SCUSATE, MA PREFERIAMO LE DONNE VERE
E’ notizia di questi giorni la presentazione di una proposta legislativa della Lega finalizzata a regolamentare la pornografia su internet con l’introduzione di un filtro preventivo che blocca in automatico tutti i contenuti online non adatti ai minori. Questa normativa, fortemente voluta dal senatore leghista Simone Pillon, ha una finalità specifica che è quella di salvaguardare i minori da una tecnologia che se usata senza criterio finisce per danneggiare la famiglia, la società, l’ essere umano, in particolare le nuove generazioni. Un’ iniziativa sicuramente meritoria, soprattutto per noi de Il Talebano. Il nostro Fabrizio Fratus già anni fa è stato autore del saggio “Ideologia del godimento. Pornografia e potere nella società delle immagini” scritto insieme a Paolo Cioni. Uno dei primissimi testi che hanno affrontato seriamente e scientificamente il problema, un libro fondamentale per comprendere il reale impatto che la pornografia ha sulla società.
Una delle obiezioni più ricorrenti che potrebbero essere mosse contro questa iniziativa politica è il rapporto delicato tra censura e libertà nel web nella società odierna, che pone il problema della definizione di cosa dovrebbe essere oggetto di censura o per lo meno di regolamentazione e soprattutto se sia opportuno mettere dei paletti in una materia molto personale come la fruizione di pornografia. A tale riguardo la prospettiva liberal ritiene problematica questa regolamentazione partendo da motivazioni varie che affondano tutte nella rivoluzione culturale iniziata con gli anni sessanta secondo la quale la liberazione dai cosiddetti tabù religiosi avrebbe portato ad una società più libera e felice.
Ma tutto questo è vero? Il citato libro di Fabrizio Fratus e Paolo Cioni e la riflessione connessa che ha fatto il Talebano ha dimostrato che è esattamente il contrario: porno dipendenza, malattie psicologiche, sfaldamento dei legami, persino svirilizzazione. La promessa di libertà e di felicità si è trasformata in nuove dipendenze ed infelicità. Ci teniamo a segnalare che oggi, per chi vuole andare controtendenza rispetto al gregge pornofilo, i nuovi tabù sono l’ Homo Religiosus e il comunitarismo che si esplica attraverso il contatto, anche quello sessuale. Contatto quindi ! La pornografia non è la sessualità ma edonismo alla stato puro. La ricerca del piacere dei sensi fine a se stesso diventa un veicolo per coltivare l’egoismo fisico e il materialismo nella convinzione che “la vita è una sola e bisogna godersela, anche virtualmente”. In parole povere, una grande illusione.
L’unico risultato certo è diventare posseduti dai propri sensi iper- individualisti regredendo a puro ente atomizzato. Esattamente il disegno liberale iper-individualista in atto. Educare i bambini fin da piccoli a questo tipo di logica vuol dire infilarli in un meccanismo mentale pericoloso che rischia di diventare totalitario se non si oppongono i valori Tradizionali e comunitari viventi. Per cui riteniamo che una vera azione politica, se vuole dare dei contenuti identitari ad un popolo deve sviluppare un pensiero ed una prassi che metta l’accento sul recupero del senso religioso e comunitario portando avanti iniziative che partano dalla salvaguardia della famiglia. E una famiglia, fondata sul rapporto tra un uomo e una donna, non può essere virtuale.
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