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DESTINO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE

Parole guerriere

Cercavamo una porta per uscire. Eravamo prigionieri del buio. Pensavamo di non farcela. Ci avevano detto che le finestre e le porte erano murate. Che non esisteva un’uscita. Poi abbiamo sentito un flusso di parole e di pensieri che veniva da chissà dove. Da fuori. Da dentro. Dalla Rete, dalle piazze. Erano parole di pace, ma allo stesso tempo parole guerriere. Le abbiamo usate come torce nel buio, come chiavi da girare nella serratura per andare altrove, in posti sconosciuti, verso noi stessi. E ora siamo fuori, siamo usciti nella luce e non ci siamo ancora del tutto abituati. Stringiamo gli occhi e, anche se sappiamo che stiamo percorrendo l’unica via possibile, abbiamo qualche timore, ed è normale. Quello che sta succedendo ora in Italia non è mai successo prima nella storia delle democrazie moderne. Una rivoluzione democratica, non violenta, che sradica i poteri, che rovescia le piramidi. Il cittadino che si fa Stato ed entra in Parlamento in soli tre anni. Abbiamo capito che eravamo noi quella porta chiusa, che le parole guerriere erano da tempo dentro di noi, ma non volevano venire fuori, pensavamo di essere soli e invece eravamo moltitudine. E adesso siamo sorpresi che così tante persone a noi del tutto sconosciute avessero i nostri stessi pensieri, le nostre speranze, le nostre angosce. Ci siamo finalmente riconosciuti uno nell’altro e abbiamo condiviso parole guerriere. Parole che erano state abbandonate da tempo, di cui si era perso il significato, sono diventate delle armi potenti che abbiamo usato per cambiare tutto, per ribaltare una realtà artificiale dove la finanza era economia, la menzogna era verità, la guerra era pace, la dittatura era democrazia. Parole guerriere dal suono nuovo e allo stesso tempo antichissimo, come comunità, onestà, partecipazione, solidarietà, sostenibilità si sono propagate come un’onda di tuono e sono arrivate ovunque annientando la vecchia politica. Siamo diventati consapevoli della realtà. Sappiamo che possiamo contare solo sulle nostre forze, che il Paese è in macerie e che quello che ci aspetta sarà un periodo molto difficile, ci saranno tensioni, problemi, conflitti, ma la via è tracciata. L’abbiamo trovata questa via e ci porta verso il futuro, un futuro forse più povero, ma vero, concreto, solidale e felice. C’è una nuova Italia che ci aspetta. Sarà bellissimo farne parte [Dalla lettera di Beppe Grillo agli Italiani, piazza S. Giovanni, Roma 2013]

Molte sono state le critiche espresse, da più parti, al nostro Evoliani a 5 stelle1; parimenti numerose le polemiche suscitate dallo stesso articolo. Soffermarci sulle polemiche non è certo nostra intenzione, rispondere ad alcune critiche – essendo stati sollecitati, ripetutamente, a farlo – può risultare, forse, di una qualche utilità.

In considerazione dell’apprezzamento di alcune tesi, ancorché fortemente critiche nei confronti delle nostre vedute, espresse nell’articolo Evoliani a cinque stelle?2 ci ripromettiamo di rispondere al suo autore, dettagliatamente, ma in altra occasione. In questa, ci limiteremo a precisare che siamo certi di poter personalmente escludere la possibilità che l’azione dei pentastellati possa essere condizionata dall’operato di ignoti centri di potere che agiscono, occultamente, per il perseguimento di finalità contro iniziatiche3. Lo stesso Alessandro Di Majo, forse il più attento e severo osservatore del M5S, ha dovuto ammettere4 non risultare, benché lungamente, da molti cercata, alcuna prova di appartenenza di esponenti del M5S a qualsivoglia loggia, circolo, club, congrega, centri occulti di potere economico-finanziario.

Ritornando alle critiche cui si è fatto cenno in apertura, non possiamo esimerci dal sottolineare che una di esse – per quanto legittima, al pari di ogni altra – ci ha alquanto sorpresi; anche in considerazione del fatto di esserci stata mossa, facendocela pervenire in modo indiretto, da alcuni esponenti tradizionalisti. Ci si riferisce alla nostra asserzione – giudicata, appunto, non del tutto fondata o alquanto esagerata – di doversi considerare proprio l’epoca attuale, demoniaca, di fine ciclo, quella da altri già definita del “Quinto Stato”. Era ultima, caratterizzata dal palesarsi, in ambito istituzionale, amministrativo, legislativo, in generale nel governo della res publica, di un potere autenticamente criminale variamente declinato: criminalità mafiosa, politica, finanziaria, corruttiva, ecc. Da parte nostra ribadiamo l’iniziale convincimento che, per completezza d’informazione, precisiamo essere condiviso, di contro, anche da personalità in alcun modo vicine all’ambiente tradizionalista5 ed ancor più suffragato, ad abundantiam, dalla cronaca di tutti i giorni6.

