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Marine le Pen: una speranza per l’Europa

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La paura dei tecnocrati europei cresce di giorno in giorno: i sondaggi confermano il nuovo Front National targato Marine Le Pen in continua crescita e il ‘fronte repubblicano’ francese (la santa alleanza messa in campo per non fare eleggere parlamentari del FN), è stato sconfitto. Marine le Pen ha decisamente rivoluzionato la comunicazione e la linea del partito, creando consenso attorno ad nuovo progetto, svecchiato nell’immagine e avvicinato al popolo francese fino a diventare primo partito di Francia.

LA PROPOSTA POLITICA. Al contrario di quanto sostenuto sui media italiani, la Presidente del FN si è proposta come autentica rappresentante democratica e fortemente repubblicana, con una politica volta in primis a temi quali il controllo dell’immigrazione e il no a matrimoni omossessuali, eutanasia e aborto (appoggiando quindi le idee di quello che in Italia è il movimento per la vita vicino al mondo Cattolico). In campo economico presenta una soluzione mediana tra il libero scambio e l’autarchia, sostenendo il protezionismo, come lei stessa spiega tramite il seguente esempio: considerando un fiume (Economia) in piena, il libero scambio è come permettere al fiume di correre senza controllo, l’autarchia è come costruire una diga, mentre la sua soluzione, il protezionismo, equivale ad una saracinesca.”Il protezionismo non è autarchia… La nostra posizione non è estrema – come i nostri avversari credono – ma favorisce la via di mezzo“. Da qui le battaglie contro l’euro e l’europeismo, basate su una visione dell’Europa diversa dal modello Unione Europea, non costruita su basi economico-politiche ma sul rispetto dei popoli in difesa delle tradizioni e dell’identità. Un’Europa federata in cui ogni Nazione ha il diritto di sviluppare politiche ed azioni a tutela dei suoi cittadini.

IL PATTO CON SALVINI E LA LEGA NORD. La Lega Nord ha la necessità di rinnovarsi, di creare nuove alleanze di tipo europeo e soprattutto di nuove idee visto l’insuccesso dei risultati degli ultimi 20 anni (secessione e federalismo). Presto vi sarà un importante appuntamento per quanto riguarda il futuro di questo movimento identitario, l’elezione del nuovo segretario. Il Talebano – in questo senso – già da tempo (vedi elezioni comunali di Milano) sostiene la necessità che la Lega si affidi alla figura di Salvini. L’attuale eurodeputato e vicesegretario è l’unico ad aver manifestato una chiara intenzione di innovare progetti e alleanze per attualizzare la lotta identitaria, come ha dimostrato in occasione dei convegni organizzati dal nostro circolo. La sua personalità è in forte ascesa anche grazie alle posizioni coraggiose e lungimiranti orientate verso la costituzione di un fronte comune anti-euro che oltrepassino i “confini” della Lega Nord. Qualcosa si è già mosso, dopo il convegno con Pietrangelo Buttafuoco (leggi Salvini e Buttafuoco: un blocco unito in difesa dell’identità europea): Salvini si è incontrato con diversi dirigenti dei movimenti identitari presenti nel Parlamento Europeo (leggi Ci siamo: Lega Nord e Front National insieme per la sovranità), mobilitandosi anche in Lombardia per incontrare referenti di organizzazioni e circoli che da anni sono attivi contro l’Europa delle banche e in favore dell’Europa delle Patrie.

Gli incontri di Salvini si sono sviluppati anche con il Front National, suscitando le perplessità di alcuni che sostengono non possa esserci un’alleanza con un movimento di stampo nazionalista. Obiezione errata per due sostanziali motivi: innanzitutto perchè il FN agisce in un paese differente da dove agisce la Lega Nord; in secondo luogo (tema più volte trattato dal talebano), è necessario distinguere una volta per tutte i concetti di Nazione e di Patria. Il nazionalismo nasce infatti in risposta alla visione cosmopolita illuminista, cui il romanticismo si oppose sviluppando – in reazione al crescente concetto di “mondo paese” – una forte azione pro Nazione (su questo, Il Talebano ha dedicato apposito documento: La Nazione, il passato che non muore). Il concetto di Patria, invece, non si basa sui confini ma su cultura e tradizioni tramandati dai padri; la cucina di un popolo, ad esempio, è un ottimo modo per comprendere il territorio su cui un popolo ha vissuto e vive. La patria è un concetto spirituale ed ideale, è un senso di appartenenza che si tramanda grazie ai padri che prima dei figli hanno vissuto su quella terra; invece, la nazione esiste in relazione ad uno Stato, a dei confini burocratici e ai suoi cittadini. Il FN è un movimento nazionalista? Sì, ma allo stesso tempo il suo concetto di nazione è per molti versi speculare a quello di patria.

La Lega Nord è un movimento patriottico e non nazionalista, una forza identitaria le cui radici affondano nella difesa delle tradizioni del territorio, che ama la diversità e disdegna l’omologazione, si oppone alla cultura del pensiero unico in difesa delle differenze. La Lega Nord, come il FN, ha rispetto per la storia di una terra e dei suoi abitanti, difende le specificità e le tradizioni, i dialetti e la cucina… in poche parole, difende quanto ci è stato lasciato dai nostri padri.

Fabrizio Fratus

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