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DIPLOMAZIA MEDIORIENTALE: I GRANDI LEADER VERSO UNA RAPPRESENTATIVITA’ GLOBALE

Nei giorni scorsi, in una “casuale contemporaneità” difficile da credere, ma probabilmente reale: Mohamed bin Salman (erede al trono saudita, attualmente primo ministro) ha incontrato Macron, Mohammmed bin Zayed (presidente degli Emirati Arabi Uniti) si è recato a San Pietroburgo, ospite dello stesso Vladimir Putin e Faisal bin Farhan (Ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita) ha incontrato il presidente Ebrahim Raisi a Teheran. Quest’ultimo ha fatto visita ad alcuni paesi sud americani per sottoporre ai leader locali possibili accordi inerenti i settori commerciali ed energetici.

 

Il 10 marzo a Pechino è stato siglato un accordo importantissimo che ristabilisce i rapporti diplomatici tra Arabia Saudita e Iran. Alla luce di questo recente sviluppo la missione del ministro saudita appare come un primo concreto passo conseguente all’intenzione di stabilizzare i rapporti tra due governi che hanno consapevolmente scelto di accantonare gli antichi dissapori affinché l’intera regione possa affrontare con maggiore compattezza le incessanti e continue sfide globali.

 

Il presidente emiratino Mohammed bin Zayed si è recato in Russia per prendere parte ad un importante incontro, definito anche “la Davos dello zar: Il Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF) è un evento unico nel mondo dell’economia e del business. Lo SPIEF si svolge annualmente fin dal 1997 e, a partire dal 2006, gode del sostegno e della partecipazione del Presidente della Federazione Russa. In questi più di venti anni il Forum è riuscito a diventare una delle principali sedi mondiali per il dialogo tra i rappresentanti del mondo degli affari e un importante momento di discussione delle questioni economiche più attuali per la Russia, per i mercati in via di sviluppo e per il mondo in generale. Contrariamente a quanto solitamente avviene, il forum è stato disertato da numerose rappresentanze occidentali a causa del conflitto in Ucraina. Gli Emirati Arabi Uniti non hanno sottoscritto le sanzioni contro il Cremlino; conferma di ottimi rapporti tra Mosca e Abu Dhabi è data dal fatto che la presenza nella capitale mediorientale di uomini d’affari russi è in numero sempre crescente. Questa vicinanza conferma una tendenza in atto da tempo: i leader del Golfo sono ormai autonomi nella gestione dei rapporti internazionali e sicuramente questa indipendenza potrebbe, sul lungo termine, creare grattacapi a Washington che, erroneamente, nel proprio piano di disimpegno aveva calcolato di poter conservare comunque grande margine di “influenza”.

 

Mohammed bin Salman, passato alle cronache per essere l’erede in pectore maggiormente attivo nelle dinamiche mondiali, ha incontrato Macron a Parigi. Uno dei principali temi di dibattito sembra sia stato il futuro del Libano: il parlamento non ha saputo indicare un presidente per la dodicesima volta, chiudendo la seduta confermando l’ennesimo fallimento. Ovviamente la vicinanza “storica” francese e la “corregionalità” saudita corroborano preoccupazione per le sorti future del paese dei cedri.

 

Ebrahim Raisi, presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, si è recato in Nicaragua, Venezuela e Cuba per poter rinsaldare ulteriormente i rapporti con i paesi del continente sud americano considerati storicamente alleati. L’asse Teheran – Caracas è solido e ha visto concreta realizzazione nel luglio 2022 quando hanno firmato un accordo di cooperazione ventennale.

Si potrebbe inoltre ipotizzare che la visita del presidente iraniano sia dovuta anche all’intenzione di intensificare i rapporti sul piano diplomatico: la Russia e la Cina stanno svolgendo un capillare lavoro nell’individuazione di nuovi partner scontenti dell’operato statunitense e, nonostante la stretta collaborazione tra Mosca, Pechino e Teheran, è sicuro che l’Iran non voglia essere relegato ad una veste di semplice osservatore, ma vuole sicuramente conservare un ruolo di spicco nelle trattative commerciali, sanzioni permettendo.

Arianne Ghersi

Note:

1) https://www.editorialedomani.it/fatti/emiri-iran-e-un-po-di-italia-ecco-la-davos-dello-zar-mlq27sou

2) https://forumspb.com/en/about/?lang=it

3) https://www.agenzianova.com/news/iran-venezuela-raisi-e-maduro-firmano-un-accordo-di-cooperazione-ventennale/

1 Comment on DIPLOMAZIA MEDIORIENTALE: I GRANDI LEADER VERSO UNA RAPPRESENTATIVITA’ GLOBALE

  1. corrado marvasi // 30 Giugno 2023 a 18:52 // Rispondi

    Una chiara esposizione.. complimenti!

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