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TUTTO IL BUSINESS ITALIANO DELL’IMMIGRAZIONE IN POCHE CIFRE

Ong, associazioni Lgbt e centri di accoglienza: ecco perchè al Potere piace tanto metter sui barconi i poveri migranti

Gli italiani pagano per farsi invadere dagli immigrati. Non è retorica, ma aritmetica. Spulciando tra le varie voce della bozza di legge di Stabilità, si scoprono finanziamenti destinati ai migranti e all’Africa d’importo decisamente “sostanzioso”.

L’articolo 79, come riporta il Giornale, prevede l’istituzione di un Fondo per l’Africa “con una dotazione finanziaria di 200 milioni di euro per l’anno 2017, per interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani d’importanza prioritaria per le rotte migratorie”. Soldi destinati a Egitto, Libia e Tunisia che finora hanno fatto ben poco per collaborare alla riduzione dell’emergenza sbarchi. E l’Italia di Renzi che fa? Preferisce la carota degli euro facili al bastone della linea dura: chissà che quei milioni non finiscano per intenerirne i governi.

Ci sono poi i 280 milioni di euro aggiuntivi stanziati per le attività di “accoglienza, inclusione e integrazione in materia di trattamento e di accoglienza per stranieri irregolari”. A goderne gli effetti saranno i centri di accoglienza e gestione dei profughi. A questi fondi vanno aggiunti quelli “ordinari”: per il 2016 è prevista una spesa di 1,5 miliardi di euro.

A chi dice “aiutiamoli a casa loro” ecco la risposta del governo: 1,8 miliardi di euro erogati nel 2015 per la “cooperazione internazionale” che dovrebbe portare “sviluppo” e “aiuto concreto a uomini, donne e bambini” africani e non solo nei loro Paesi. Riepilogate anche le voci di intervento: un milione di euro erogato per “inclusione e reinserimento sociale delle persone che vivono in strada nelle città di Conakry, Kindia e Labè” in Guinea, 13,6 milioni di euro per il “risanamento urbano di Ca Mau City” in Vietnam, fondi anche per aiutare la comunità gay e lesbica in Uganda e le donne in Burkina Faso (395mila euro).

(tratto da www.liberoquotidiano.it)

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