Continuando, vogliamo far cenno all’accusa mossaci di tessere, sconsideratamente, le lodi di un movimento politico chiaramente “sinistrorso e modernista”. Da parte nostra, ma solo per celia, facciamo notare che sul blog del Movimento, trovano periodicamente spazio citazioni ed estratti da opere di pensatori, intellettuali e scrittori quali: Cicerone, Alighieri, Borges, D’Annunzio, Prezzolini, Castaneda, Toro Seduto, Cervo Zoppo Sioux, Osho, Buddha, Lieh Tzu, Lao Tzu, Sunt zu, Schopenauer, Hilman, Cioran, Schmit, Jung, Hesse, Pound, Nietzche7 e tanti altri Autori, troppi per citarli tutti, “notoriamente di sinistra”. In realtà, quello che riesce difficile ammettere è il fatto, incontrovertibile, di essere riuscito il M5S nella concretizzazione di una tesi propugnata, per decenni, da alcuni movimenti politici di destra radicale (ultimamente anche dalla Lega di Salvini) ovvero, la necessità del superamento di vecchi, ormai insignificanti, dualismi, ad esempio quello Destra/Sinistra8. Con i fatti, il M5S ha dimostrato essere possibile attuare un’azione di lotta politica9 che non tiene conto di preconcetti ideologici, né patisce illogici condizionamenti dovuti ad aprioristici schieramenti di campo. Ed è questa l’unica prassi che può risultare letale al mantenimento in vita degli attuali governi, pseudo nazionali, emanazioni di un potere finanziario, non ideologico, sovranazionale; privo di qualsiasi scrupolo etico10. Si tratta di un’azione politica che non è di mera testimonianza: nel passato molto teorizzata e mai concretizzata; come evidenziato non solo da noi11-12. Questo nuovo modo di concepire l’impegno politico e l’azione parlamentare, lo ripetiamo, esclusivo del M5S e della Lega di Salvini, lascia ben sperare per il futuro, potendo originarsi da esso un fronte comune, in grado di porsi quale argine al progredire della catastrofica situazione esistente; ad indubbio beneficio della collettività nazionale nel suo complesso e non solamente essa. Restando in argomento, prendiamo in considerazione l’ultimo dei rilievi a noi mosso, quello di non tenere nel dovuto conto il fatto di essere il M5S, comunque, fortemente ancorato alla pregiudiziale antifascista. Atteggiamento ideologico comprovato: dall’orgogliosa rivendicazione fatta da Casaleggio di essere nipote di un partigiano combattente; dal fatto di provenire la quasi totalità degli iscritti certificati e la stragrande maggioranza dei simpatizzanti del M5S da ambienti della sinistra militante; dall’essere il M5S supportato esclusivamente da intellettuali ed artisti comunisti quali: Giulietto Chiesa, Aldo Giannuli, i Fo, ecc. Premettendo essere tutti, per legge, antifascisti, non abbiamo remora alcuna ad ammettere di preferire la coerenza ideologica e la critica intelligente di un Chiesa o di un Giannuli, all’ipocrita e pavido comportamento di chi (fra i tanti, ne citiamo uno) già leader della destra-sociale, figlio di un ufficiale dell’esercito, genero del fondatore dei “figli del Sole”, pubblico ostentatore di croci celtiche, divenuto sindaco di Roma, provvede prontamente, su “direttiva” dell’ex Sindaco Veltroni, alla revoca del permesso, già concesso, ad utilizzare una sala capitolina, per la presentazione del libro Queste le parole di Zarathustra, F. Nietzsche, Ed. di AR. Proprio lo stesso Alemanno che, non ancora sindaco, comunicava –per il tramite del suo fidatissimo collaboratore Marcello De Angelis- “Non avere tempo alcuno da poter dedicare ad eventi di natura non prettamente politica”13.

Chiuso il capitolo critiche, non ci asteniamo, ora, dal dar conto di alcune domande posteci successivamente alla pubblicazione di Evoliani a 5 stelle. Domande sollecitate dalla nostra affermazione a riguardo di un presunto, in quanto riferito dalla stampa, interesse del Casaleggio per argomenti esoterici. Domande del tipo: corrisponde a verità essere Casaleggio un seguace della Quarta Via? Frequentare la comunità di Damanhur? Apprestarsi alla stesura di una trattazione sugli interessi “esoterici” di alcuni dei partecipanti all’impresa fiumana; primo fra tutti l’eccentrico Guido Keller, – aviatore, aristocratico, omosessuale – fondatore del “Gruppo Yoga dello svastica e della rosa a cinque petali”? Essere un appassionato studioso dell’archetipo cosmogonico dell’uovo primordiale e di altri mitologemi? L’essere stato affidato, per sua precisa volontà, il M5S alla protezione di S. Francesco d’Assisi? Certamente si! è la nostra risposta a riguardo dell’ultima domanda, mentre per le precedenti non siamo in grado né di confermare né di smentire.

Ci piace concludere la prima parte del presente lavoro ricordando quella che è, a nostro personale giudizio, una delle più belle iniziative attuate dal M5S. Ci riferiamo ad Agorà a 5 Stelle14 manifestazione, frutto di semplice reminiscenza di studi liceali? Indetta, su proposta di A. Di Battista, a Piazza Montecitorio. Luogo, riteniamo utile sottolinearlo, il cui toponimo si rifà, molto probabilmente, all’uso, risalente ad epoca romana, di farvi svolgere le assemblee elettorali, da cui mons citatorius.

Qui giunti, riteniamo doveroso non astenerci dal dare risposta alla domanda che i lettori hanno diritto di porre a riguardo di quello che riteniamo essere il destino del movimento penta stellato. Ebbene, il destino del M5S – che si sovrappone alla sua stessa ragion d’essere e si identifica con la propria missione – è quello indicato più volte dallo stesso Giuseppe Piero Grillo, ovvero: “salvare ciò che resta di un’Italia ridotta in macerie, morali e materiali, per riedificarla su nuove basi, differenti valori”. Per far ciò, aggiungiamo noi, bisogna, prima, riuscire nella non facile impresa di trarre fuori dal baratro gli Italiani che vi sono stati precipitati da una criminale classe politica/dirigente che, da decenni, opera scientemente a vantaggio della grande finanza estera e dei potentati economici multinazionali – in cambio della garanzia a poter continuare, impunemente, nel conseguimento di illeciti arricchimenti personali – in dispregio degli interessi nazionali. Tutto ciò si protrae a far data dal 199215. Quanto sopra, limitandoci ad una disamina di fatti pertinenti agli ultimi decenni della nostra storia, mentre per una analisi meno superficiale, sarebbe indispensabile risalire, almeno, all’immediato dopo guerra16-17.

