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I 5 STELLE E LA PAZZA IDEA PER ARRIVARE VERGINI ALLE POLITICHE

Far tornare Roma al voto per togliersi dai pasticci: il M5S teme di essere rimasto fregato

Il Movimento 5 Stelle ha un problema e si chiama Roma. E per non venirne travolto, la soluzione potrebbe essere abbandonarla ancor prima di avere iniziato a governarla.

I casini legati alla formazione della nuova Giunta sono infatti il minore dei mali. Le manette poste ai polsi della Raggi da parte del partito nelle scelte per i posti di potere e sottopotere sono ordinaria amministrazione nel sistema dei partiti e dunque – in quanto dinamica interna al 5 Stelle – non certo un problema per il 5 Stelle. Certo, in più ci si mettono gli attacchi già iniziati da parte di media e magistratura per mettere i bastoni tra le ruote a una Raggi probabilmente impreparata a reggere questi urti prevedibili, ma il problema vero è un altro.

Il 5 Stelle si sta accorgendo che Roma è ingovernabile per davvero, non è mica una leggenda metropolitana. La situazione amministrativa lasciata da Marino, Alemanno e predecessori è allucinante e il contesto cittadino all’interno del quale muoversi, tra mentalità assistenzialista e malaffare radicato, è asfissiante. Governare richiede esercitare il potere (cosa che già di per sé pone il M5S in contraddizione); gli elementi precedenti richiedono per forza di cose l’attuazione di delicati e ambigui compromessi (cosa che il M5S ha sempre condannato). E il risultato di tutti questi sforzi, molto probabilmente, sarebbe comunque negativo. Ops.

Il 5 Stelle ha un problema e si chiama Roma. Ossia le elezioni politiche che probabilmente si terranno nel 2017. Nel 2017 il 5 Stelle starà governando Roma già da un anno, con i risultati molto probabilmente negativi – a prescindere o meno dalla capacità della Raggi – di cui sopra. Questo significa essere costretti a presentarsi alle Politiche non più come forza alternativa ma come forza anch’essa di sistema, e magari già con fallimenti e scheletri nell’armadio alle spalle (perché purtroppo, la politica si sa che è anche questo). Questo significa probabilità di essere asfaltati.

Ecco dunque l’ipotesi che spunta: abbandonare il campo di battaglia romano senza farlo sembrare un abbandono. Cioè aprire i libri contabili del Comune, fare la faccia scioccata, esclamare che sapevano che la situazione era grave ma mai si sarebbero immaginati fino a questo punto, portare i libri in Tribunale dicendo che i romani devono sapere la situazione, presentare la situazione alla Corte dei Conti dicendo che prima di ridare un governo a Roma è bene che la Giustizia veda bene la situazione, farsi dichiarare fallimento da quest’ultima e – dunque – venire commissariati. Per togliersi dai pasticci e ripresentarsi ancora puliti a fine commissariamento, magari con un appuntamento elettorale politiche/amministrative romane congiunto. E poter essere nel 2017 ancora l’unica forza considerata alternativa a Renzi dal popolo italiano.

Prima che la destra si svegli e torni a riprendersi quel ruolo.

Vincenzo Sofo

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