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“DIVERSITY”: UNA PRESA IN GIRO

O di come le aziende facciano marketing anche durante i processi di assunzione

Premessa su chi scrive: è quasi 10 anni che lavoro in aziende e nella mia esperienza professionale sono stato sia in realtà sia piccole che enormi, locali o multinazionali, modernissime o arretrate.

Prefazione all’opera: in uno dei tanti viaggi che faccio, non riuscendo a prendere sonno in aereo, mi sono guardato indietro e ho pensato ai tanti colloqui che ho fatto all’inizio del mio percorso professionale. Nei primi colloqui ho fatto tantissime figuracce, o meglio, ho dato sfogo naturalmente a quelli che credo siano dei tratti del mio carattere e della mia personalità, senza pensare alle conseguenze, semplicemente essendo me stesso, e questo non ha pagato.

Esempio numero 1: Colloquio in Canon

Risorse umane: Mi dica 3 sue qualità e 3 suoi difetti

Io: Ma fate sempre domande di questo tipo?!

Esempio numero 2: Colloquio in un centro media

Risorse umane: Perché le piacerebbe lavorare in un centro media?

Io: Guardi non ho idea di cosa sia un centro media, ma so che fra poco lei me lo dirà

Esempio numero 3: Colloquio in Bosch

Risorse umane: Mi parli di lei, si descriva…

Io: Non mi è mai capitato di dovermi descrivere, ma chi mi conosce mi apprezza particolarmente per il mio modo di essere non comune

Svolgimento: oggidì moltissime aziende, in particolar modo quelle che si fregiano di essere più moderne fanno vanto del concetto di Diversiy come un valore aziendale. Le diversità razziali, religiose o di inclinazione sessuale sono quelle che vanno per la maggiore. Le risorse umane vanno in brodo di giuggiole se assumono qualche omosessuale, ancora meglio se appartenente a qualche minoranza etnica; l’importante però e che non sia diverso al lavoro, in ufficio vogliono solo impiegati modello.

Infatti, va benissimo appartenere a qualche categoria di “diversi” ma alla scrivania bisogna essere dei grigi impiegati. Mai essere diversi, mai essere sinceramente e spontaneamente brillati, estrosi, creativi e dirompenti. Questo, almeno all’inizio, non paga affatto, anzi.

Conclusione e raccomandazioni: a tutti coloro che si affacciano al mondo del lavoro suggerisco di essere ebrei ma con pochi soldi e senza la voglia di eccellere, libanesi ma molto timidi e assolutamente puntuali, sodomiti pederasti ma senza idee. Perché la Diversity va bene ma le persone brillanti no.

Adesso sono atterrato e la hostess mi sta invitando a scendere dall’aereo; e io invece rimango seduto e scrivo, sono diverso anche in questo.

CB

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