Da quanto sopra accennato, deriva anche la miserrima situazione nella quale versa il Paese: altissimi livelli di evasione fiscale e mancato recupero della medesima; elevatissimi livelli di disoccupazione, soprattutto giovanile; emigrazione massiccia, anche di soggetti con alta scolarizzazione e qualificazione professionale; predazione, da parte di gruppi imprenditoriali esteri, dei maggiori marchi frutto della produttività e dell’ingegno nazionale; incapacità di provvedere sia alla promozione che alla tutela dei nostri prodotti d’eccellenza che il mondo ammira. Tutto ciò è concausa dell’attuale sfaldamento della società italiana (processo iniziato, già da molto, al Sud, area assai fragile, per motivazioni storico sociali che è d’obbligo far risalire alla “Questione Meridionale” conseguente l’annessione Sabauda) con connessa proliferazione di: fenomeni corruttivi; macro e micro criminalità; abnorme espansione dell’economia sommersa e crescita di lavoro nero, lavoro minorile, caporalato ecc.; epidemico espandersi del consumo di alcool (soprattutto fra i giovani e i giovanissimi) e di sostanze psicoattive sia vietate che legali (psicofarmaci); dilagare di ogni tipo di prostituzione (coatta, etnica, minorile, di lusso, estrema ecc.) esente da controlli di qualsiasi tipo e spesso oggetto di sfruttamento da parte della criminalità organizzata, soprattutto straniera; proliferazione delle eco-mafie e dei correlati reati ambientali, delle sofisticazioni ed adulterazioni alimentari, delle imitazioni e falsificazioni e via dicendo all’infinito; essendo diventata l’Italia il Paese dell’illegalità. Ciò grazie, anche, alla connivenza di ampi settori deviati (ma da chi?) dello Stato e soprattutto da un potere mass-mediatico asservito, nella quasi totalità, agli interessi dello status quo vigente. É prova inconfutabile di ciò, essere l’Italia al 73° posto nella graduatoria mondiale della libertà di stampa; tra Moldavia e Nicaragua. In tale contesto va ad estinguersi il senso civico e si espande sempre più il degrado morale e materiale riscontrabile in tutti gli strati sociali.

Eppure, malgrado la situazione esistente sia disperata, siamo certi essere nelle possibilità del M5S poter operare per una rinascita nazionale. Affermiamo ciò, pur essendo perfettamente consapevoli degli innumerevoli fattori ostativi il realizzarsi di tale risorgimento. Ci riferiamo a fattori, contingenti e strutturali, afferenti sia la dimensione del sensibile -asservimento ai poteri forti; azione frenante dell’apparato burocratico e della connessa casta dei grandi boiardi; inadeguatezza di interi apparati vitali per il buon funzionamento dello Stato: difesa, intelligence, corpo diplomatico (con riferimento a questi tre ora citati, è emblematico il caso dei due Marò ostaggi dell’India), degli alti funzionari e dirigenti; mancanza di un ceto imprenditoriale degno di potersi considerare tale; inesistenza di una politica industriale nazionale, anche, di tutela e salvaguardia dei settori strategici per gli interessi primari della Nazione- che del sovrasensibile, quindi metastorici e metapolitici. Siamo assolutamente certi, dicevamo, che il M5S potrà riuscire nella realizzazione di tale titanica impresa di rinnovamento, a condizione, però, che si convinca dell’ineludibile necessità di dover dar vita ad una alleanza elettorale18. Accettato questo, infatti, non sarà difficile realizzare un accordo programmatico con chi (già in sintonia su alcuni temi quali: un modo differente, dall’attuale, d’intendere l’Unione Europea; la necessità di un serio controllo e gestione dei flussi migratori; il concorde parere sulla dannosità delle sanzioni erogate alla Russia; il concordare sulla necessaria, immediata, abolizione della legge Fornero; la necessità dell’adozione di concrete misure di difesa del made in Italy e delle piccole e medie imprese) saprà seriamente impegnarsi per la realizzazione degli altri punti fondativi del programma politico del M5S. Ovvero: istituzione immediata del reddito di cittadinanza; indizione del referendum sull’Euro; non acquisto degli F35; ritiro immediato di tutti i contingenti “di pace”; rifiuto totale del TTIP; abolizione di Equitalia; varo immediato di un piano, straordinario, di provvedimenti normativi di aiuto, sgravi fiscali ed incentivi economici alla pesca, all’agricoltura, ai settori del turismo, della ricerca scientifica, dell’università, della cultura e della scuola pubblica; maggiori stanziamenti per tutte le forze di polizia; definitivo abbandono dei progetti per la realizzazione delle, inutili, grandi opere: TAV, ponte dello Stretto di Messina ecc.; drastico abbattimento dei costi della casta e di quelli correlati al mantenimento dei suoi infiniti apparati, clientelari, di supporto: stampa, Rai, cooperative rosse e bianche, partecipate e municipalizzate varie, fittizi ed inutili centri studio, consulenza, formazione, ecc.; attivazione di un processo volto all’individuazione e realizzazione di concrete iniziative e pratiche mirate alla crescita della “cultura della democrazia diretta”

Se il M5S comprenderà pienamente l’importanza del compito assegnatogli dalla storia, se saprà liberarsi dal malfidente atteggiamento mostrato (ad oggi giustificatamente) nei confronti di quello che sembra –indicato- essere il suo naturale alleato, allora sì la sua azione non si sostanzierà in un miserrimo fuoco di paglia destinato, prima o poi, a spegnersi. Il nostro auspicio è che possa non vanificarsi: il mirabile lavoro svolto, fin qui, da Grillo e Casaleggio; l’impegno e la passione profusi da tutti i portavoce; la rabbia, la speranza, la volontà e il desiderio per il cambiamento rivoluzionario al quale ambiscono milioni di iscritti, attivisti e simpatizzanti del M5S. A tal fine esprimiamo voti affinché tutti i portavoce, Deputati e Senatori, del M5S, sappiano operare per far si che il tempo della loro azione (l’attuale legislatura) possa essere ricordato quale preludio alla risorgiva della civiltà italiana e non certo come l’equivalente di un’effimera Estate di S. Martino: breve parentesi interpostasi fra un triste autunno, simulacro di un tentato rinnovamento ed il lugubre inverno della disperazione; quale probabilmente sarà quello che attende gli Italiani. E neppure: quale abortito, seppure generoso, tentativo di contrasto dell’avvicinarsi di un’orrida notte di Valpurga; eventualità assai probabile, nel disgraziato caso in cui dovesse venir meno la loro, attuale, capacità d’opposizione all’imperio dell’infame casta politica espressione del vigente Quinto Stato19.

Pasquale Cardinale

 

NOTE

[1]Articolo riportato da ERETICAMENTE.NET ed altre testate on-line, originariamente pubblicato in ARTHOS n.22, con il titolo “Su alcune recensioni librarie ed altre considerazioni”.

 

2“EVOLIANI A 5 STELLE?” Commento di Piero Cammerinesi in COSCIENZEINRETE.NET.

