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Tutti froci col culo degli altri

Perchè se dai patrocinio al gay pride, poi chi se lo becca (politicamente) nel ciulo sei tu

Alle regionali ho votato Lega.

La tessera l’avevo già rimessa da un po’, non ero vincolato, nessuno mi aveva chiamato, sentito o offerto una birra per farsi votare, quindi posso affermare che quello dell’anno scorso è stato il mio primo voto veramente libero. È stato così libero che, nel segreto dell’urna, ho anche avuto la tentazione di votare PdL (allora si chiamava così) in omaggio al Silvio Nazionale che, oggi come ieri, si scassava le minorenni in quel di Arcore; però, alla fine, ho votato Lega, vuoi perchè pur avendo chiuso la mia parentesi nella politica attiva, certe idee mi erano rimaste nella zucca, vuoi perchè conoscevo molti dei candidati e per molti di loro (tipo la morosa del mio amico che, poi, ho votato) nutrivo sentimenti sinceri di stima e affetto, vuoi perchè la Lega aveva una marcia in più rispetto agli altri partiti, ossia una seconda linea di esponenti della società lavoratrice, compatta, seria e organizzata che dava al movimento quel qualcosa di pragmatico, roba che gli altri partiti si sognavano.

E allora perchè non hai votato la Lista Maroni? si chiederanno grandi e piccini alla lettura di queste tre righe. Era, in effetti, il periodo degli homines novi, tra Monti, Grasso la Boldrini, ecc. e la Lega aveva semplicemente creato un nuovo reparto politico ripescando dalla seconda linea di cui si scriveva poco fa: professori universitari, liberi professionisti e imprenditori erano la rappresentanza del mondo delle PMI e della cultura non politicamente vincolata, gente pragmatica, non fancazzisti di professione pescati nel torbido di fondazioni inutili (leggasi Boldrini).

Non li ho votati perchè un partito politico (a maggior ragione uno come la Lega) mi dava la garanzia di un substrato di valori, di una politica, per quanto possibile, indipendente dall’economia e che quindi non si sarebbe piegata a interessi economici o a ipocrisie del politicamente corretto (leggasi Barilla). Insomma, dei punti fermi: famiglia, libertà d’impresa, sovranità territoriale, indipendenza, attaccamento al territorio… Le solite cose.

E, infatti, non mi hanno deluso. Fino a lunedì.

Già, perchè se uno parla e parla della famiglia ma poi i primi tre invertiti che chiedono di girare mezzi biotti (la metà non biotta è un boa piumato) per le vie del centro ottengono il parere favorevole del movimento che si vanta essere tradizionalista, a me tocca votare Silvio, che si scassa le minorenni, ma non ne fa un mistero (quello che si dice in Questura e Tribunale ha valore solo in quei luoghi). Così accade che un consigliere regionale leghista acconsenta al patrocinio per la folkloristica (e ridicola) manifestazione del Gay pride. “A titolo personale” dice lui. “Sei il rappresentante della Lega in quella commissione“, gli ricordiamo noi. E infatti si sono sfregati le mani rivali e detrattori, che subito hanno urlato allo scandalo, dicendo “Ecco! avete visto? Lo dicevamo noi: quelli predicano bene e razzolano male! Votate noi invece che loro! Per favore!

Per fortuna ci ha pensato l’ottimo Salvini a tirargli un giusto cazziatone a mezzo social/stampa. La prima linea dev’essere disciplinata, un comandante lo sa.

E così ho capito che no, non mi hanno deluso. Menomale.

Ma, in attesa che diventino tutti dei Salvini, onde evitare scherzi mi tutelo e il 25 in Europa ci mando Salvini, non il candidato la qualunque.

Un lettore, anzi, due

1 Comment on Tutti froci col culo degli altri

  1. mi dispiace non aver capito perchè la lega ha rischiato di non averti più tra i suoi elettori, Cosa c’entra il patrocinio del gay pride con il votare o non votare lega?? I manifestanti sono forse dei pedofili, degli assassini conclamati o del kkc? Scusami, ma non trovo un senso a quanto scrivi. Temo sia il caso di scendere in dettagli, non sono omosessuale e non ho parenti manifestamente tali

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