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‘Noi con Salvini’ egocentrico e politicamente non evocativo? Va bene così

Ecco perchè il nuovo soggetto di Salvini non è proprio come ve lo aspettavate. Per fortuna

Dopo il weekend di estasi per la novità natalizia lanciata da Salvini, Il Talebano vi vuol mandare in vacanza riordinandovi un po’ le idee su quanto è appena accaduto e su che cosa accadrà al rientro.

UN NON-PARTITO ALLA LE PEN. Come abbiamo spiegato su Il Tempo, ‘Noi con Salvini’ è un non-soggetto politico. “Una formula snella e liquida con un unico e referente – Matteo Salvini – e il forte richiamo ad un ‘rassemblement’ – Noi – sulla scia dell’esperienza francese di Marine Le Pen. Tutto il più chiaro e semplice possibile, proprio come i punti programmatici che dovranno fare da collante. Il leader del Carroccio trova così il modo di minimizzare il rischio che, come già spiegato su queste colonne di recente, più lo preoccupa: riciclati, vecchi politicanti, delinquenti e delinquentelli. Approdare su territori nuovi, con dinamiche ignote e problematiche fin troppo note, è infatti già di per sé una sfida. Affrontarla con il vecchio strumento del partito gli avrebbe creato un problema di gestione, dovendo selezionare tra persone e realtà nuove una classe dirigente cui affidare il proprio nome e dunque la propria credibilità. Così facendo invece Salvini ha mantenuto le redini del suo brand. Il fatto che non ci siano richiami alla Lega fa comprendere che si tratta di un progetto parallelo, non sovrapposto, con buona pace di alcuni timori interni al suo movimento. Anche se è plausibile che «Noi con Salvini» diventi con il tempo una casa richiesta non solo al centrosud ma anche al nord, divenendo una rete sviluppata in tutto il Paese. Proprio come il Rassemblement Bleu Marine.”

UNA NUOVA COMUNITA’ CHE DEVE FORMARSI. Così l’abbiamo descritta a Barbadillo.it. perchè, “ora che il fronte identitario non è più bizzarra utopia ma occasione concreta, Salvini vuole giustamente tener lontani i riciclati, i professionisti del salto sul carro del vincitore e gli sciacalli. Dunque punta a stendere una rete il più possibile orizzontale, per vedere che cosa ne emerge e – sulla base di questo – organizzarla. In quest’ottica, l’idea vincente è puntare innanzitutto su giovani under 30 che possano crescere accompagnati dall’esperienza di figure più esperte ma non di prime donne. Insomma, un’occasione di ricambio generazionale e motivazionale. Così, dopo le feste il think tank Il Talebano – che sin dagli albori ha affiancato il leader del Carroccio nella costruzione del nuovo progetto – avvierà un tour in giro per il Paese: obbiettivo dell’iniziativa sarà ‘evangelizzare’ i territori extrapadani, ossia andare laddove la Lega non era mai stata presente per far conoscere bene genesi e prospettive del fronte identitario Made in Salvini. Ma non solo. perché insieme a Il Talebano si muoveranno i fedelissimi di Salvini presenti nelle istituzioni, a partire dall’eurodeputato Lorenzo Fontana (tessitore dell’alleanza con Marine Le Pen e con gli altri movimenti identitari a Bruxelles, nonchè rappresentante leghista alle ‘internazionali’ euroasiatiche)… insomma, incontri politico/culturali per andare a conoscere e tastare le realtà dei territori e comprendere con quali soggetti intraprendere il lavoro di costruzione della rete sulla base delle indicazioni del cosiddetto ‘Capitano’.”

NESSUNA RIEVOCAZIONE GARIBALDINA. E’ infine importante comprendere il percorso progettuale da perseguire. Nessuno nuovo Garibaldi all’orizzonte, semmai – come detto sempre sulle colonne di Barbadillo.it – un “modello alternativo all’accentramento unificatore di stampo nazionalista, cioè una lega di territori (piccole Patrie) che tornino ognuno ad accentuare la propria identità in un unicum organico sul modello dell’Imperium. Tradotto in termini politici. una galassia di movimenti fortemente radicati nelle loro terre, coordinati per abbattere il modello politico economico e sociale che le soffoca.”

Ora, la sfida sta nell’iniziare a creare sintesi attorno alle linee guida alla base di questo nuovo fronte identitario. Una volta compiuto questo passo e saldata una nuova comunità, si potrà allora passare ad un soggetto meno personalistico, più politicamente evocativo e strutturalmente più organizzato. Mattone dopo mattone.

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