 

3Ciò non significa che in rete non abbiano ad esserci opinioni diametralmente opposte alla nostra; si vedano, ad esempio, quelle del noto massone Leo ZAGAMI e del blogger Luigi Pastorello di cui riportiamo un post apparso in Francesco Amadeo videoblogger. “…..Condivido la tua analisi sul Movimento 5 Stelle. I vertici in alto sono corrotti basta andare a vedere a chi era legato Casaleggio ai tempi della webegg, (Sassoon, Colaninno + Bernabè di Telecom, e quindi su su si arriva a De Benedetti, De Fina, Freres e i Rotschilds Bingo!! Questa è la VERA gerarchia del M5S) le scatole cinesi delle società create ad hoc e i buchi di bilancio ripagati dalle tasche profonde dei soliti super poteri finanziari in tempi non sospetti antecedenti alla crisi ed all’attuale situazione. Su Grillo credo che lui sia più ricattato-minacciato che venduto-colluso. Andate a vedere il sito Beppegrillominacciato.blogspot.it. lo ammette lo stesso Beppe Grillo che non può più parlare di signoraggio perché lo hanno minacciato. Allora che fare? Non c’è speranza? Bisogna capire come funziona a tutti i livelli il sistema monetario. I signoraggi sono come minimo di 4 tipi: primario (banche centrali) secondario (tutte le banche commerc. e speculative) tramite la riserva frazionaria, moneta elettronica (bancomat e carta di credito/debito) ed infine pure la Medium Terms Notes. Andate a vedere due video illuminanti(scusate il termine a doppio senso!) “The secrets of Oz” e “The money masters” di Bill Still. Leggete e studiate 2 libri essenziali €uroschiavi e Cimit€uro di Della luna. I video li trovate in inglese con i sottotitoli (sub ita) oppure basta anche vedere 1-altro video Thrive per capire come NON è POSSIBILE che in qualsiasi paese occidentale una forza politica possa arrivare a certi numeri di consenso senza una pianificazione strategica ed un controllo fin dalla nascita dei soliti noti leggi Elite…..”

 

4Pubblicamente, anche nel corso della presentazione del suo libro “Casaleggio il Grillo Parlante”, tenuta alla libreria Feltrinelli Galleria Alberto Sordi, il 5 Aprile 2013.

 

5“Caro Cardinale, non ho resistito alla tentazione di leggere subito il tuo saggio e posso ben comprendere quanto sia difficile parlare in ambienti tradizionalisti del M5S, bel coraggio il tuo per averci provato! Il riferimento al Quinto Stato ci sta, a mio avviso, tutto, peccato che l’evoluzione del M5S non mi lascia ben sperare, ma è stato giusto provarci..”. Mail (15 Marzo 2015 – 08:35) del Prof. Paolo Becchi, filosofo del diritto, certo distante dagli ambienti perennealisti, ma propugnatore di tesi condivisibilissime, ad esempio quella contro la predazione degli organi di cui ha magnificamente trattato nel suo “Morte cerebrale e donazione di organi”, volume in attesa di nuova edizione. A riguardo di tale problematica si veda anche “Morire dopo Harvard” di Hans Jonas, Morcelliana, 2009, della cui prefazione Paolo Becchi è autore. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento –che, lo si sarà capito, è per noi importantissimo- consigliamo la lettura del testo, di Piero Boni, “Dove va l’anima dopo la morte” da cui è estratto il brano sotto riportato.

«Tutto ciò avviene perché siamo profondamente convinti di avere una sola vita e questa vita è identificata con il nostro corpo, e questo corpo ci verrà tolto con la morte e quindi cerchiamo di tenerlo vivo ad ogni costo, anche riparandolo e sostituendo i pezzi come se fosse una vecchia automobile. E se la gente non ci vuole dare i pezzi del suo corpo, noi ci organizziamo per toglierglieli per legge. E questo senza sapere nemmeno con certezza se il donatore (!) è morto quando gli espiantiamo gli organi. Ci dicono: “organi vivi espiantati da un corpo morto”. Una vera follia!! E siccome ben pochi ci credono, noi creiamo una commissione di luminari che capiscono di organi, ma non di vita e tanto meno di morte, e stabiliamo che il donatore (!) è morto per legge. Nel suo intervento al IV Congresso internazionale sull’NDE (Near Death Experience) a S. Marino (anno 2000) la dottoressa Renata Paolini ha detto: “La saggezza popolare dice che l’unica cosa certa della vita è la morte. Da qualche decennio non è così. La tecnologia che domina la nostra vita ha, in un certo senso, fatto a pezzi la nostra morte, trasformando l’epilogo naturale in un processo artificiale d’approssimazione nel quale si distinguono due diversi ‘gradi’: la morte del cuore e quella del cervello. […]La morte che privilegia il criterio neurologico è stata letteralmente coniata in laboratorio negli USA, sul finire degli anni sessanta, e poi esportata in tutte le parti del mondo in cui dilaga la pratica e/o l’esigenza del trapianto degli organi umani. Essa rappresenta il trionfo delle nostre sofisticate tecnologie di diagnostica e rianimazione che ci consentono di dichiarare morto il cervello mentre il resto del corpo ancora vive: in particolare, il cuore ancora batte, il sangue circola, i polmoni respirano, sia pure con l’aiuto della ventilazione meccanica, le mani, i piedi, il tronco sono ancora mobili, le ghiandole sessuali continuano a secernere ormoni, eccetera. In altre parole, interi organi sono integri dal punto di vista cellulare e temporaneamente funzionanti. Non a caso i protocolli medici prevedono la necessità di anestetizzare il ‘morto’ per impedirne tutte quelle reazioni che potrebbero disturbare le operazioni di espianto quali: tachicardia, ipotensione, sudorazione, movimenti sia spontanei sia per effetto di riflessi. Non a caso, la donna in morte cerebrale è in grado di portare avanti la gravidanza, se debitamente assistita […] La macchinosità dell’accertamento e l’intreccio dei criteri e sotto criteri neurologici cui esso è vincolato per legge non riescono ad occultare la seguente verità: il presunto morto è tale per definizione medico-legale. In realtà è un moribondo. E non potrebbe essere altrimenti perché la bontà dell’espianto di cuore, fegato, polmoni, reni esige organi vivi. Se tali organi venissero espiantati da un morto sarebbero morti anch’essi e, quindi, inutilizzabili per un successivo trapianto […] Una morte convenzionale, dunque. Una convenzione stipulata all’interno della oligarchia medica internazionale, a proposito della quale sono doverose alcune considerazioni sia di merito sia di metodo…..”». Atti del IV Congresso internazionale sull’NDE (San Marino, 2000), pp. 98-99. Renata Paolini è docente di Diritto Processuale Civile presso l’Università di Macerata. Ha svolto ampie ricerche negli USA dove è stata “visiting scholar” presso la School of Law di UCLA. Attualmente si occupa degli aspetti legali dell’evento morte.

