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GIORGIA CONTRO TUTTI: DAL QUIRINALE INIZIA LA BATTAGLIA PER IL FUTURO DEL PAESE

La partita che si gioca sull’elezione del Presidente della Repubblica ha diverse sfaccettature e sono molteplici i fattori di cui tenere conto; la sinistra in panico perché per la prima volta potrebbe essere eletto un uomo o una donna non di centro sinistra e soprattutto libero da certi schemi per cui la destra è il male. Caduta la possibilità di una elezione per Silvio Berlusconi, nel CDX, è scattato il tutti liberi e questo comporta diverse prospettive che complicano gli scenari. Prendiamo Matteo Salvini che sino a poco tempo fa chiedeva elezioni anticipate e ora punta a entrare nel governo, la sua strategia è completamente cambiata e si proietta verso il dopo elezioni cercando di garantire la fine della legislatura in accordo con tutti i partiti al governo. Questa nuova posizione del capo della Lega mette FdI in difficoltà:

  • Unico partito di opposizione
  • Unico partito a volere le elezioni
  • Unico partito schierato fortemente a mantenere una legge elettorale uninominale

La legge elettorale, problema sostanziale per comprendere i diversi assetti  per il futuro. I partiti di centro da Renzi a Toti passando per Calenda chiedono un sistema proporzionale ed essendo determinanti per l’elezione del Presidente della Repubblica stanno concordando il cambio del sistema di voto. Perché i centristi optano così fortemente per una legge di tipo proporzionale? Lo abbiamo già spiegato in altri articoli, con la legge proporzionale non esisterebbero più le coalizioni ma si procederebbe a una verifica degli eletti per poi trovare l’accordo in parlamento, questa metodologia ha dominato tutta la prima repubblica dove si andava a votare senza sapere minimamente chi sarebbe potuto essere il presidente del consiglio dopo le elezioni. Inoltre vi è un fattore molto importante per cui i centristi la favoriscono: diventerebbero l’ago della bilancia. Con circa il 10% determinerebbero  loro la maggioranza se di CSX o CDX divenendo di fatto coloro che comanderanno grazie anche all’appoggio della UE (tutti i partiti di centro sono fortemente pro UE).  Proprio per queste motivazioni la strategia iniziata 3/4 anni fa da Giancarlo Giorgetti  sta portando Matteo Salvini ad abbandonare definitivamente la posizione anti UE in Italia per restare anche dopo le elezioni politiche al governo.

Chi ci rimetterebbe in modo assoluto con un cambio della legge elettorale sarebbe certamente FDI, il suo peso elettorale sarebbe inferiore, con il rischio concreto di rimanere una forza politica marginale, e per questo Giorgia Meloni (veramente abile in Europa riuscendo a spezzare il cordone sanitario contro i sovranisti) sta cercando di creare un asse dei conservatori a livello internazionale che possa incidere e dare sostegno a un governo di CDX nel paese.

Ma tutto dipende dai numeri e stando ai sondaggi, considerando una legge elettorale di tipo proporzionale, ecco cosa potrebbe succedere:

PD, 5 STELLE E SINISTRA A CIRCA IL 42%

FDI E LEGA A CIRCA IL 38%

FORZA ITALIA SPOSTATA AL CENTRO 8%

PARTITI DI CENTRO DIVISI TRA CALENDA, RENZI, TOTI E BONINO  8%

Con questi numeri nessuno potrebbe andare al governo senza un accordo verso il centro, ma qui nascerebbe un grosso problema per tutti: è possibile immaginare ancora una grossa coalizione al governo del paese che comprenda PD, 5 Stelle, Forza Italia e Lega?

La sinistra con il centro non avrebbe la maggioranza, è poco probabile anche se il tentativo di Enrico Letta di portare a termine la legislatura va proprio nella direzione di riuscire a fare crescere sempre di più l’asse di sinistra per poi accordarsi con il centro  e “fregare” ancora il CDX. 

Ma se guardiamo bene i numeri è più plausibile un governo con un Presidente del consiglio ben voluto dal centro ma di CDX,  su questo si gioca la partita del futuro del paese.

Al contrario se rimanesse l’uninominale con il 25% proporzionale il CDX sarebbe obbligato a correre assieme e nei collegi uninominali non ci sarebbe quasi partita garantendo una maggioranza alla coalizione ed è il motivo per cui molto probabilmente si andrà a un cambio… ma tutto passa dall’elezione del Presidente della Repubblica, sarà comunque lui a dare il mandato per la creazione di un governo!

Fabrizio Fratus

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