BEATI VOI QUANDO VI INSULTERANNO E VI PERSEGUITERANNO
Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli
…Venuto da molto lontano a convertire bestie e gente; non si può dire non sia servito a niente perché prese la terra per mano, vestito di sabbia e di bianco, alcuni lo dissero santo per altri ebbe meno virtù: si faceva chiamare Gesù. Non intendo cantare la gloria, né invocare la grazia e il perdono di chi penso non fu altri che un uomo come Dio, passato alla storia, ma inumano è pur sempre l’amore di chi rantola senza rancore, perdonando con l’ultima voce chi lo uccide fra le braccia di una croce…
Si legge dai giornali una notizia che fa riflettere profondamente: una maestra sarda è stata sospesa per aver pregato con gli studenti in classe. La vicenda, surreale, ha destato profondo dissenso nell’opinione pubblica e anche nella politica con il Presidente della Regione Sardegna Francesco Solinas che parla di “Furia Iconoclasta” . Marisa Francescangeli, questo il nome dell’insegnante, in servizio presso la scuola primaria di San Vero Milis (Oristano) insegna storia, geografia e musica, si è visto imputare sanzione disciplinare con una sospensione di 20 giorni dall’insegnamento e la decurtazione dello stipendio.
“I bambini erano tutti cattolici e regolarmente iscritti all’ora di religione” afferma l’insegnante ad una intervista televisiva sulle reti Mediasert e continua affermando “Tra l’altro sono stati gli alunni a chiedermi di recitare una preghiera all’inizio delle nostre lezioni. Ho avuto anche un richiamo da alcune mamme per questo e mi sono scusata”. La notizia, dato lo scalpore, ha reso necessaria la diramazione di una nota da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale Sardegna. Il dottore Francesco Feliziani, Direttore Generale dell’USR Sardegna, spiega che, in conformità alla Legge Brunetta del 2009, si è seguito un processo garantista da parte dell’organo collegiale competente. D’altronde, la legge lo afferma, chi non esercita un’azione disciplinare, diventa esso stesso passibile di azione disciplinare.
Tutto, parrebbe, abbia avuto inizio con la recita in classe del Padre Nostro e dell’ Ave Maria. Di fronte a questo gesto due madri si sarebbero lamentate rivolgendosi al Dirigente dell’istituto di San Vero Milis difronte agli eventi. Conseguentemente, il 2 Marzo all’ insegnante sarebbe stata notificata una sospensione di venti giorni con riduzione dello stipendio.
Difronte a tali eventi che hanno del paradossale la prima reazione, la nostra, è stata un profondo Silenzio. Un antico detto di saggezza popolare afferma che lo strumento del Silenzio è proprio delle menti sagge laddove chi non parla, immediatamente, ha tempo per apprendere, riflettere ed elaborare Pensiero.
Noi de Il Talebano, laddove tale evento non fa che rispecchiare la sensibilità mainstream sbilanciata sulla Cancel Culture, siamo convinti che appaia necessaria una riflessione sul concetto di Laicità. L’evento in sé, in questa chiave di lettura, è solo lo strumento affinché si possa portare il ragionamento a profondità maggiori e più radicate. Il concetto di Laicità delle Istituzioni, se letto come un dispositivo per tutelare il pluralismo religioso, troviamo poco da obiettare: la fede religiosa, con i suoi riti e le sue Tradizioni, non si possono imporre. Si invaderebbe il confine del rispetto dell’essere umano. Di contro, va’ però rilevato che non è questo il concetto di laicità: esso, parrebbe non in buona fede, viene spesso applicato in una declinazione poco corretta. Sebbene non vengano negati, da lato la libertà di Fede e nel contempo la garanzia di Laicità, vengono però introdotti perversi meccanismi per il quale si assolutizzano delle tendenze. La concezione materialista ed individualista liberale arriva a sostituire, come efficacemente denuncia Martino Mora, la morale Tradizionale con una contro-morale individualista. Infatti sotto il bianco saio adorno da sandali da missionario, il mainstream dominante utilizza una narrazione di tolleranza e di glorificazione dei diritti umani per innestare pericolose derive post-democratiche: ne scaturisce un forte annullamento dei Popoli, intesi come eggregore etnoregionale, le loro identità e tradizioni frutto, spesso, di saggezza millenaria. Le derive, da qui, sono molteplici e pericolose e il risultato è tutt’altro che garantista.
L’ esito è esattamente l’opposto di un rispetto per il pluralismo religioso con i risultati che leggiamo dagli eventi: docenti discriminati perché non allineati al Pensiero Unico. Il caso della docente Marisa Francescangeli è in perfetto parallelo con quello, simile, del docente milanese Martino Mora reo di aver fatto rispettare elementari regole di decoro. E’ certamente da sottolineare la mistificazione e l’errata visione antropologica oggi dominante che, non certo in buona fede, mescola istanze umanitarie con meccanismi mentali tutt’altro che tendenti all’armonia.
Il Cristianesimo, nella sua declinazione di orientatore sociale, ha diffuso importanti insegnamenti Tradizionali che, oggi, queste tendenze calpestano in maniera sempre meno velata. L’evento in esame, triste quanto surreale per una Civiltà come la nostra, rimanda ad una riflessione su Joseph De Maistre magistralmente esposta da Martino Mora in una intervista recente. Noi de Il Talebano, per amore dello studio e della riflessione, non deteniamo la Verità assoluta ma consigliamo a questi laicisti di approfondire, con serietà la storia del Cristianesimo e della Cristianità: chiediamo di esaminare sia la fenomenologia umana sia quella più assoluta e filosofica.
Cosa sarebbe stato l’Occidente senza il Cristianesimo? Cosa sarebbe stata la nostra Civiltà, anche quella che scrive “In Dio, Noi Crediamo” orfana dei grandissimi insegnamenti di Gesù il Cristo?
…E morì come tutti si muore, come tutti, cambiando colore; non si può dire non sia servito a molto perché il male dalla terra non fu tolto. Ebbe forse un pò troppe virtù, ebbe un nome ed un volto: Gesù. Di Maria dicono fosse il figlio, sulla croce sbiancò come un giglio…
Paolo Guidone
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