 

6I brani seguenti sono tratti dal romanzo, di Walter Siti, “Resistere non serve a niente”, Rizzoli – 2012. L’Autore riporta in esergo al libro, una frase di Grahm Greene: “La narrativa è più sicura: tanti editori avrebbero paura a pubblicare saggi su questi temi”.

«…Tra il 1998 e il 2001, avviene quella saldatura tra le diverse anime, o radici territoriali, della criminalità organizzata che è stata appena sfiorata dalle forze investigative e pochissimo sottolineata dai media(I) .. Morgan Lucchese, Marco Inzerillo e Raul Fontana vi ebbero un ruolo fondamentale; Morgan si ricorda soprattutto la riunione di Salsomaggiore, nel settembre 2000, fatta appositamente coincidere con l’elezione di Miss Italia. Non perché si cercassero occasioni di svago( le ragazze erano protette e circondate di spine come in collegio) ma perché il caos connesso alla manifestazione era perfetto a mascherare gli andirivieni negli alberghi. C’erano presenze italiane da tutto il mondo, dai calabresi-tedeschi ai siciliani che gestiscono la catena Pasta rustica in Australia; dal presidente di Ama Senegal, legato ai Caputo di Nocera Inferiore, fino ai pugliesi costruttori del Maine. Le parole d’ordine erano “ragionare in grande e “cambio generazionale”: antiche ruggini e fatti di sangue ben più gravi giacevano sottopelle, coperti un po’ a fatica dall’euforia del nuovo corso del denaro. Come fiumi che da sorgenti lontane sono condotti per forza d’orografia a confluire in una pianura centrale, tutti quei trenta-quarantenni avevano ciascuno per proprio conto studiato economia e finanza in buone scuole e ora si trovavano d’accordo nel ripartire uniti; l’astrazione stessa dello strumento finanziario contribuiva ad attuare i contrasti che erano stati di piazze e gerarchie locali».

(I) Grazie all’intuizione di Giuseppe Portello, sostituto procuratore di Rho, fu attenzionato nell’ottobre 1999 un summit di quella che veniva sbrigativamente definita come “ndrangheta del Nord” –a esso parteciparono esponenti del clan Guttadauro, catanesi, e Salvatore Nobis, noto rappresentante della camorra casertana. La segnalazione venne sottovalutata poiché le successive indagini, eseguite col supporto di intercettazioni ambientali, puntarono nella consueta direzione di una semplice lotta per gli appalti sul territorio. Un accenno a “riunioni di conciliazione” tra mafia siciliana e camorra napoletana si trova nella relazione del GIP di Cremona, Valentina Corradi, alla conferenza nazionale sulla camorra tenutasi nella sede della DIA di Roma il 12 maggio 2002 (Op. cit. pp. 252-253).

«…Noi trenta-quarantenni siamo una generazione che è stata fregata dalle scelte dei genitori… di stupida contrapposizione e di violenza autolesionista… abbiamo dovuto evaporare dall’Italia che eravamo ancora adolescenti e ora ci ritroviamo coi beni quasi intatti ma con la necessità di cambiare radicalmente strategia… traghettare i capitali nel nuovo millennio… dobbiamo diventare un rumore di fondo, non una metastasi ma il tessuto normale dell’economia… non puoi guardare dentro una dark pool come non puoi guardare dentro la vita… la finanza mondiale è irresistibile come la marea e noi dobbiamo essere la luna…»

«… La violenza è un asset come gli altri, un’extrema ratio, a parte che ormai la deleghiamo quasi sempre ai disperati… diciamo che serve a rendere più attraente e funzionale il prodotto, eliminando le lungaggini… noi ci consideriamo una holding del terziario avanzato, offriamo un pacchetto di servizi completi… protezione, prestiti a tasso ridotti, manodopera a prezzo calmierato, smaltimento delle pratiche amministrative, assistenza legale…»

«…Non possiamo più permetterci di riciclare i profitti in beni individuabili sul territorio… la speculazione finanziaria è il nuovo linguaggio…» (Op. cit. pp. 240-241)

                «…E’ un regime misto e transazionale in cui le popstar, i signori della droga, i cartelli delle catene alimentari si sentano parte di una medesima categoria, quella dei vincenti che hanno tratto profitto dall’obbligo del piacere. Desiderio in fieri che si stratifica sul desiderio fossile delle antiche proprietà. Senza più alcuna tracciabilità delle fortune personali, i finanzieri sporchi o puliti saranno i direttori di coscienza; parola d’ordine “evadere”, in senso sia proprio che figurato, sgusciare galleggiando tra le fatiche dei più dando vita a un’umanità impastata di dimenticanza. Uno spacciatore che puntando sul terrore dell’astinenza guadagna centomila euro al mese, perché dovrebbe sentirsi diverso da un chirurgo di una clinica privata che puntando sulla paura ne guadagna ottantamila? Se la passione vale solo per le cifre che movimenta, e crea un baratro economico tra chi la prova e chi la sfrutta, non è già saltato qualunque principio di democrazia? Si delinea un potere a doppio fondo, in cui chi comanda davvero si occulta dietro le chiassate dei media; la criminalità vivrà sicura e sdoganata se un’informazione cieca continuerà a dipingerla come un morbo alieno da cui ripulirsi come da una macchia sul vestito – così potrà prosperare in un’alterna spirale liberamente oscillante tra costruzione e distruzione; una queer economy in cui le voci dell’indifferenza e del delitto riusciranno ad armonizzarsi in un avvolgente basso continuo…» (Op. cit. pag. 281)

