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#E’ANDATOTUTTOMALE

L’Etica è una vittima incosciente della Storia, ieri ho visto due uomini che si tenevano abbracciati in un cinemino di periferia… e penso a come cambia in fretta la Morale: un tempo si uccidevano i cristiani e poi, questi ultimi, con la scusa delle streghe ammazzavano i pagani e perché il sol dell’avvenire splenda ancora sulla Terra facciamo un po’ di largo con un’altra guerra…

Un “Ave Maria, gratia plena” sarebbe opportuno come il recitare il Divino Rosario giornalmente come piano di vita. La Storia quotidiana, quella dei piccoli gesti, della vita comune, mai banale ma ordinaria, scorre velocemente. Le evoluzioni degli eventi, quelle dinamiche vere non indotte mainstream, sono già operative. Diciamocelo senza troppi giri di parole: constatare, inermi ma solo nelle more, quanto siano cambiati gli approcci e le garanzie a cui il mondo occidentale era stato abituato nell’ultimo periodo di pace post-bellico, è un dato di fatto.

L’avvento del governo di unità nazionale presieduto dall’ ex governatore della BCE Mario Draghi ne rappresenta una delle dimostrazioni. Senza voler discutere degli approcci “democratici” agli scioperi dei portuali di Trieste, una analisi sull’attuale Governo sembra opportuna. Il politologo Colin Couch scrisse nel 2003 il saggio “Postdemocrazia”. Esso ha rappresentato un testo di riferimento per gli addetti ai lavori. Narra dello svuotamento della democrazia partecipativa ridotta ad un processo meramente amministrativo, banalizzata e asservita come uno strumento funzionale ad una plutocrazia mondialista. Tale processo sarebbe all’origine di quello che, non di meno, Alain De Benoist ha chiamato “Momento Populista”. Appare funzionale alle nostre tesi il pensatore Paolo Borgognone quando afferma che quanto detto generebbe un conflitto politico culturale e, per certi versi, una nuova lotta di classe. Siamo stati e siamo, ancora, protagonisti poco consapevoli di una Controrivoluzione Silenziosa.  Lo afferma Piero Ignazi, lo sosteniamo anche noi. Quali i risultati? E quali le vittime illustri o il valore aggiunto? I cambi epocali, è chiaro, portano sempre uno stravolgimento dello status quo preesistente. Alle volte generano, oltre al caos assoluto, una Rinascita che rimane però, oltre la narrazione di circostanza, funzionale al Potere. Il nostro impegno, invece, è guardare oltre il Mainstream dominante ritornando ad un esercizio santo: l’elaborazione del Pensiero e la sensibilizzazione allo spirito di Comunità sull’Individuo. Da qui si creerebbe un nuovo soggetto politico: il Popolo, di cui abbiamo ampiamente narrato in vari articoli. Il nostro obiettivo è alimentare il passaggio dall’individualismo dissidente ad una coscienza comunitarista e neopatriotica. La pandemia da Covid-19, con la sua propaganda medico mediatica, ha accelerato il clevage su cui si interrogano vari politologi. L’impoverimento della classe media e del ceto operaio è argomento scottante e attualissimo. Non aiutano le imposizioni, a torto o a ragione, del Green Pass che abbatte per legge gli ultimi diritti fondamentali: è previsto la sospensione (per assenza ingiustificata, senza stipendio, e passibile di licenziamento in tronco) chi risulta sprovvisto dello stesso. Le materie prime toccano quotazioni borsistiche sempre più alte. Leggi dello Stato Italiano, come la tanto narrata legge Zan, abbattono la parabola demografica, che per effetto dell’Individualismo e della società dei due terzi cade in un baratro sempre più profondo. Dove sono, dunque, finite tutte quelle garanzie costituzionali tanto decantate e sintomo di orgoglio nazionale? Ma l’Italia, Repubblica fondata sul lavoro e su una serie di diritti fondamentali, esiste ancora o è palesemente divenuta una repubblica fantoccio nel migliore degli stili sud americani o di un Europa dell’Est di qualche anno fa?

Complesse sono le problematiche da affrontare e le nostre riflessioni non vogliono scadere in deteriori qualunquismi militanti. Lasciamo questo stile al pensiero conformista dell’imbecille globale per dirla alla Marcello Veneziani.

Lontani da lugubri “antimodernismi” non è difficile prevedere che siamo entrati in una fase storica molto complessa anche se interessante.

Lo spettro del Grande Reset è una certezza quotidiana e i poteri forti ne hanno tutto l’interesse. In uno studio accurato, Ilaria Biffarini dimostra l’imminenza dell’opportunità di un grande salto verso la Quarta rivoluzione industriale ma, per varie e complesse, ragioni si prospetta un mondo meno ricco e persino meno libero.  L’estensione postdemocratica sembra fagocitare la stagione giallo-verde, creando forme di radicalizzazione populista che potrebbero non rientrare nell’alveo della dialettica democratica. Non siamo “profeti di sventura” ma certamente mettere l’accento su tali tematiche contribuendo a costruire alternative. In caso contrario la frattura “Elites Vs Popolo” potrà assumere ulteriori escalation con diversi effetti collaterali.

Nell’attesa l’esercizio alla meditazione e alla Bellezza, attraverso l’alimentazione del Pensiero strutturato potrà aiutarci a non morire.

…L’aria carica d’incenso, Alle pareti le stazioni del calvario,Gente fintamente assorta, Che aspettava la redenzione dei peccati. Mostrando un poco la lingua
Al prete che dà l’ostia, Ci si sente in paradiso Cantando dei salmi un poco stonati…

Agnus dei qui tollis peccata mundi dona eis requiem…

Paolo Guidone

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