VI ASPETTIAMO ALL’ ALTERFESTIVAL 2022
“…Infine, mi chiamo come il fiume che battezzò colui Nel cui nome fui posto in posti bui Mica arredati col feng shui. Nella cella reietto perché, tra Fede e intelletto, ho scelto il suddetto. Dio mi ha dato un cervello: se non lo usassi gli mancherei di rispetto! E tutto crolla come in borsa, la favella nella morsa, la mia pelle bella arsa. Il processo? Bella farsa: adesso mi tocca tappare la bocca. Nel disincanto, lì fuori, lasciatemi in vita invece di farmi una statua in Campo de’ Fiori…”
Un tempo furono le gesta di Eroi cantate in rime e figure retoriche e condite di metrica erudita a fare da orientatori del senso comune civico; poi fu la volta di eroi non più legati allo stadio della Forza ma alla dimensione della Bellezza: dinamismo finanziario, uomini senz’anima spietati e vincenti, belli tanto quanto dannati. Oltre la Forza e la Bellezza, alcuni cenacoli insegnano, arriva il tempo della Sapienza: ciò è fisiologicamente successivo in uno stadio normale di evoluzione. È proprio il questo lavoro (che definirei certosino) a cui ci dedichiamo, noi uomini di sensibilità d’animo, costantemente. Questo impegno, indefesso, si lega molto agli insegnamenti del Santo del Quotidiano passato alla storia per aver fondato la Prelatura della Santa Croce: San Josè Maria Escrivà de Balaguer. Lui affermava la necessità di dare il massimo, con serietà non vanesia, in qualunque gesto che si rivelasse opportuno nella vita giornaliera di ogni uomo. Noi viviamo così e siamo felici quando ritroviamo le stesse inclinazioni anche in altri uomini. A tal proposito segnaliamo un evento molto interessante a cui non potevamo mancare. Grazie all’ impegno dell’ associazione “Identità Europea” il 17-18-19 Giugno si svolgerà a Cerea nei pressi di Verona e precisamente nel parco di Villa Bresciani “Alterfestival”: una intensa tre giorni dedicata al pensiero definito non mainstream. Indubbiamente la definizione di pensiero non conformista può risultare vaga ma è indicativa dell’affermazione di quella che è stata definita la prima teoria politica della modernità il liberalismo che nel passaggio al postmoderno diventa sociologicamente strutturale.
Un nuovo Totalitarismo? E’, questo, uno dei temi oggetto di vari dibattiti che vede protagonista anche il sociologo Fabrizio Fratus con la ristampa del suo fortunato saggio sull’ ideologia del godimento. Fabrizio Fratus, leader de Il Talebano, anticipa di qualche anno il tema della biopolitica che ha caratterizzato l’ultimo biennio. Pur essendo la sessualità e la questione sanitaria temi a parte e particolarmente complessi, non c’è dubbio che, se l’uomo è un animale politico, le dinamiche sociologiche e politologiche incidono molto nella definizione antropologica attualmente in corso: assume connotati variegati che potremo riassumere con il concetto di Grande Reset ovvero una precisa agenda politica che i cosiddetti Grandi della Terra hanno voluto imprimere accentuando le tendenze globaliste in atto. Non c’è dubbio che i temi della postmodernità, del liberalismo 2.0, la biopolitica e la geopolitica siano complessi e spesso spinosi: è per questo che riteniamo meritorio questo festival orientato alla elaborazione metapolitica attenta al tema dell’Identitarismo. Non è un caso che tra i protagonisti del festival vi siano due importanti esponenti del movimento identitario: Fabrizio Fratus sociologo e leader del think tank Il Talebano specializzato nella produzione di analisi, proposte e strategie per la promozione di una società basata sul concetto del Comunitarismo, e Adolfo Morganti, pensatore e saggista poliedrico, fondatore della casa editrice il Cerchio. Nel saggio di Paolo Guidone “Come difendere la nostra identità”, edizioni Il Comunitarista, l’Identitarismo trova, poi, un punto di riferimento storico del concetto di Neopatriotismo ovvero un’attenzione all’ identitarismo più incentrata al concetto di Popolo inteso in senso di Volkgeist, con una proposta editoriale molto organica e, decisamente, interessante. E’ infatti in questa cornice che si terrà la citata tre giorni, dove oratori di altissimo calibro si confronteranno sui vari tematiche: nodi storici ed attuali di quella che Colin Crunch definisce la Postdemocrazia. Si tratta di un evento, veramente, importante e salutare che ben si inserisce in una corretta filosofia della storia o dell’etnosociologia. Volendo far riferimento ad Alexandr Dughin, l’alternativa al Pensiero Unico deve partire dai valori Tradizionali sapientemente rimeditati in senso comunitarista a cui il recente saggio “Come difendere la nostra identità”, edizioni Il Comunitarista, ha dato il suo contributo. I cambiamenti, da sempre, sono accompagnati dall’insorgere di nuove elites portatrici di valori diversi: crediamo, anzi siamo certi, che sotto questo aspetto la tre giorni di Cerea possa essere un appuntamento importante per un Europa dei Popoli. Siete tutti invitati!
Paolo Guidone

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