«… Proprio il delirio informatico (cui nessuno ha il coraggio di sottrarsi) rende chimerica per privati qualunque decisione consapevole sul bene comune. Se finisce l’individuo moderno, nemmeno il suo corollario cioè la democrazia ha più senso – malgrado la si continui stancamente a praticare durante le feste comandate, intorno al feticcio dell’urna elettorale. La democrazia è il dio morto della modernità che sopravvive come idolo di cartapesta; la balbuzie dei politologi tradisce l’imbarazzo per un rito funebre che non si può celebrare- per questo si aggrappano agli ultimi fuochi di democrazia insurrezionale, nelle zone del sottosviluppo o nel cuore delle nostre metropoli; ma la democrazia non può essere (non più) un poema di massa. Le oligarchie devono uscire allo scoperto, il progresso economico non è obbligatoriamente legato all’uguaglianza di diritti né la solidarietà presuppone l’assenza di sovrani. La disuguaglianza si sta riprendendo il proprio ruolo grazie alla tecnica che diffonde l’opportuno tasso di apatia; quello che importa ormai non è l’uguaglianza ma la disponibilità dei beni possibili al proprio livello. Il consumismo diffuso a pioggia (con la connessa illusione ottica di omologazione delle classi sociali) è un velo pietoso che si sta squarciando; si riallarga la forbice naturale tra i detentori dell’oggetto-sapere e le “genti meccaniche”.» (Op. cit. pag. 280)

«… La democrazia ha perso da tempo la sua spinta propulsiva… il futuro appartiene alle oligarchie illuminate che scavalcano i confini e le leggi dei singoli Stati… molte nazioni, se vogliono sopravvivere, devono chiedere aiuto a noi… abbiamo salvato parecchie banche che non possono non esserci grate… » «come la filiale messicana della Wachovia… i modelli matematici con noi subiscono qualche torsione.» «E’ un ping pong di poteri molto interessante e l’Italietta è un bel laboratorio, con uno dei nostri ricattati posto al vertice così a lungo…un bel laboratorio di rispettabilità criminale.» (Op. cit. pp. 242-243)

 

7Editoriale de La Settimana 05.07.2015- beppegrillo.it

Scegli il tuo nemico, di Friedrich Nietzsche

“A me piacciono i valorosi ma non basta essere un guerriero si deve anche sapere chi si vuole colpire e spesso si da maggior valore nel trattenersi e passar oltre: allo scopo di conservarsi per un nemico più degno. Voi dovete avere solo nemici da odiare non nemici da disprezzare; voi dovete andar superbi dei vostri nemici. Dovete conservarvi per il nemico più degno, o miei fratelli, perciò molti ne esistono dinanzi ai quali dovete passare senza curarvene specialmente di quella canaglia che vi riempie le orecchie di popolo e di popoli. Mantenete i vostri occhi puri seguite la vostra via e lasciate che il popolo e i popoli seguano la loro! Strade buie, in verità, sulle quali non lampeggia più una sola speranza. Il bottegaio regni là dove tutto ciò che brilla è soltanto oro di bottegaio! Non è più il tempo dei re: quello che oggi si chiama popolo non merita re. Guardate dunque come queste nazioni imitino oggi i bottegai esse frugano anche nelle immondizie alla ricerca dei minimi guadagni. Esse si spiano l’una l’altra si copiano l’un l’altra e lo chiamano “buon vicinato”. Nietzsche – Discorso: Spirito guerriero.

 

8Post di Alessandro Di Battista del 19.08.2015 – beppegrillo.it

“-Se proponiamo il reddito di cittadinanza siamo di SINISTRA,

   -se vogliamo regolamentare i flussi migratori siamo di DESTRA,

   -se proponiamo il taglio delle pensioni d’oro siamo di SINISTRA,

   -se vogliamo smettere di finanziare i giornali siamo di DESTRA,

   -se diciamo basta all’acquisto degli F35 siamo di SINISTRA,

   -se vogliamo dare più fondi alle forze di polizia siamo di DESTRA,

   -se vogliamo riconoscere lo Stato di Palestina siamo di SINISTRA,

   -se diciamo No alle sanzioni alla Russia siamo di DESTRA,

   -se vogliamo tassare il gioco d’azzardo siamo di SINISTRA,

   -se invece vogliamo abolire l’IRAP siamo di DESTRA,

   -se vogliamo il ritiro dall’Afghanistan siamo di SINISTRA,

   -se vogliamo abolire Equitalia siamo di DESTRA,

   -se chiediamo pene più alte per i reati dei colletti bianchi siamo di SINISTRA,

   -se votiamo contro ai decreti svuota-carceri siamo di DESTRA,

   -se vogliamo alzare le pensioni minime siamo di SINISTRA,

   -se vogliamo l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti siamo di DESTRA,

   -se vogliamo acqua pubblica, scuola pubblica, sanità pubblica e trasposti pubblici siamo di SINISTRA,        

   -se vogliamo valutare la qualità del lavoro dei dipendenti della pubblica amministrazione siamo di DESTRA,

   -se non vogliamo più partecipare a guerre mascherate da missioni di pace siamo di SINISTRA,

   -se condanniamo la deposizione violenta di Gheddafi siamo di DESTRA,

   -se vogliamo vederci chiaro sulle cooperative “bianche” siamo di SINISTRA,

   -se vogliamo vederci chiaro sulle cooperative “rosse” siamo di DESTRA,

   Ma se in Parlamento ci tagliamo gli stipendi e sosteniamo le piccole e medie imprese, in Friuli doniamo      mezzo milione di euro ad un fondo di sviluppo per l’impresa e l’artigianato locale e in Sicilia i deputati dell’ARS –con i loro soldi- costruiscono una strada, nessuno ci dice se siamo di DESTRA o di SINISTRA.

Sapete perché? Perché lo facciamo solo noi!

Metteteci alla prova. Difenderemo i vostri soldi”

Alessandro Di Battista

 

9Ne sono prova: l’accordo siglato con l’UKIP, del conservatore Nigel Farange, per un verso e, dall’altro, il plateale sostegno offerto da decine di cittadini senatori e deputati pentastellati –recatisi ad Atene in occasione dell’evento referendario- che hanno voluto essere fisicamente vicini ai Greci, nel momento in cui questi hanno orgogliosamente rifiutato, diversamente dal loro premier Tsipras, le condizioni imposte alla Grecia dalla Commissione Europea, dalla B.C.E. e dal F.M.I.

