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DESTRA E SINISTRA: CON MATTEO SALVINI OLTRE LE DIVISIONI

In altre parole, Identitarismo

La politica è passione, per molti. Per altri è interesse e soldi. Per altri ancora è qualcosa da tenere lontano. Noi intendiamo la politica come passione e come tale necessita di sacrifici, collaborazioni con chi non si “ama”, spostamenti e incontri.

L’occasione di scendere a Roma per parlare con alcune persone che da tempo cercano un rapporto con il Talebano per comprendere meglio la strada iniziata da Matteo Salvini si è manifestata per la presentazione del libro del giornalista Luca Steinmann Vie Traverse, saggio pubblicato dalla casa editrice Circolo Proudhon. Il testo racchiude una serie di interviste tra cui quella a Matteo Salvini assieme a Vincenzo Sofo. Le interviste sono attualissime, spiegano il percorso sino a oggi svolto dal “mondo” identitario. Da leggere.

Pietrangelo Buttafuoco ha spiegato in diverse occasioni che la “La destra è ormai morta, non si ripiglia manco con il defibrillatore”; da oltre un anno è partito il progetto per la creazione di una struttura “liquida” sull’impostazione che ha portato Marine le Pen al successo, a fine 2013 Matteo Salvini ha dato il suo assenso per la creazione di una struttura simile al Rassemblement Bleu Marine da affiancare alla Lega Nord. Vi sono stati alcuni problemi nella creazione del nuovo soggetto, ma a settembre tutto è ripartito grazie anche alla grande voglia di Salvini di proporre, su tutto il territorio, una visione collaborativa basata sulla logica di identità locale, senza quindi imporre una struttura centrale ma facendo riferimento a un programma ben preciso dove la figura del leder sia ben identificata in lui. Da questa scelta, anche la volontà del segretario della Lega Nord di puntare sui giovani, su quei ragazzi ancora liberi dalle logiche di potere e attivi in politica, molto spesso, solo per passione.

Tra le idee che muovono la nuova azione politica di Matteo Salvini c’è anche la disponibilità di coinvolgere Giorgia Meloni presidente di Fratelli d’Italia, partito in crisi e in grande difficoltà: una disponibilità rivolta alla Meloni con l’invito implicito nel guardare avanti, di non restare ancorata al passato, di essere innovativa e proiettata al futuro. Una Giorgia Meloni candidata a Roma come sindaco e referente assieme a Salvini nel Centro-Sud per tutto il mondo identitario è la scommessa di tutti coloro che vogliono archiviare le vecchie logiche della dicotomia destra/sinistra per la creazione di un vasto movimento trasversale che difenda i popoli, le tradizioni, le culture, gli usi e i costumi, il cibo e la storia contro chi vuole la standardizzazione e una società basata su capitalismo e consumismo. In Fratelli d’Italia molti lo hanno compreso e domenica mattina si è tenuta una riunione con esponenti provenienti dal centro Italia e qualche referente della Puglia. Alcuni di loro hanno manifestato come oramai FdI sia impostata solo su Roma e sia il partito dei “gabbiani”. La rabbia per certe scelte è viva, ma a nessuno è stato chiesto di fare passi nella direzione della nuova aggregazione in via di sviluppo. La strada da percorrere è quella dei circoli culturali, territoriali a sostegno del progetto nascente, il mondo universitario di FdI è già partito, ha già lanciato una nuova proposta nazionale guardando quanto di nuovo sta nascendo. Mentre tutto questo accade, la Meloni attende il via libero da chi realmente decide, da Fabio Rampelli, colui che in questo progetto ha paura di perdere autorità. Ma la verità è una: se Giorgia non si siede al tavolo per iniziare la sua parte, il rischio potrebbe essere di restare presidente di un partitino senza più rappresentanti, come è successo a tutti coloro che non hanno compreso quanto stava accadendo.

Nei prossimi mesi cambierà molto, forse troppo velocemente. Il motore trainante per il cambiamento è Matteo Salvini, non comprenderlo è un grossolano errore. Non collaborare con lui vuol dire stare con l’Europa della Merkel e Renzi. Anche Forza Italia e Berlusconi oramai ripropongono le posizioni della Lega, passati da una sostegno all’Euro a un tiepido usciamo dalla moneta unica: la nuova proposta è quella di una moneta complementare. Sempre una ricetta targata Lega Nord, l’idea è stata già presentata da oltre due anni e al congresso di Padova, nel documento de il Talebano, il progetto della moneta complementare era ben presente tanto che dal primo gennaio sarà attiva in regione Lombardia.

La Lega Nord, senza il raggruppamento di cui sopra, ha già superato Forza Italia nei sondaggi, Matteo Salvini se oggi si andasse a votare nella situazione che conosciamo è a meno di 7 punti percentuali da Matteo Renzi, in grande difficoltà. La strada dei prossimi mesi è segnata, stare a guardare non solo è uno sbaglio ma anche un suicidio politico perché alcuni come Raffaele Fitto stanno già lavorando parallelamente a Forza Italia; come molti di Fratelli d’Italia.

Fabrizio Fratus

2 Comments on DESTRA E SINISTRA: CON MATTEO SALVINI OLTRE LE DIVISIONI

  1. EdmondDantes // 23 Dicembre 2014 a 11:05 // Rispondi

    un fantastico fronte identitario Salvini-Meloni….che novità pazzesca, che arditismo, che fervore!
    Suonino le trombe!!! E i trombati…

  2. bipolare30551 // 6 Febbraio 2015 a 10:45 // Rispondi

    con il massimo della mia onestà intellettuale, chiedo a Dantes la sua, eventuale, alternativa al sarcasmo… forse ha ragione lui, questo sperticato sostegno a questa difficile coalizione, sotto certi punti di vista, non suona proprio “pura”…. ma quali possono essere le alternative al non tentare questa strada? Le altre “situazioni” se così si possono definire, sono praticamente inesistenti….nessuna va nella direzione, per me, giusta… Perchè non tentare? Sempre meglio che girarsi i pollici e limitarsi a piagnucolare….. proviamo a fare qualcosa, non conta come, l’importante è arrivare allo scopo….guarda chi detiene il potere e impara

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