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BERLUSCONI TENTA L’ULTIMA SPALLATA A SALVINI PROPONENDO LA MONETA COMPLEMENTARE

Occhio Matteo, Silvio non è mica fesso. E la moneta complementare è un concreto antidoto all'euro

Vi proponiamo un’efficace analisi post-elezioni regionali fatta da un nostro lettore, che mette in luce un aspetto molto interessante: Berlusconi tenta di giocarsi le ultime carte per sottrarre a Salvini lo scettro del centrodestra… e tira fuori l’asso identitario dalla manica: la moneta complementare, quella che la Lega sta per sperimentare in Regione Lombardia. Una proposta che Silvio sa essere vincente e che ora vuol ‘fregare’ all’altro Matteo.

“Il cilindro televisivo ha sfornato dal nulla fin troppi conigli, ora i giochi di prestigio non bastano più”. Considerando i recenti dati sull’affluenza alle urne alle regionali, i più bassi di sempre, non si può non essere d’accordo con quanto scrive Marcello Veneziani. Se nella regione storicamente più politica e politicizzata d’Italia, l’Emilia Romagna, il Pd perde quasi 770.000 voti e il 63% degli elettori rinuncia al diritto di voto, forse significa che il pifferaio magico Renzi, di professione comunicatore e illusionista televisivo, sta perdendo la sua credibilità di cartone, così come gli altri parolai della politica Berlusconi e Grillo, destinati probabilmente a un declino irreversibile.

La disoccupazione continua a superare record negativi (13,2% nazionale e 43% giovanile), la pressione fiscale asfissiante è destinata ad aumentare ancora per pagare la voragine incolmabile del debito pubblico e, non dimentichiamolo, dal 2015 entra in vigore il fiscal compact. Trattato impostoci dall’Europa e votato da tutti i partiti ad eccezione della Lega Nord, che impone il pareggio di bilancio e la diminuzione del rapporto tra debito pubblico e PIL dal 120% al 60%, il che significa che per i prossimi 20 anni l’Italia dovrà tagliare 45 miliardi di spesa pubblica ogni anno. Inutile dire che, nelle condizioni economiche attuali del Paese, ciò significherebbe una carneficina economica e una macelleria sociale: da un regime fiscale tirannico allo smantellamento definitivo dello stato sociale (welfare).

Alla luce di questi dati non sorprende quindi l’astensionismo di massa, che significa inequivocabilmente rifiuto della classe politica italiana da parte dei cittadini, nonché rifiuto della politica stessa, ormai percepita per la farsa democratica che è, esautorata di ogni potere decisionale sostanziale. Anche un popolo teledipendente, rimbambito e manipolabile dalla propaganda come quello italiano si sta rendendo conto che le attuali politiche – imposte da Bruxelles, Washington e Berlino e ratificate da politicanti-marionette non eletti dai cittadini – non fanno gli interessi dell’Italia, ma di qualcun’ altro.

Se i risultati politici decretano la disintegrazione di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle, la Lega di Salvini, al contrario, viene confermata come unica valida opposizione e alternativa ai partiti europeisti, compreso quello di Berlusconi. L’ex Cavaliere, non a caso, forse avendo capito di contare sempre meno e per paura di esser messo in ombra e vedersi sorpassare, si è apprestato a elogiare il Matteo milanese come ipotetico leader del centrodestra, salvo poi ritornare sui suoi passi per tenere buono chi in FI, in tale eventualità, vedrebbe traballare la propria poltrona. Anche le recenti dichiarazioni dell’ex premier sull’euro sembrano andare incontro ad un possibile accordo con Salvini (che invece Grillo ha stupidamente respinto a priori).

Infatti Berlusconi il 29 novembre ha dichiarato: “Dobbiamo recuperare parte della nostra sovranità monetaria, una seconda moneta che possa essere stampata da Roma e messa sul mercato che poi ne valuterà il cambio con l’euro”. Il riferimento è ad una ipotetica valuta complementare all’euro, di cui hanno parlato anche economisti di sinistra su Micromega, il M5S e che anche Claudio Borghi ipotizzava nel 2012. Questa consisterebbe in una moneta nazionale pubblica, utile a rilanciare la domanda grazie all’emissione gratuita da parte dello Stato di Certificati di credito fiscale, senza generare debito. Valute di questo tipo esistono da tempo in Europa, ad esempio il WIR, usato in Svizzera dal 1934, il Berliner (utilizzabile nella capitale tedesca) o l’italiano Sardex, attivo in Sardegna. Ciò a testimoniare che l’idea non sarebbe del tutto peregrina o campata per aria. E’ da vedere tuttavia se la proposta si tratti solo dell’ennesima estemporanea boutade berlusconiana, magari per cercare di ingraziarsi parte dell’elettorato deluso o, peggio, per tentare di imbrigliare e ammorbidire lo spirito intransigente e anti-euro di Salvini, che ormai fa paura al partito unico di governo PD-FI-NCD e ai banchieri eurocrati. Nella seconda ipotesi si tratterebbe di trovare una sorta di contentino o compromesso, che tamponerebbe la gravità della situazione economica ma non permetterebbe di liberarsi dalla schiavitù economica eurista, tramite il ritorno completo ad una moneta, e quindi a una politica nazionale, sovrana. Potrebbe invece essere una soluzione intermedia, di passaggio graduale verso l’abbandono della moneta straniera che è l’euro, senza il quale non sarebbe possibile una riacquisizione della libertà.

Comunque stiano le cose e qualunque sia la strategia di Berlusconi (ammesso che ne abbia ancora una), è ormai evidente che è alla canna del gas e che potrebbe tentare di venire a patti con la nuova Lega dei popoli – punto di riferimento per i movimenti patrioti e sovranisti – per non scomparire del tutto. Sempre che in FI abbiano capito che, in tal caso, difficilmente saranno ancora loro a dettare le regole del gioco.

Lorenzo Burlini

1 Comment on BERLUSCONI TENTA L’ULTIMA SPALLATA A SALVINI PROPONENDO LA MONETA COMPLEMENTARE

  1. decisamente non mi piace questo articolo, sento un vedo non vedo abbastanza indisponente. Le posizioni, per quanto mi riguarda, vanno prese in maniera netta. Ma chi se lo fila il berlusca…almeno fino al momento in cui non sarà possibile verificare le sue intenzioni, al momento in cui scaricherà il governo attuale, se ne potrebbe riparlare, ce n’è ancora di gente che lo segue, sono, fino ad oggi, ciechi e magari se lo dice lui, potrbbero anche muovere le terga nel verso giusto. “potremmo in attesa di…” Sono convinta, sarebbe solo una perdita di tempo, allora avanti solo con uno scopo, fuori da l’euro prima possibile…non mi frega “con chi” poi verranno scremati…..

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