 

10Potere economico e finanziario che ha contribuito, in modo determinante, alla nascita della globalizzazione, terribile Idra dalle mostruose teste, la cui smisurata ingordigia segna dolorosamente la stentata vita di miliardi di esseri umani. Degli innumerevoli studi di cui è stata fatta oggetto la globalizzazione, altrimenti detta mondialismo, ci piace qui segnalarne alcuni del filosofo-sociologo polacco Bauman Zygmunt, segnatamente: “Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone” Laterza, 2002; “La società sotto assedio” Laterza 2005; “Vite di scarto” Laterza 2005.

 

11«…Ebbene si, questa è l’amara realtà che bisogna ammettere. L’intelligenza e la determinazione, gli sforzi compiuti e le energie profuse da più generazioni di eroici esponenti del fronte tradizionale non hanno prodotto il minimo miglioramento in alcuno dei settori di questa nostra società contemporanea. Anzi, il contesto socio politico ed economico culturale nel quale ci troviamo a vivere è andato sempre più degradandosi, fino a toccare quei mostruosi livelli d’aberrazione già preconizzati, in modo stupefacente, in un profetico libro scritto nella metà del secolo scorso. Testo considerato, in alcune sue parti, esageratamente visionario dallo stesso Evola che ebbe positivamente a recensirlo» “Evoliani a 5 Stelle” – ERETICAMENTE.NET.

 

12«D. Perdoni l’esordio scontato, ma il giornalismo subisce la dittatura della “notizia”. Quindi in apertura le chiedo: come ci si sente ad aver previsto da anni l’invasione immigratoria con libri, con azione politica e con attività editoriale (oggi a molti torna in mente Il campo dei santi da lei pubblicato anni fa)?

  1. Impotenti, mortificati nell’aver previsto e predetto senza avere né formato né trasformato uomini e situazioni. Quindi, nessun orgoglio, nessun autocompiacimento, ma orrore nel vedere questa terra, nostra (di noi di oggi, di ieri e dell’altro ieri), invasa e deturpata da sciami di estranei. Attraverso gli scritti apparsi sull’Antibancor, il periodico di studi di economia e finanza curato dal Fronte Nazionale, indovinammo pure che, in consonanza con la rovina del millenario edificio etnico europeo suscitata dalle invasioni allogene, l’oligarchia finanziaria – la consorteria degli ottantacinque bipedi più ricchi del mondo, che dispongono di una ricchezza equivalente a quella di oltre la metà della popolazione mondiale – avrebbe messo a punto un dispositivo di aggressione delle economie dei popoli europei. In altre parole, avevamo indovinato che l’oligarchia finanziaria avrebbe congegnato, e imposto, come contrappeso del sistema di uguaglianza – confusione etnica, un sistema di disuguaglianza esclusivamente economica. La lunga, catastrofica crisi delle economie europee, provocata dallo scoppio della ‘bolla’ finanziaria, dimostra, purtroppo, che il nostro pessimismo era ‘attivo’ e attuale.» “Silenzio, parla Freda. E dice la sua su immigrazione, Europa e gender.” Ilprimatonazionale.it

 

13Alemanno si riferisce all’invito, da lui non accolto, rivoltogli dal teologo Carlo Crocella. «Ad alcuni parlamentari di diverse parti politiche sono state rivolte le seguenti domande: 1) Quali sono le motivazioni profonde, “dell’anima” del Suo agire politico?; 2) Per sostenere la sua etica, sente il bisogno di spiritualità? Le testimonianze qui riportate sono le risposte pervenute a queste domande. A tutti era stato precisato che i testi sarebbero stati pubblicati nella prefazione a questo libro e che le domande erano poste solo a titolo indicativo, per cui essi potevano sentirsi liberi di esprimersi sul tema indipendentemente dalla formulazione delle domande. Alcune risposte non sono pervenute, nonostante ripetuti solleciti dell’autore, del presidente della Consulta Nazionale Interreligiosa e delle Istituzioni Tradizionali, dottor Pasquale Cardinale, e del presidente del Centro Studi Evola, dottor Gianfranco de Turris. Il fatto che siano così venute a mancare testimonianze di politici di alcuni importanti partiti è un danno per la completezza della riflessione, ma è da addebitare solo ai ritmi concitati della vita politica». Carlo Crocella, “Angeli a Montecitoriolavoro politico e impegno spirituale alle soglie del terzo millennio”. Il Segno dei Gabrielli editori, ’98.

E’ giusto questo il momento per precisare che: l’immagine riportata nella prima pagina del presente scritto, altro non è che l’illustrazione (riproduzione di un’opera dell’artista Gianpistone) della copertina del libro sopra citato. Tale gesto è da intendersi non quale esternazione di buon auspicio per le prossime elezioni comunali di Roma –come qualcuno potrebbe erroneamente pensare e molti sperare- bensì è da doversi considerare quale attestazione di amicizia, certo, ma soprattutto di stima per la grande onestà intellettuale del Crocella; ne è anche prova il rispetto con cui egli, da cattolico progressista, si è sempre rapportato alle tesi evoliane; si veda ad esempio, dell’Op. Cit., il Capitolo VIII° Spiritualità Tradizionale, pp. 93-107.

14«Nonostante tutto, c’è ancora chi pensa che la Politica sia la più alta attività che un essere umano possa fare: i candidati del Movimento 5 Stelle.

Domenica 27 gennaio, dalle 11,00 alle 16,00 vi aspetteranno a Piazza Montecitorio per presentarsi uno ad uno ed esporre il programma nazionale e regionale. Niente palchi, niente microfoni, nessuna distanza con il cittadino, soltanto Voce e Idee.

Saranno al centro della piazza, come nella Polis ateniese, con un telo bianco sulle spalle e il programma in mano.

“Candidato” deriva da “candida”, la toga bianca indossata da chi si presentava alle elezioni nell’antica Roma. I candidati a 5 stelle sono senza macchia, incensurati, informati e organizzati. Andate a conoscerli, fate domande, criticateli se necessario. Saranno i vostri portavoce nelle istituzioni.» Invito Agorà a 5 Stelle.

