al Assad è tornato a far parte del consesso inter-arabo con una decisione formalizzata in una riunione straordinaria dei ministri degli esteri arabi al Cairo.

Nel novembre del 2011 la Siria era stata esclusa dalla Lega Araba sull’onda della sanguinosa repressione, da parte del governo siriano, della rivolta popolare scoppiata nel marzo di quell’anno. Le violenze erano presto degenerate in una guerra intestina su scala internazionale che ha causato la morte di almeno mezzo milione di persone e lo sfollamento di più di dieci milioni di siriani. “Le delegazioni del governo della Repubblica Araba di Siria siederanno nuovamente nella Lega Araba”, indica il testo votato il 7 maggio.

Quali sono le possibili motivazioni della distensione?

Alla luce di quanto sommariamente descritto emerge dirompente ciò che può essere considerata una semplice congettura: la Siria potrebbe essere stata recentemente “riabilitata” perché ha tenuto sotto scacco gli altri paesi del Medioriente attraverso la diffusione di sostanze stupefacenti e la contromossa dei corregionali potrebbe essere finalizzata a non lasciare isolato un paese carico di contraddizioni.

Un fattore che sicuramente disorienta è dato dal fatto che l’Onu (risoluzione 2254 del 2015) chiese la cessazione dei conflitti, l’indizione di nuove consultazioni elettorali libere da condizionamenti e indicò cambiamenti costituzionali: quanto deliberato non è mai stato realizzato da Assad.

Arianne Ghersi

note:

  1. https://iltalebano.com/2021/12/17/la-siria-l-italia-e-le-nuove-rotte-del-narcotraffico/
  2. https://www.ansa.it/amp/ansamed/it/notizie/rubriche/nazioni/2023/05/08/la-siria-torna-nella-lega-araba-dopo-12-anni_5d1492e5-3ed2-4a58-8ba5-aa33b1c7d35a.html

 

 

1 Comment on SIRIA: UN NUOVO NARCOSTATO?

  1. corrado marvasi // 7 Luglio 2023 a 18:28 // Rispondi

    Assai interessante. In effetti, mi sono sempre chiesto come facciano i terroristi, destinati a morte certa, ad affrontarla con tanta disinvoltura. L’articolo fornisce la spiegazione, o una delle possibili spiegazioni

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