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Oneto Obuffon

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A inizio estate su alcuni quotidiani, dopo l’invito a candidarsi come presidente alla regione Sicilia a Pietrangelo Buttafuoco, si è dibattuto sulla situazione della Lega Nord, Matteo Salvini e il futuro del movimento. Il dibattito è incentrato su diverse questioni tra cui la posizione politica, quella culturale e soprattutto il partito e il suo interno.

Mentre Pietrangelo Buttafuco si è subito tirato fuori dalla corsa a prossimo presidente della regione Sicilia, la sua figura come la sua disponibilità nel progetto presentato da “1000 PATRIE” a sostegno di Matteo Salvini è certa e costante, vista la sua presenza a tutti gli incontri organizzati e le sue dichiarazioni sui diversi giornali che lo hanno interrogato sul rapporto con la Lega Nord e Matteo Salvini. La nuova confederazione di oltre 20 organizzazioni territoriali è stata “battezzata” dal segretario Matteo Salvini come da Pietrangelo Buttafuoco il 28 febbraio scorso a Roma in un progetto che vede il movimento nato la continuazione di quello che fu il progetto di Patriae, e che è descritto in parte nel libro uscito nel 2013 Fascisti su Milano in cui, nell’ultimo capitolo, si spiega come oramai la strada della destra politica novecentesca sia concluso e ci si debba invece indirizzare verso la nuova Lega pronta a nascere con il nuovo segretario.

Sul quotidiano Libero, il dibattito è stato ampio e va segnalato il pezzo a firma  Gilberto Oneto che indica l’iniziativa di da noi sviluppata come di una struttura di destrorsi in cerca di casa e con posizioni poco conciliabili con la base leghista. Il giornalista, nel suo commento su Libero Quotidiano spiega che anche Buttafuoco partecipa all’assalto alla Lega Nord.

Qui nasce il problema di fondo del ragionamento di Oneto. Quale assalto? La Lega Nord con il suo ottimo segretario ha iniziato un percorso politico nuovo e decisamente rivoluzionario, ha oltrepassato il confine della Toscana e si è lanciato alla conquista del paese: non è un assalto, ma un normale e giusto inizio di percorso imbastito prima che lo stesso Salvini divenisse segretario. Questo percorso, a cui tutti i sondaggi danno assolutamente ragione, è una “strada” tracciata e necessariamente porterà a una nuova sintesi: il progetto di uno stato federale, comunitarista (nelle intenzioni di coloro che appartengono all’area descritta da Oneto), con una economia autoreferenziale per la comunità di appartenenza, una moneta complementare, come descritto nel documento presentato al congresso della Lega il 20 luglio a Padova.

La “nuova destra”, come la chiama Gilberto Oneto (ma dubitiamo intendesse rimandare a De Benoist), è in fase di evoluzione: vi sono movimenti, associazioni, gruppi ancorati al passato e fermi al ‘900 come altri che invece si propongono per creare nuove posizioni in relazione agli eventi della modernità. La nuova forza che sta nascendo a guida Salvini, quindi, non è la sommatoria di due mondi ma la creazione di un nuovo soggetto politico pronto ad andare al governo e rivoluzionare l’assetto dello Stato. Certamente vi sono ancora situazioni da sistemare come referenti economici che parlano di centralismo o professori che provengono dal così detto “sistema” e oltre ad averne fatto parte oggi sono certamente qualcosa di lontano dal nuovo percorso che il “capitano” vuole intraprendere.
Ma perché Gilberto Oneto ha paura della novità, di qualcosa che realmente potrà, forse, dare un cambio di rotta a questo paese? Il giornalista scrive “Attuando la Nuova Destra con l’aiuto di intellettuali e professorini…” e quindi per lui a destra ci sono dei professorini volendo così delegittimare anche gli intellettuali che contribuiscono a cercare di creare questa nuova sintesi.

Va da sè che l’atteggiamento di chi chiude al nuovo e al tentativo di creare una nuova realtà moderna che abbia le caratteristiche per governare e rivoluzionare un paese moribondo contribuisce al mantenimento di Renzi e dei suo futuri sostituti.

Fabrizio Fratus

2 Comments on Oneto Obuffon

  1. gianfrancesco // 5 Settembre 2015 a 10:49 // Rispondi

    Oneto ha ragione da vendere. Evidentemente Fratus non conosce la differenza tra le parole “nuovo”, “difforme” e “antitetica”. La presunta nuova Lega non è nuova come dice Fratus è difforme da ciò che prevede il suo nome e il suo statuto e diventerà antitetica presto. Quando l’Msi è diventato An o ul Pci Pds c’è stato un ammodernamento, se da secessionista e padanists diventi italianista e unitarista si tratta a scelta di snaturamento o di tradimento. A Fratus e a tutti gli altri sfegatati fans del capitano consiglio per lo meno di non prenderci in giro. Fate il vostro assalto se vi riescie sarete stati bravi, ma per li meno non prendeteci in giro.

    • Direi che la vecchia Lega, incapace di creare un progetto politico definito e specifico e basata solo su slogan di Bossi sviluppati in relazione a come si alzava la mattina è un qualcosa di cui nessuno ha necessità.

      Fabrizio Fratus

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  1. IL TALEBANO

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