 

15«2 Giugno 1992: muore il giudice Falcone. Mentre l’Italia s’indigna e scende in piazza, qualcun altro dà il via alla svendita dello Stato. Prime vittime “annunciate”, i patrimoni industriali e bancari più prestigiosi. Il nome dell’operazione è privatizzazione. Formula magica presentata alla collettività come unica cura per risanare la nostra economia e che, invece, nasconde un business dalle proporzioni incalcolabili, patti di sangue tra le famiglie più influenti del capitalismo, dinastie imprenditoriali, banche e signori della moneta. Accordi e strategie politiche ben precise con un minimo comune denominatore: scippare agli Stati, considerati un inutile retaggio del passato e un odioso freno alla globalizzazione del mercato, la sovranità monetaria. L’Italia, un’espressione geografica delle lobby, dell’impero multinazionale anglo-americano? E’ quanto viene deciso, anzi, ufficialmente sancito il 2 giugno 1992, a bordo del regio yacht Britannia (che si trovava “per caso” nelle nostre acque territoriali), dai rappresentanti della Bzw (la ditta di brokeraggio della Barclay’s), della Baring & Co, della S.G. Warburg e dai nostri dirigenti dell’Eni, dell’Agip, da Mario Draghi del Ministero del Tesoro, da Riccardo Gallo dell’Iri, Giovanni Bazoli dell’Ambroveneto, Antonio Pedone della Crediop e da alti funzionari della Comit, delle Generali e della Società Autostrade. […]» «Poche ore di discussione e l’affare prende corpo. Al governo Amato il compito di giustificare la filosofia dell’operazione (con un’adeguata campagna-stampa di drammatizzazione dei dati del deficit pubblico). Tutto il resto è la cronaca giornaliera di un copione preparato a tavolino e al quale noi abbiamo assistito soltanto da spettatori: la scomunica terroristica della nostra macchina statale da parte dell’agenzia di “rating” newyorkese Moody’s, la guerra finanziaria contro la lira, che l’ha portata fuori dallo Sme, l’economista Romano Prodi che, durante il convegno presso l’Asso lombarda del 30 settembre ’92 (solo tre mesi dopo il “protocollo-Britannia”), parte in tromba suggerendo di privatizzare alla grande tutto lo stivale, vendendo le banche d’interesse nazionale (Comit, Credito Italiano, Banca di Roma), più il San Paolo di Torino, il Monte dei Paschi di Siena e L’Ina. A questo punto, la matassa comincia a districarsi. Alcuni nodi vengono al pettine. Certe politiche si possono spiegare. Anche la svalutazione della lira è stato soltanto un comodo affare per le finanziarie di Wall Street..» E il 2 giugno fecero la festa alla Repubblica, Marco Torre, L’ITALIA SETTIMANALE, n.5, anno II°, 3 Febbraio 1993.

 

16”Dopo trentaquattro anni” riprese don Antonio “forse posso farle una domanda che spero lei non considererà indiscreta”.

“La faccia” disse Amleto.

“Ecco, la domanda è questa: come ha fatto lei, dopo appena qualche giorno che era arrivato nella nostra città, a scegliere per le cariche pubbliche i peggiori cittadini? Se li è trovati subito intorno o gli erano stati prima segnalati?”.

“Erano i peggiori?” Domandò Amleto sorridendo.

“Sì, lo erano… Ma badi bene che io, ora, la domanda gliela faccio per curiosità diciamo storica, senza ombra di polemica”.

“Posso rispondere, non credo di essere ancora tenuto al segreto: non li ho scelti io. Quando mi hanno mandato nella vostra città, mi hanno consegnato la lista delle persone di cui dovevo fidarmi… Dovevo: era un ordine, insomma”. E molto formalmente aggiunse: “mi dispiace”. “E’ dispiaciuto di più a noi” disse don Antonio. “Comunque, l’ho sempre sospettato. Voglio dire: che lei fosse arrivato con la lista dei capi della mafia in tasca”. Leonardo Sciascia, ‘Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia’ Adelphi Edizioni 2005 pp. 130-131.

 

17 Si veda di Ezio Costanzo, Mafia & Alleati, Le Nove Muse Editrice, 2007.

18A tal proposito, quale occasione migliore, di quella rappresentata dalle prossime Regionali di Sicilia, avrebbe potuto architettare il Destino? Proprio in quella Sicilia, laboratorio politico per antonomasia, dove, per fare un solo esempio, è già nata –sotto l’attenta regia del discusso esponente renziano Davide Faraone- la prima, sperimentale, formulazione, quella in salsa Etnea, del Partito della Nazione: PD; FI; ex DC e residui lacerti di vario Centro-Destra!. Proprio in Sicilia dove, in via del tutto ipotetica, è possibile teorizzare un ticket G. Cancellieri (candidato Governatore) e P. Buttafuoco (Vice, in quota Salvini) che raccoglierebbe certamente un profluvio di voti, a cominciare da quelli dei tantissimi siciliani, delusi, di Destra, attualmente privi di qualsiasi dignitosa e credibile sigla che possa degnamente rappresentarli.

 

19 ”Abbiate il coraggio di dirci dove sono finiti i nostri soldi, che i miliardi di euro dell’Imu del 2011 li avete dati al Monte dei Paschi di Siena, che mentre istituivate la TASI nel 2013 regalavate altri sette miliardi alle banche, che spendete dieci miliardi all’anno in Enti inutili. La vostra non è incompetenza, non siete incompetenti, voi siete diabolici”. Intervento, 5.8.2015, del portavoce Di Maio alla Camera dei Deputati.

               

1 Comment on DESTINO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE

  1. Martino Mora // 3 Ottobre 2015 a 17:50 // Rispondi

    Penso che i pentastellati siano solo la versione “esagerata” e plebea dell’attuale progressismo imperante. Condividono gran parte dell’ideologia dominante: immigrazionismo (con l’eccezione di Grillo e Casaleggio, che però si trovano contro la maggioranza del movimento); omosessualismo (vedi bacio gay-lesbico alla Camera ed entusiasta appoggio alla legge sulle unioni civili; pansessualismo (con la proposta di legge per il matrimonio uomo.animale presentato da uno dei componenti del cosiddetto Direttorio); antiproibizionismo stile Pannella sulle droghe; esaltazione acritica delle nuove tecnologie fino all’assurda idea, presentata nel programma 2013 di abolire i libri cartacei a scuola (al nichilismo morale si aggiunge l’analfabetismo culturale); ostilità nei confronti di Putin e giustificazionismo del terrorismo islamico ( ad opera di Di Battista, ecc). Da queste idee non potrà mai scaturire nulla di buono. Non basta ridursi i privilegi. E’ cosa encomiabile, ma con idee come queste il M5S al governo sarebbe la fine del Paese.

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